Le opere di adeguamento impiantistico e antincendio nella storia sede del liceo Classico “Ovidio” sono state affidate. Questa mattina il sindaco sulmonese, Gianfranco Di Piero, ha firmato il decreto di affidamento dei lavori all’ATI Salvatore & Di Meo Costruzioni Srl e MEG Costruzioni Srl. Lavori dall’importo di oltre un milione e mezzo di euro, a cui ha contribuito la Provincia dell’Aquile, che regaleranno l’agibilità all’edificio.
Si apre così l’ultima fase dei lavori per riconsegnare, dopo oltre 15 anni, la scuola ai propri studenti. I portoni dell’edificio in piazza XX settembre sono chiusi dall’aprile 2009, quando il sisma che sconvolse l’Abruzzo portò alla chiusura di vari palazzi del centro storico ovidiano. Sulla data di rientro, però, è difficile sbilanciarsi. Impossibile un ritorno nel mese di settembre, al suono della prima campanella. Più probabile il ritorno tra i banchi nel 2025.
“La soluzione ormai prossima della lunga vicenda del Liceo Classico è stata obiettivo di questa
Amministrazione fin dal suo insediamento – commenta Di Piero -. Tale importante traguardo è stato perseguito con costante attenzione e assiduo impegno, per restituire alla Città, non solo ad allievi e insegnanti del Liceo, un edificio di notevole rilevanza storica, parte integrante del patrimonio culturale cittadino”.
e se oltre alla scuola, ormai il classico registra pochi iscritti, ci si spostassero anche alcuni uffici comunali???
Un risultato raggiunto come riferisce il Sindaco……ma tanti non raggiunti come non riferisce il Sindaco
Con questi tempi di realizzazione Sulmona non è competitiva. Le lungaggini burocratiche ed il menefreghismo dilagante continueranno a farci perdere tempo ed opportunità.
La disastrosa vicenda dell’Istituto tecnico per geometri insegna…
Caro “SalviamoSulmona”,
da quel poco che scrivi ne mastichi ben poco di “tempi e metodi” di lavori.
Scrivi di “lungaggini burocratiche ed il menefreghismo dilagante …” evidentemente non sapendo che le prime sono un lunghissimo numero di leggi e decreti a cui di DEVONO attenere i “menefreghisti” e che devono rispettare e far rispettare scrupolosamente se non vogliono trovarsi a rispondere davanti al giudice di falso ideologico o di abuso.
La vicenda dell’Istituto per geometri, secondo me, non insegna proprio niente.
Pare che la vicenda giudiziaria contro i funzionari pubblici si è da poco conclusa
con niente di fatto.