“Lite” tra tecnici, tempi lunghi per il liceo classico

(foto Oneshotlive)

La proroga fino a dicembre 2019 per la legge del bimillenario e in qualche modo le celebrazioni dello stesso, non serviranno probabilmente ad Ovidio a tornare a casa, o meglio a scuola, nella sua scuola, quella di piazza XX settembre, in tempo per brindare. Per il liceo classico, infatti, le cose si complicano ulteriormente, come se non fosse bastato, tra qualche mese, lo spegnimento della decima candelina di chiusura e, paradossalmente, dello stanziamento dei fondi Cipe: 4 milioni e rotti di euro ad oggi inutilizzati, come lo storico edificio che nel frattempo cade a pezzi.
E’ successo infatti che per la terza volta consecutiva, il 5 novembre scorso, il Genio civile, che dovrebbe rilasciare l’autorizzazione sismica necessaria all’approvazione del progetto definitivo e quindi all’appalto dei lavori, ha ribadito il suo no al progetto.
Lo aveva già fatto nel settembre del 2017 per l’assenza di un’indagine geologica più approfondita, e poi nel giugno scorso per un calcolo fatto dall’ingegnere progettista che al Genio non va a genio. Di tutta risposta il progettista, Vincenzo Zavarella, aveva risposto che il suo calcolo andava bene, che era a norma di legge e per attestarlo aveva allegato anche un parere di un professore universitario.
Ma niente: il Genio civile, il mese scorso, ha ribadito il suo no, tanto da costringere ora il Comune di Sulmona a ricorrere ad un “arbitro” terzo.
Gli uffici di palazzo San Francesco hanno infatti chiesto ora un parere al professor Antonello Salvatori dell’università dell’Aquila, un esperto, nominato da molte procure, in fatto di edifici e terremoto. Uno che la sicurezza non la prende proprio alla leggera. Quanto basta perché il Comune chiedesse contestualmente al progettista di adeguarsi alle indicazioni del Genio civile, perché l’alternativa è che da questo braccio di ferro non se ne esca e che Ovidio nel suo liceo non rientrerà mai. Che poi non sono solo gli studenti del classico ad essere sfrattati, ma anche la biblioteca e il suo considerevole patrimonio librario, lasciato lì tra guano di piccioni ed umidità.
A conti fatti ci vorranno probabilmente ancora mesi prima di arrivare all’approvazione del progetto esecutivo, all’autorizzazione sismica da parte del Genio civile e di conseguenza alla possibilità di procedere alla gara d’appalto, dopo la quale ci vorrà almeno un altro anno e mezzo di tempo per tagliare il nastro.
Con il risultato finale, se tutto va bene, di avere un edificio con vulnerabilità a 0,6: il minimo indispensabile che non è quello richiesto dalla dirigente Fantauzzi.

1 Commento su "“Lite” tra tecnici, tempi lunghi per il liceo classico"

  1. Antonio Rosmini | 4 Dicembre 2018 at 09:55 | Rispondi

    COSE ASSURDE, TEMPI ASSURDI.
    EPPURE SIAMO FIGLI DEI ROMANI, I Più BRAVI, ECCEZIONALI COSTRUTTORI DEL MONDO DI TUTTI I TEMPI.
    POVERA E NUDA VAI INGEGNERIA, SCONFITTA DALLA BUROCRAZIA!

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