Le scuole ai tempi degli “eroi”

Per la messa in sicurezza della scuola Masciangioli, la prossima settimana sarà affidato l’incarico al collaudatore, quindi la richiesta di autorizzazione sismica al Genio civile che avrà sessanta giorni di tempo per darla, salvo prescrizioni, e ancora la cosiddetta validazione del progetto e finalmente il cantiere. Atteso da due anni due, da quando cioè venne affidata la gara d’appalto.
Nulla di nuovo e nessun passo in avanti, in verità, se non il fatto che la responsabilità del progetto è stata tolta dalle mani di un funzionario (assente da mesi) per darla in quelle di Fabrizio Petrilli, che l’assessore ai Lavori Pubblici, Nicola Angelucci, definisce “un eroe”.
Perché, ormai, al Comune di Sulmona l’ordinaria amministrazione è diventata roba da Superman, tra assenze, malattie e, soprattutto, scarico di responsabilità.
In fondo anche la consegna dei Musp, occasione questa mattina per fare il punto della situazione, è figlia dei ritardi di un sistema che è andato completamente in tilt.

I ragazzi della Masciangioli entreranno domani nei moduli provvisori con tre mesi di ritardo dall’inizio dell’anno scolastico e ad un anno dalle promesse dell’amministrazione comunale.
Con queste premesse ci si appresta entro febbraio ad aprire il cantiere della Masciangioli in via Mazzini, dove i lavori dovrebbero durare sei mesi: “L’obiettivo è di riaprire la scuola per il prossimo anno scolastico – spiega Angelucci – anche perché così potremo utilizzare i Musp (la cui copertura dell’affitto è però fino a giugno, ndr) per ospitare studenti di altre scuole sottoposte a cantiere”.
Le strutture provvisorie della caserma Battisti, serviranno insomma da valvola di sfogo, messo che si riusciranno a trovare le risorse per prorogare l’affitto.
Sperando ovviamente che reggano al tempo, all’usura e allo scopo.

Sono sedici le aule a disposizione (11 occupate da domani dalle primarie della Masciangioli, a cui seguiranno le materne Collodi e Montessori), oltre ad una sala mensa da un’ottantina di posti (ma gli studenti sono circa 250), uffici di segreteria e bagni. Niente palestra e laboratori, salvo la possibilità, ma solo quando farà più caldo, di utilizzare il piazzale all’esterno.

Piazzale a cui si accede passando per la porta carraia dell’ex caserma, edificio, però, di cui non si conosce la vulnerabilità sismica. Con il pericolo che in caso di calamità i ragazzi restino intrappolati come topi.
Quelli, veri, che c’erano, d’altronde, sembrano essere sloggiati grazie alle quaranta trappole ancora disseminate nel piazzale.

Per tutto il resto ci sono gli eroi.

1 Commento su "Le scuole ai tempi degli “eroi”"

  1. bene,purtroppo anche in politica regna irrazionalmente “la pallonite”,patologia del tifoso idiota,i colori della casacca innanzitutto,mai riconoscere la realta’,quindi come le tre scimmie sagge…..
    non vanno oltre il colore di riferimento,i nuovi musicisti non migliorano la “banda del feudo” manca la bacchetta,il direttore…forse la quarta scimmia “shizaru”quella del ” non compiere il male” ,potrebbe aiutare,dare un contributo,indicare le soluzioni per risolvere i problemi…scuole,sicurezza in generale edifici pubblici ,privati,ospedale,tribunale,pubblica amministrazione,spazi, infrastrutture,servizi pubblici,ecc,ecc,
    (l’ex caserma ha le certificazioni,nulla osta,permessi vari,requisiti di legge?)…pur di apparire, meglio la visibilita’ per le” prodigiose gesta” si annuncia l’arrivo degli eroi…
    chi?

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