Sull’andamento della politica cittadina, quella che si fa nei meandri di Palazzo San Francesco, l’opposizione lancia una serie di dure riflessioni legate alle ultime vicende del Consiglio comunale, senza maggioranza nella prima convocazione e più “apparentemente compatta” l’indomani in seconda quando Bruno Di Mascio, sedicente “capo dell’opposizione”, “ha notificato l’intimazione di sfratto al Sindaco Annamaria Casini”.
A scrivere, in questa occasione, sono i consiglieri di minoranza Maurizio Balassone, Francesco Perrotta, Fabio Pingue, Roberta Salvati, Mauro Tirabassi dando una “superficiale lettura” della vicenda. Non è sfuggito un dettaglio legato alla “crisi” che, secondo quanto riportato dal Germe, “sia stata generata dal rifiuto opposto dal Sindaco e dall’apparato comunale alle indebite pressioni che i padroni della politica cittadina avrebbero tentato di esercitare per far vincere il contestuale concorso pubblico per vigili urbani, a figli, fidanzate e fratelli dei soliti noti”.
Tutto il contesto avrebbe richiesto un “secca smentita e una dimostrazione di solidità – prosegue l’opposizione -. Al contrario, è balzato al centro della scena il redivivo ‘capo dell’opposizione’ Di Masci, che non ha esercitato il ruolo dell’oppositore nemmeno per un giorno, essendo venuto subito a patti, per motivi noti con il vero padrone dell’Amministrazione Comunale, l’ex consigliere regionale Andrea Gerosolimo.
In sostanza, Bruno Di Masci , dopo un periodo di feroce contrapposizione ad Andrea Gerosolimo (da lui definito “bulletto di Prezza”, tanto per ricordare l’espressione più gentile perché le altre sono francamente irripetibili), è stato conquistato dal fascino del suo (allora) irriducibile nemico e, nell’ordine: ha dismesso il ruolo di oppositore assegnatogli dalle elezioni; è entrato nella stanza dei bottoni designando assessori e governando il Comune ed oggi si presta ad agire quale braccio armato di Gerosolimo per mandare a casa il Sindaco Casini”.
L’opposizione non si risparmia anche perché “licenziare anzitempo anche questo Sindaco sarebbe troppo perfino per Andrea Gerosolimo, che rischia di passare alla storia di questa Città solo per aver promosso lo scioglimento anticipato dei Consigli Comunali.
Così, gli viene incontro il suo ex nemico Bruno e, bighellonando in qualche bar della città, stringono un patto scellerato per sciogliere il Consiglio Comunale ed andare a elezioni anticipate nella primavera prossima, costruendo un cartello di liste insieme a ben noti ‘grandi vecchi’ della politica cittadina”.
Nel frattempo accade che “il fedelissimo Amministratore Unico del Cogesa rende noto che i concorsi annunciati ed in parte espletati durante la precedente campagna elettorale saranno riattivati nei prossimi giorni, in vista dell’imminente nuova propaganda”.
Un giochetto che alla minoranza non va affatto giù chiedendo a Gerosolimo di “venire allo scoperto” nel caso in cui abbia deciso di “defenestrare la Casini”, “denunci pubblicamente il disastro perpetrato alla Città da questa Amministrazione Comunale e non si nasconda dietro la sfrontatezza di personaggi che si prestano alle soluzioni più spregiudicate per appagare esigenze personali e familiari” concludo i consiglieri.
S. P.
Di Masci e Gerosolimo, i padroni della città. Povera città di Ovidio.
E la volontà popolare è manipolata, ingannata e defraudata. E mentre gli eterni padroncini giocano a monopoli, la città muore. Mille abitanti in meno, disoccupati in aumento…
Una città imbrigliata e bloccata per sistemare 3 figli di ben noti tromboni della politica. Solo a Sulmona e senza vergogna. Di Masci Taglieri e Sinibaldi . Vai Sindaco con uno scatto di orgoglio non lasciarti fregare.