Le incognite del Cogesa in consiglio

Ci sono 50mila euro che sono stati dati per l’acquisto di un sito, la Biofert, che alleva lombrichi a Navelli, che nelle intenzioni del Cogesa doveva trasformarsi in un centro di lavorazione per l’organico. Inseriti in bilancio come partecipazione societaria, in realtà, ha spiegato l’assessore Stefano Mariani oggi in consiglio, “si tratta di un errore materiale, perché è solo una caparra”. E che i consigli comunali soci, che dovrebbero esercitare il controllo analogo, non ne sapevano niente.
E poi il numero esponenziale di assunzioni e di ricorso agli interinali, arrivato a 228 unità “oltre cento in più dello scorso anno”, ha rimarcato il consigliere Mauro Tirabassi.
E ancora i crediti nei confronti dei Comuni morosi aumentati considerevolmente, il fallimento della Asa in Alto Sangro che renderà probabilmente inesigibili oltre 500mila euro di crediti e quelli di oltre 1,5 milioni della fallita Daneco.
Le criticità evidenziate oggi nell’assise relativamente alla partecipata del Cogesa sono tante e non sono il frutto delle elucubrazioni delle opposizioni, ma il sunto delle relazioni che i revisori dei conti, tanto quelli del Comune, quanto quelli della stessa società partecipata, hanno messo nero su bianco.
“Criticità che andrebbero superate entro la fine dell’anno – ha sottolineato il presidente dei revisori nell’audizione – anche perché il controllo sulle partecipate deve essere fatto durante il corso dell’anno e non diventare argomento di discussione in fase di approvazione del bilancio consolidato, tanto meno alla fine di dicembre”.
Altro che “sommatoria dei bilanci dell’ente con quello delle partecipate” come ha definito la delibera di oggi l’assessore: l’approvazione del bilancio consolidato è l’ennesima responsabilità che, chi lo ha votato, si assume rispetto alla gestione di Cogesa.

Anche perchè, hanno sempre sottolineato i revisori, c’è quel “grattacapo” dell’affidamento illegittimo fatto dal Comune di Sulmona nel 2014, giudicato tale dal Consiglio di Stato e dalla Corte europea di giustizia. E che, dai banchi della maggioranza, ma non proprio in maggioranza (tant’è che si è astenuto in tutte le votazioni), il gruppo di Avanti Sulmona ha spronato l’amministrazione a definire con un affidamento in house o con una nuova gara.

Sullo sfondo, infine, le assunzioni e le previste assunzioni: quelle fatte nell’assorbimento dei lavoratori delle cooperative e quelli in programma con i bandi di gara per la formazione delle graduatorie. “Assunzioni che non si possono fare – ha insistito l’opposizione – perchè manca un Piano industriale e di conseguenza quella che è la direzione strategica che la partecipata ha preso o vorrebbe prendere”.

Alla fine il documento viene approvato con il voto contrario di parte dell’opposizione, un’altra parte di questa che è uscita dall’aula per non avere alcuna responsabilità, l’astensione di Avanti Sulmona e l’alzata di mano di Sulmona al Centro e Adesso Sulmona per il sì.

Digerito il panettone e il brodo di Santo Stefano, l’amministrazione Casini si può insomma dedicare al brindisi di fine anno.

 

1 Commento su "Le incognite del Cogesa in consiglio"

  1. Aldo Tassinari | 29 Dicembre 2018 at 13:26 | Rispondi

    ente poco trasparente, ormai sembra una società con interessi privati. occorre vigilare su ogni passo e chiedere conto alla magistratura al minimo errore.

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