E’ emergenza lavoro in Abruzzo. A lanciare l’allarme a seguito della pubblicazione dei dati Istat a riguardo sono il presidente della Commissione vigilanza in Regione, Mauro Febbo, e il consigliere regionale, Lorenzo Sospiri.
I dati raccolti in riferimento al primo trimestre 2017, infatti, segnalano una controtendenza dell’Abruzzo rispetto al resto dell’Italia con 12mila unità lavorative in meno nel campo dell’agricoltura, ad esempio, -9.2% nel settore dell’industria, artigianato ed altri settori strategici. “Una pessima performance- commentano i due- che disegna una realtà molto preoccupante e sicuramente molto lontana da quella sbandierata da D’Alfonso & Compagni con i 100 mila posti di lavori promessi durante la campagna elettorale”. Ed ancora, nei primi mesi del 2017, i dati testimoniano un calo nel numero di occupati pari a 464 mila contro i 481 mila dello stesso trimestre 2016 (-3,5%), un aumento della disoccupazione (+13,7%) e delle persone in cerca di lavoro, 74 mila contro i 70 mila dello stesso periodo 2016 (+5,7%). Non se la passa bene nemmeno il lavoro autonomo “Le tante cessazioni delle aziende commerciali, artigiane, agricole e dei servizi- aggiungono- che hanno fatto registrare un numero di iscrizioni alla camera di commercio come nel 1987”, mentre sono in crescita le procedure concorsuali come concordati e fallimenti. “D’altronde sono tre anni che da questo Governo regionale non abbiamo altro che slogan sui 2, 5 miliardi di euro a disposizione di fondi comunitari- proseguono-, mentre la spesa al 31 marzo non raggiungiamo neanche il 5%. Così come il Masterplan, panacea di tutti i mali, dove per incapacità amministrativa (caos dovuto ad una ristrutturazione che non aveva i piedi per camminare) e per, soprattutto, arroganza presidenziale non si riesce a far partire neanche un cantiere se non quello dei comunicati stampa e dei ripetuti annunci”.
E non lascia fuori nemmeno il turismo Febbo che ritiene l’Abruzzo assente ”su tutte le programmazioni e canali promozionali regionali e nazionali”. Azioni precise sono quelle che propone il presidente della Commissione partendo dalla riduzione delle tasse, l’alleggerimento del carico fiscale e convincere le imprese ad investire in Abruzzo. I due chiedono, infine, “Un serio confronto con la realtà produttiva della nostra regione, sperando che questo Esecutivo che aveva promesso 100.000 nuovi posti di lavoro cambi strategia passando dalla politica degli spot e delle enunciazioni a quella dei fatti e dei risultati”.
Simona Pace
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