Le falle nel postificio del Consorzio. “Si rischia di chiudere”

Nel 2019 l’unico investimento fatto dal Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario è stato un armadio da 600 euro: neanche un centesimo per gli impianti e per la sicurezza, né per coprire un disavanzo di cassa che ha toccato 1,3 milioni di euro. I soldi, spiega il commissario Sergio Iovenitti, sono stati spesi solo per assunzioni e personale: “1,1 milioni di euro di cui quasi 450mila per gli stagionali – racconta – il tutto in una gestione del tutto fuori controllo, dove per anni si sono fatti affidamenti diretti senza gare, non sono state attivate le centrali idroelettriche, sono stati affittati computer a 75 euro al mese e spesi una media di 80mila euro l’anno per incarichi ad avvocati. Bilanci chiusi in attivo, ma poi rivelatisi in perdita per stessa ammissione dei Revisori dei conti, contributi utilizzati per pagare ciò che non era rimborsabile e che per questo, come nel caso dei 250mila euro della Protezione civile, sono andati di fatto persi andando ad accrescere il debito. Senza contare le cause alle quali non ci si è opposti, i crediti vantati e riconosciuti che non sono stati fatti pagare, le vertenze sindacali dei dipendenti che chiedono ora decine di migliaia di euro di risarcimenti”.


Una “gestione disastrosa – per usare le parole dell’assessore regionale Emanuele Imprudente – che è emersa a seguito dell’operazione verità fatta su questo ente e che ci ha rafforzato nell’idea che una legge e un commissariamento era più che mai indispensabile. Più che mai in questo Consorzio che non ha eguali nel resto d’Abruzzo per esposizione debitoria”.
Nella sede di via Trieste a Pratola Peligna è tempo della resa dei conti, insomma: nella conferenza stampa celebrata all’aperto, l’assessore Imprudente, ma soprattutto il commissario Iovenitti, si tolgono dalle scarpe sassolini grandi come macigni: “Quando uno spende i propri soldi è libero di farlo come preferisce – commenta il commissario – ma quando i soldi sono pubblici bisogna maneggiarli con attenzione e criterio”.

E il criterio al Consorzio di bonifica, sembra proprio essere il grande assente nelle ultime gestioni, con la qualità del servizio che sembra essere stato sempre all’ultimo posto dei pensieri di chi aveva il comando, più impegnato, a quanto pare, a fare assunzioni ed elargire stipendi ingiustificati, come l’aumento del 57% al direttore generale o l’assunzione di un responsabile amministrativo a 75mila euro l’anno con tanto di titolo da avvocato risultato poi intuile, le assunzioni degli acquaioli per periodi in cui non era richiesta la manutenzione, le commissioni pagate ad un’agenzia interinale del posto.


“Il Consorzio rischia di fallire – continua Iovenitti – deve rimettere in ordine i conti, fare economia sulle spese incontrollate, attivare le fonti di introiti come le centrali idroelettriche che, contrariamente da quanto detto e annunciato dal signor Zavarella (il presidente che lo ha preceduto, ndr) sono ancora in attesa della progettazione”.
L’esempio del buon padre di famiglia Iovenitti lo dà con la gestione di quest’anno: con una spesa di 200mila euro in meno, sono stati manotenuti il 75% dei canali, a fronte del 40% che venivano puliti gli anni scorsi. “Certo abbiamo avuto ritardi – continua il commissario – ma tutti i terreni agricoli sono ora forniti del servizio. Il risanamento è solo all’inizio, tanto più che occorrono cifre importanti (circa 870mila euro, ndr) per la messa in sicurezza degli impianti”. Motivo per il quale, spiega il commissario, voleva dimettersi: “Negli ultimi sette anni non è stato speso un solo euro per rendere sicuri gli impianti, il Consorzio è stato fortunato a non avere incidenti”.
Il carrozzone è scoperchiato: alla luce del sole c’è chi rischia di scottarsi.

9 Commenti su "Le falle nel postificio del Consorzio. “Si rischia di chiudere”"

  1. il carciofaro | 15 Maggio 2020 at 19:17 | Rispondi

    chiudere chiudere chiudere

  2. E pensare che l’ultimo presidente lo abbiamo portato direttamente in Comune per meriti acquisiti sul campo.

  3. …I soldi, spiega il commissario Sergio Iovenitti, sono stati spesi solo per assunzioni e personale: “ 1,1 milioni di euro di cui quasi 450mila per gli stagionali”…
    I lavoratori stagionali, assunti a tempo determinato, è la manovalanza che “ lavora”, suda, si sporca le mani e assicura che l’acqua arrivi ai terreni per l’irrigazione delle colture agricole. Ci può anche stare.
    Però il Commissario ha affidato i lavori di pulizia e manutenzione dei canali a ditte esterne, perché si risparmia. Perfetto.
    Quello che non si comprende sono gli “ altri “ 650 mila euro spesi per il personale con mansioni d’ufficio, 365 giorni all’anno, pagati per fare poco o nulla e in sovrannumero. E poi la scandalosa indennità attribuita al direttore, superiore ai 130 mila euro annui. E per finire le consulenze e incarichi affidate agli “ amici “ e lautamente retribuite.
    Bene Commissario, questi “ rami secchi “, quand’è che li recidi una volta per tutte?
    O i risparmi li facciamo sempre sulla pelle di chi lavora, suda e si sporca le mani?

  4. Dobbiamo pregare la chiusura del tribunale di Sulmona per poter mettere fine a questa valle dove il feudatario di Prezza come un parassita vive.

  5. bene,un’altro cialtrone, illusionista,chiacchierone,un “tecnico” serio ,vero,efficiente,
    efficace,attento ai doveri ed obblighi di cui la missione: “risanamento”,avrebbe gia’ denunciato alle Autorita’ di controllo,Corte dei Conti,Ragioneria Generale,Ministeri,Regione ,Procura della Repubblica tutte le incongruenze,illegittimita’,irregolarita’ ecc, riscontrate ..poi nel rispetto delle disposizioni di Legge sul massimo grado di trasparenza avrebbe ordinato la pubblicazione (sul sito di riferimento istituzionale) di tutti gli atti,documenti,
    delibere,bilanci ecc,ecc dell’ente,o no?

  6. Il critico..... | 16 Maggio 2020 at 10:02 | Rispondi

    Solito clientelismo all’italiana….vergognoso ed incommentabile…

  7. Un risanamento dei debiti a carico dei (ir)responasabili?…Forse chiedo troppo

  8. https://www.ilgerme.it/un-quadro-per-la-taglieri/#comment-6834

    Pian pianino e “sembra” inesorabilmente, si stanno aprendo diverse “pericolose brecce” nelle mura nel castello medioevale.
    Recitano le cronache:” La guida del regno vacilla, lo sconforto e l’indebolimento avanza e ad esso la regnante coppia stenta a porre rimedio.
    Sarà l’ennesimo ricollocamento con il ripetuto tradimento?
    Sarà dura sconfitta? O saranno nuovamente e a tempo debito i sudditi a riportarli in auge e per poi essi stessi esserne vittime solo lamentose?
    Ahhhh… meschina fine… Ahhh..triste destino di passato potente lignaggio (BolitiKo).
    Ahhh… il nulla per il nulla!!!
    Dalla “spada e la rosa” al”bastone e il carciofo”!!!

  9. Onore al merito per “il germe”, che a quanto pare resta l’unica voce libera di questo territorio di servi della gleba, supplendo al silenzio fragoroso della politica.

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