LEA: peggior risultato per la sanità abruzzese. Il capogruppo PD Paolucci auspica un cambio di passo

“Forse Marsilio e la sua giunta nelle loro dichiarazioni entusiastiche leggono le classifiche al contrario, vero è che abbiamo rimediato una figuraccia nazionale”.

Con queste parole il capogruppo del partito democratico in consiglio regionale Silvio Paolucci commenta la classifica generale analizzata dalla Fondazione Gimbe sui Livelli essenziali di assistenza in Italia. Dove a registrare il peggior differenziale tra i LEA 2022 rispetto a quelli del 2021 è proprio la nostra regione, ultima con i suoi 30,86 punti persi nel giro di un anno. Numeri di fronte ai quali “ci vuole coraggio anzi, faccia tosta, a definire la sanità abruzzese un modello mentre si tagliano servizi e prestazioni agli utenti” continua Paolucci che nei dati del ministero della salute analizzati dall’osservatorio della Fondazione vede un campanello d’allarme. Soprattutto per quanto riguarda le liste di attesa che “crescono anche sulle urgenze costringendo gli abruzzesi a fuggire e a non fare prevenzione”, il tutto nell’inerzia della politica. Con il rischio di un nuovo commissariamento” sempre più vicino per l’enorme deficit che le ASL abruzzesi stanno accumulando” continua il capogruppo del PD in consiglio regionale preoccupato per una situazione che l’autonomia differenziata potrà solo peggiorare.

Questo quanto confermato dalla Fondazione Gimbe che fotografa “una sanità allo sbando, senza governance, come ormai da anni denunciamo” aggiunge Silvio Paolucci per il quale i dati descrivono un Abruzzo “incapace di assicurare prevenzione” e al di sotto di altri importanti parametri. Come quelli registrati nell’area ospedaliera e in quella degli “allarmi-target per l’emergenza” che pongono la nostra regione al sestultimo posto, in coda nella classifica relativa al punteggio totale LEA, con 184,59 punti.

Un quadro quello delineato dal ministero della salute che “conferma l’aggravamento della frattura strutturale tra nord e sud” proprio quando entra in vigore la legge sull’autonomia differenziata; situazione allarmante, conclude Paolucci “perché se abbiamo una posizione di tale svantaggio prima che entri in vigore la legge, non osiamo pensare agli effetti reali che provocherà sui cittadini e sul nostro comparto sanitario”.

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