E niente non ce n’è una che va dritta all’ufficio tecnico del Comune di Sulmona. Ai ritardi sulle scuole, sui cantieri delle opere pubbliche, sulla ricostruzione, si aggiunge anche l’incapacità di eseguire anche solo un semplice affidamento diretto.
Così il dirigente Amedeo D’Eramo è stato costretto ad annullare un contratto di appalto già stipulato con un professionista per un incarico, revocando la determina che il 25 luglio scorso era stata vergata dal suo stesso ufficio.
Si tratta in particolare dell’affidamento per l’ingegneria e architettura sui lavori di verifica e vulnerabilità degli edifici pubblici comunali: un incarico da 28mila euro tutto compreso, su un appalto da 200mila euro di lavori, che si era aggiudicato l’ingegner Armando Casalvieri, vista la solita tiritera della “carenza di organico del IV settore”, la “difficoltà a rispettare i tempi della programmazione dei lavori a seguito della mole di lavoro derivante dai compiti di istituto”, la “indisponibilità di strumentazione tecnica”.
Incarico illegittimo, secondo l’Ordine degli Architetti, che ha invitato il Comune ad annullare in autotutela il provvedimento, perché l’ingegner Casalvieri è un professionista junior (cioè con laurea breve) e la legge vieta questo tipo di incarichi se non in materia edile o in appoggio ad un professionista senior.
L’Abc, insomma, per chi dovrebbe masticare quotidianamente la materia dei lavori pubblici e degli appalti.
Così ora è arrivata la marcia indietro: incarico revocato e subito affidato, alle stesse condizioni, al secondo classificato: l’architetto Amanda Tarulli, con studio in via Benedetto XV al civico 10. Che è poi lo stesso indirizzo e lo stesso ufficio privato dell’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Sinibaldi.
Mamma me’!!!!
Ma la Procura Della Repubblica non ha proprio niente da dire in merito!!!