L’Archeoclub presenta Chiese aperte in una nuova modalità

Dallo scorso mese di marzo anche le iniziative culturali dell’Archeoclub d’Italia hanno subito, nei tempi e nei modi, i condizionamenti della pandemia da Coronavirus. Malgrado ciò l’associazione ha in qualche modo cercato di sviluppare iniziative e momenti di aggregazione culturale a distanza, con l’ausilio di strumenti e di competenze informatiche. Per quanto riguarda la manifestazione nazionale Chiese Aperte, che si svolge annualmente la seconda domenica di maggio, si è pensato di svilupparla creando due momenti: uno da svolgersi domani, domenica 10 maggio, l’altro domenica 11 ottobre.

Il primo momento sarà dedicato alla conoscenza “a distanza” del bene culturale attraverso la documentazione storica e fotografica, mentre la seconda data, quella dell’11 ottobre 2020, sarà dedicata alla consueta possibilità di fruizione pubblica del luogo di culto – con il sostegno dei nostri Soci e di altri volontari (studenti, studiosi, appassionati, etc.) – e le eventuali conferenze o altre iniziative collaterali a supporto della manifestazione. La Sede di Sulmona partecipa all’evento aprendo, per ora virtualmente, le porte delle chiese della Madonna delle Grazie, a ridosso del centro storico, e di S. Maria Arabona, nell’omonima frazione. Le schede che riguardano le due chiese possono essere consultate alla pagina www.facebook.com/events/233790467845336.

“Approfittiamo dell’occasione – scrive l’Archeoclub –  per invitare tutti a sostenere la candidatura dell’Eremo di Sant’Onofrio tra i Luoghi del Cuore 2020 del Fondo Ambiente Italiano (FAI), perché il nostro monumento, oltre ad essere un unicum regionale per la sua posizione, la storicità degli ambienti in esso conservati e soprattutto per aver ospitato Pietro Angelerio, futuro Papa Celestino V, è sicuramente il simbolo di uno degli ambienti più devastati in Italia negli ultimi anni: il Monte Morrone, la montagna sacra dei Peligni, violentemente aggredita dal fuoco per un intero mese nell’agosto 2017”.

Votare l’Eremo, dunque, significa aiutare l’ente proprietario, il Comune di Sulmona, ad assicurargli un futuro che lo salvi dal degrado ed è anche un segno di speranza per tutti noi, affinché l’ecosistema che lo circonda torni presto a vivere il suo antico splendore.

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