Liceo classico: ritorno tra i banchi. Riparte il cuore della città

E’ un rientro gioioso, contrariamente a quanto di solito è il 7 gennaio. Perché il primo giorno di scuola, dopo le vacanze, oggi, per gli studenti del liceo classico Ovidio è stato una festa. La festa del ritorno, o meglio dell’ingresso. Dopo sedici anni di attesa e di esilio tra le mura dell’artistico Mazara, finalmente la prima campanella che suona nella sede di piazza XX settembre. Quella dove sono cresciute intere generazioni di liceali.

I problemi e i disagi, certo, non mancano: la palestra, innanzitutto, che non c’è. Quella storica della Provincia in via Mazzini (alle spalle delle Masciangioli) resta chiusa nonostante i fondi stanziati per riattivarla. I ragazzi dovranno andare al Palasport di via XXV aprile: più o meno la stessa distanza, in direzione diversa. Per le emergenze, però, nella rinnovata sede di piazza XX settembre sono state allestite due aule con tappetini, dove prima c’erano i “ginnasiali”, che oggi non si chiamano neanche più così.

Il cortile, poi, per il momento non si potrà usare, in attesa del piano di sicurezza definitivo e i laboratori, come l’aula museo e la biblioteca, sono ancora da sistemare.

Però gli studenti sono dentro e questo è un grande traguardo, per i liceali, ma soprattutto per la città.

Perché svoltato l’angolo della piazza questa mattina è tornato il vociare indistinto, il brusio di vita di cui per troppo tempo è stato privato il centro storico. Che di questa linfa di gioventù e speranza ha tremendamente bisogno, come il resto della città.

Ad accogliere i ragazzi nel cortile la preside Caterina Fantauzzi, visibilmente emozionata per l’obiettivo centrato dopo tanto tempo, i versi di Ovidio recitati dai ragazzi e, cantata da una studentessa, Imagine di John Lennon, colonna sonora di un sogno che si realizza.

Tra gli zaini e le giacche di tendenza, anche il cappotto verde, con cappello e bastone di Franco Caccavella, 88 anni dopodomani, tra i più anziani liceali in vita. Qui si diplomò esattamente settanta anni fa: guarda commosso le mura e i ragazzi. Pronto a rispondere presente all’appello che ha portato oggi in classe l’intera comunità. Anche per lui, oggi, è stato un gioioso primo giorno di scuola.

6 Commenti su "Liceo classico: ritorno tra i banchi. Riparte il cuore della città"

  1. A L’Aquila -città morente –
    Il parquet.
    Qui a malapena i soldi per l’intonaco

  2. Complimenti all amministrazione Di Piero!

    • ..che dopo sedici lunghi anni è riuscito, chissà se per merito suo, a riconsegnare alla città un edificio iconico, ma monco di palestra, di biblioteca, di aula museo, dei laboratori e di cortile inutilizzabile.
      Ma nun ce staranno a pia’ pe xulo..

  3. La palestra manca, biblioteca no, museo no ma quindi cosa si festeggia? 16 anni per restituire un’opera castrata? Con l’antincendio come siamo messi? È stata portato a termine?

    • Premesso che il liceo classico di Sulmona non ha mai avuto la palestra e che la biblioteca e il museo non panno parte integrante della scuola, gli studenti sono ben felici di essere rientrati in una struttura funzionale e accogliente al centro storico della città e credo che, senza l’impegno di Di Piero, il traguardo non sarebbe stato raggiunto.

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