Licenze per taxi fantasma, in cinque a giudizio

Sulla carta, ma solo sulla carta, esercitavano il loro servizio ad Introdacqua, in una fantomatica rimessa in via Di Mezzo 1, dove, come prevede la legge, avrebbero dovuto parcheggiare i loro mezzi ogni sera.
In realtà la Valle Peligna i sei tassisti, chi del chietino, la maggior parte di Roma, non l’avevano mai vista. Ad Introdacqua, aveva accertato la polizia stradale, avevano solo la base operativa e la licenza intestata, esercitando invece la loro attività quasi esclusivamente tra Roma e gli aeroporti. Dribblando così la normativa e assicurandosi un remunerativo lavoro, per la cui licenza di esercizio, a numero chiuso, si arriva a pagare anche centinaia di migliaia di euro.
In cinque sono stati rinviati a giudizio ieri dal giudice Giuseppe Ferruccio, cinque operatori cosiddetti Ncc (noleggio con conducente) che tra il 2012 e il 2013 chiesero il rinnovo delle loro licenze al piccolo Comune della Valle Peligna, dichiarando falsamente di operare appunto ad Introdacqua.
Si tratta di Fabio Sforza, Agostino Forte, Valerio Facioni, Armando D’Eliseo e Mauro Manzo, nomi già noti nel settore, in quanto alcuni di questi erano coinvolti anche nello scandalo Ncc di Pacentro per il quale venne alla fine condannato un impiegato comunale.
Anche in questo processo era imputato (per abuso d’ufficio) il responsabile dell’area amministrativa del Comune di Introdacqua, Tommaso Di Francesco, accusato di aver rilasciato dette licenze senza procedere a bando di concorso e senza accertarsi che fossero rispettati i requisiti richiesti dalla legge, addirittura in un’occasione concedendo la licenza pur se il garage (sempre virtualmente) era ubicato in un altro Comune (Roccacasale). La posizione di quest’ultimo, però, è stata stralciata e il reato, consumato nel 2007 quando cioè vennero concesse le licenze, prescritto.
Altro stralcio riguarda poi la posizione di un altro autista, Marco Savina, risultato irreperibile.
I cinque imputati dovranno presentarsi davanti al giudice del tribunale di Sulmona il prossimo 16 ottobre per rispondere dell’accusa di falso.
Nel processo si sono costituite parti civili anche due associazioni di categoria l’Anar e l’Atlt rappresentate dall’avvocato Arturo Grasso.

Commenta per primo! "Licenze per taxi fantasma, in cinque a giudizio"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*