La conferma dovrebbe arrivare in settimana, tra giovedì e venerdì prossimi. Perché prima c’è da risolvere bonariamente il contratto con la Provincia autonoma del Trentino-Alto Adige e con il Comune di Dimaro, con cui il Napoli calcio ha in essere un accordo da 700mila euro. Ma le possibilità che i biancazzurri, reduci dalla gioia della Coppa Italia dopo aver vinto con la Juventus, si trasferiscano in Abruzzo, e in particolare a Castel di Sangro, per il loro ritiro estivo è molto alta. Quasi fatta, dice qualcuno, tenendo incrociate le dita per scaramanzia.
Sabato scorso la visita a sorpresa del presidente della società partenopea, Aurelio De Laurentis, sembra aver sciolto molti dubbi. Accompagnato dal sindaco Angelo Caurso, dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall’assessore regionale allo Sport Mauro Febbo, infatti, il patron del Napoli calcio è rimasto molto ben impressionato dall’offerta che è in grado di dare il capoluogo sangrino.
“Non si aspettava di trovare impianti così ben attrezzati e una ricettività all’altezza – spiega l’assessore regionale Mauro Febbo -. Ci auguriamo che l’accordo vada in porto, perché per l’Abruzzo e per l’Alto Sangro sarebbe un vero colpo”.
Febbo ha anzi già messo mano ai conti per garantire più o meno la stessa cifra (forse qualcosa in meno) che gli offre ormai da sette anni il Trentino: “Una parte dei fondi li recuperiamo dal turismo, altri dai fondi Par-Fers – continua Febbo – se c’è il via libera da parte della società, comunque, non ci faremo sfuggire questa occasione”.
E di un’occasione si tratta, nonostante l’esborso di soldi pubblici. Perché a fronte del contributo della Regione e dell’ospitalità che dovrà garantire il Comune (albergo, tre impianti da calcio e il palasport), il ritorno di immagine e di turismo su tutto il territorio sarà importante.
La vicinanza di Castel di Sangro a Napoli e alla Campania, lascia prevedere un flusso di tifosi e appassionati che si aggira tra le 300/400mila persone, distribuite nelle due settimane (l’ultima di agosto e la prima di settembre) nelle quali i calciatori saranno ospiti del centro sangrino. La squadra e tutto lo staff saranno ospitati allo Sport Village (ovviamente in via esclusiva) e avranno a disposizione tutti gli impianti sportivi della città.
Un ritiro in formato ridotto, dovuto al prolungarsi del campionato e alla necessità di muoversi vicino casa; ma che mira a fidelizzare il Napoli anche per le future stagioni e magari chissà ad invogliare qualche altro club.
Castel di Sangro già in passato ha ospitato ritiri estivi di squadre di calcio, anche di serie A, ma mai così blasonate come il Napoli che, tra l’altro, sta attraversando in questo momento un periodo particolarmente felice. E si sa che l’entusiasmo è di casa a Napoli e i napoletani sono di casa in Alto Sangro.
Per chi nutrisse dubbi sui ritorni economici di questa operazione può andare a cercare quello che invece è successo fino allo scorso anno in Trentino dove il Napoli ha svolto la preparazione pre campionato. Questo è un estratto dell’intervista del sindaco di Dimaro:
“Per noi, il Napoli, significa movimento economico di milioni di euro, c’è un contratto di tre anni e per noi, ovviamente, è un momento importante. Il rapporto con i napoletani ed i tifosi del Napoli è diventato familiare. Ci si incontra, si sta bene, nella massima collaborazione e correttezza, ci accomuna un’appartenenza incredibile, che mette insieme il trentino orgoglioso di essere tale ed il napoletano che è partenopeo, sopra ogni cosa. Noi non lasciamo nulla la caso, se anche le date dovessero posticiparsi, ci saremo e se proprio non dovesse essere possibile, pazienza. Avere il Napoli, in questi anni, per noi è stato motivo di miglioramento, abbiamo creato strutture atte allo sport e il nostro campo è al momento, all’ altezza, delle squadre di livello che ci vengono a trovare”.
Riuscire a portare squadre così blasonate da noi vorrebbe dire dare una grossa mano alle aree interne della regione, e questo al di là dei colori politici.
