“Chiediamo ai genitori di questi territori di iscrivere i loro figli nelle piccole scuole dei loro paesi, dove ci sono e che gli organismi scolastici lavorino con insegnanti, genitori e sindaci per garantire al meglio il diritto di avere un’istruzione di qualità nei piccoli paesi”. Sono i rappresentanti del Comitato genitori Siamo parte del mondo di Castelvecchio Subequo che agli organismi scolastici e alle istituzioni si rivolgono per “fronteggiare la carenza di iscrizioni nei piccoli plessi di montagna”. Una “corsa all’incontrario” la definiscono dal Comitato, dove è importante far quadrare i numeri “per capire se gli iscritti permetteranno di formare classi o evitare le pluriclassi”.
Ma proprio laddove l’isolamento, la difficoltà di accesso ai servizi essenziali e il progressivo spopolamento sembrano scrivere il destino delle aree interne, bisogna “sostenere le scuole di montagna”, perché questo significa “difendere i territori dove esse si trovano” e dare una prospettiva di futuro alle loro comunità. Donne e uomini che di scuole aperte hanno bisogno per non sentirsi abbandonati e costretti a trasferirsi altrove. “La salvaguardia delle piccole scuole è lo strumento più efficace per contrastare lo spopolamento delle aree interne” spiegano dal Comitato genitori per i quali “questi territori sono custodi di un patrimonio di storia, arte, tradizioni spesso unico e profondo, di tesori ambientali di grande valore”.
Ma le scuole di montagna sono in realtà molto di più, “mondi unici e straordinari di innovazione didattica” dove grazie a ad un “apprendimento responsabile, inclusivo e cooperativo, si raggiunge una qualità degli apprendimenti impensabili nelle scuole dei grandi centri”. Come conferma il plesso di Castelvecchio Subequo che lo scorso mese di maggio ha piazzato “ben 8 dei suoi studenti, tra migliaia di alunni arrivati da tutta Italia, ai primi posti delle Olimpiadi della Matematica”. Un potenziale che non deve essere disperso, afferma il Comitato genitori Siamo parte del mondo che ai rappresentanti comunali e regionali chiede di essere ascoltato per “venire incontro alle istanze dei genitori e dei loro giovanissimi cittadini che chiedono solo di poter costruire al meglio il loro futuro nei territori dove abitano”.
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