Sono diverse le manifestazioni di sostegno alla protesta animata questa mattina dai commercianti, una protesta politica, seppur non partitica, che alla politica, anzi alle politiche, mira al cuore.
E le reazioni dei candidati alle elezioni non si sono fatte attendere, a partire da quelle di Massimo Carugno e di Liberi e Uguali.
“La desertificazione del centro cominciò con il trasferimento delle scuole oltre ponte Capograssi, e gli atti ed i verbali del consiglio comunale ricordano come, all’epoca, ero fortemente contrario a tali trasferimenti – scrive Massimo Carugno -. Gli eventi successivi: la chiusura del liceo classico, la chiusura di diversi uffici pubblici e privati, una pessima regolamentazione della Ztl, assurdi orari di chiusura serale e notturna per esercizi di somministrazione e intrattenimento, hanno, di volta in volta, dato il colpo di grazia ad un centro che è sempre più spopolato e privo di quella vita, di quella allegria e di quei suoni e colori che ricordiamo, tanti anni fa, arricchire le strade e le piazze centrali di Sulmona”. Per Carugno bisogna “ripartire dai giovani” con “nuove regole per il traffico e iniziative e ritorni di presidi che riportino le nostre piazze e le nostre strade ad essere il salotto della città”.
Sulla stessa linea LeU secondo cui “la manifestazione dei commercianti di oggi è l’ennesimo grido di allarme di una categoria e di un territorio insieme, che raccoglie i frutti di una politica indifferente e incompetente. Il declino drammatico a cui assistiamo ormai in tutti i settori produttivi, della formazione, dei servizi nel senso più ampio – commenta LeU -, non capita per caso né è il frutto di una contingenza sfortunata. È invece il risultato naturale di una politica ostile alle aree interne del paese, che ha progressivamente concentrato le risorse nelle grandi città e centri metropolitani, ridotto I finanziamenti, tagliato i servizi, abbandonato intere fette del territorio nazionale a se stesse senza prevedere interventi di sostegno speciali – neppure al cospetto di eventi straordinari come incendi e terremoti”.
È risaputo che in campagna elettorale non si nega a nessuno un “appoggio politico” in cambio di un non sempre velato “sostegno elettorale e ancor di più nelle urne”.
Ma sono certo che i candidati avranno già individuato azioni correttive atte a riportare il tutto all’interno delle vecchie mura.
E si cari elettori, a distanza di decenni ci si accorge che l’apertura del ponte Capograssi e la conquista delle grasse terre fu un errore madornale… per i commercianti di “Corso Ovidio”, chissà poi loro dove abitano… 🤔
P.s.: Farebbero bene i stessi commercianti (anzi tutti gli elettori) a chiedere quali i passi “veramente attuabili e tangibili” che i politici metterebbero in atto per far ritornare scuole, uffici, etc. nel centro, nel quadro delle già pesanti difficoltà e anzi non sarebbe errato chiedere quali le azioni per evitare che il tutto parta via dalla città… visto l’andazzo.