Il problema è che a Dimaro. Con 700 km di distanza il rischio dell’ invasione dei tifosi di fascia bassa e facinorosi è remota. Castel di Sangro è molto vicina al centro partenopeo e si rischia l’invasione di molti tifosi che più che portare soldi portano altre cose… secondo me è una grande cazzata…ai posteri l’ardua sentenza.
bene,spot pubblicitari per politicialtroni,loro indicati,tutti degli incompetenti,incapaci,
inutili….il turismo non si rilancia con dei tifosi,(i tifosi tifano e basta,la recente “babilonia”della coppa ne e’ la prova) per l’industria turismo ci vogliono piani,strategie,
progetti,idee,innovazioni,migliorie,aggiornamenti,servizi efficienti,efficaci,
in linea con le esisgenze dei viaggiatori, qualita’,professionalita’,ecc,ecc il tutto per adeguarsi agli standards internazionali servizi/offerte …innanzitutto confrontarsi
con i numeri,le statistiche, poi studiare,ricercare,analizzare,approfondire,esaminare,
porsi delle domande,osservare,paragonare ecc….ed in base al prodotto scegliere,
decidere il target di riferimento….
Trentino,Folgarida,Val di Sole da 10 anni il ritiro estivo con risultati modesti,scarsi: circa mezzo milione le presenze turistiche Dimaro/Folgarida soprattutto nazionali,poche internazionali,solo un 5% di turisti Campani….l’Alto Sangro Altopiano delle cinque miglia e’ destinazione preferita dai turisti campani/laziali,in passato di persone con blasoni da vendere,poi purtroppo sono prevalsi i ritorni particolari…i risultati sono sotto gli occhi di tutti,il turismo vero,economicamente valido,che crea sviluppo e ricchezza e’ quello “slow”
(almeno 3 notti/soggiorno),non degli escurzionisti del fuori porta,e basta con questi illusionisti,tutti in cerca di visibilita’,o no?
https://www.giornaletrentino.it/cronaca/non-e-sole/turismo-in-val-di-sole-dimaro-folgarida-superstar-1.1932943
bene,l’articolo racconta di….leggere,studiare ,analizzare i dati…
istat,bancaditalia,enit,europaeu,sole24ore,ecc,ecc tutti dicono in cima alle classifiche presenze:Veneto,Trentino ,(soprattutto stranieri con notevoli capacita’ di spesa)quali le ragioni? nelle prime 50 preferenze/destinazioni italiane non c’e’ l’abruzzo,430 milioni di presenze,concentrate nelle prime in classifica,(n.7 Campania dice tutto) male centro e sud,dove primeggiano le presenze nazionali,con possibilita’ di spesa ridotte,modeste,dicono i dati,non io,quindi,che fare? Chi si porta il panino e la bottiglietta di acqua ,sul territorio, non lascia nulla,dicono gli studi/analisi,e basta con gli illusionisti,o no?
Sig. Musichiere credo voglia far finta di non capire. Spesso condivido il suo pensiero soprattutto quando sottolinea lo scarso “valore” della nostra odierna classe dirigente e politica. In questo caso però c’è un fatto oggettivo che di certo non influenzerà i flussi turistici in assoluto ma che potrebbe avviare almeno una ripresa “locale”. Si parte da un fatto se vogliamo sfortunato che per noi potrebbe rivelarsi una seria opportunità e sicuramente tutto ciò non è dovuto alla particolare capacità di qualcuno, semmai quel “qualcuno” se ne potrebbe intestare la paternità ma al momento poco importa; resta l’occasione di generare una fonte di economie che sarebbe un peccato gettare al vento sulla spinta di paure legate alla criminalità o di uno spirito denigratorio che si sta trasformando in autolesionismo.
L’articolo postato parla di numeri non di illusioni, e credo che una fetta di quei numeri, in particolare su Dimaro, provengano dell’indotto del calcio,che la cosa piaccia o meno.
Tutto molto bello, più o meno condivisibile che sia… Ma il finalino da temino di quarta elementare no!
bene,si cambia argomento ,si guarda dall’altra parte…l’abruzzo e’ meta di turismo campano/laziale,principalmente sud,90% nazionale,quindi dovremmo “investire” su altri potenziali “turisti”,oltretutto esistono dei precisi approfondimenti,analisi sul business ritiri estivi,il Trentino ha addirittura una societa’ pubblica che cura tutti gli aspetti,ritorni economici(sul territorio )inclusi ,circa 30 i club usati come “ulteriori”
attrattori…ecco il punto,competenze,capacita’organizzazione,perizia,efficienza,efficacia,ecc
e milioni di euri da spendere,i numeri dell’articolo a conferma: i campani sono una modesta percentuale,punto,il nostro Abruzzo, e’ ultimo o quasi in tutte le eclassifiche,turismo incluso,abruzzo 5 contro trentino 60 milioni di presenze,detto tutto,i nostri politicialtroni della visibilita’ non possono generare nulla,non hanno le competenze,le capacita’,non conoscono le differenze tra turista/escurzionista,figuriamoci tutto il resto,questo il punto,e basta con gli illusionisti,o no?