Ladri scatenati, rapito anche un cane da tartufo

Con quello che costano i tartufi (fino a 6mila euro al chilo), con la siccità e la conseguente scarsità di tuberi registrata quest’anno, il tentato furto consumato questa notte, per quanto singolare, era potenzialmente un colpo grosso. Il ladro che ha tentato il colpaccio, però, non ha scassinato né un ristorante, né un negozio di prodotti di nicchia, ma è andato direttamente alla “fonte” del reddito.
Così poco dopo le quattro di questa mattina, un residente delle Marane, appassionato di ricerca di tartufi, è stato svegliato dai suoi cani, in allarme perché uno di loro, la piccola Mora, un Lagotto di un anno e mezzo con un fiuto infallibile, era stata sequestrata.
La cagna era custodita insieme ad altri due Lagotti, ad un Pastore tedesco e ad un Rottweiler, nei box del giardino della casa, una villetta fuori mano che il ladro aveva evidentemente preso di mira, selezionando anche il più abile dei ricercatori di tartufo.
Scassinati i lucchetti dei box, infatti, il ladro ha preso in braccio Mora ed è fuggito nelle campagne circostanti.
L’intervento del proprietario, però, deve aver reso difficile la gestione del cane che è riuscito a divincolarsi e a tornare dal suo padrone.
Una storia a lieto fine, migliore almeno, di quello che hanno dovuto vivere due famiglie sulmonesi che tra mercoledì e giovedì scorsi si sono viste svaligiare casa nel giro di pochi minuti.
Una in via Carso dove la proprietaria, nel cuore della mattina, si era recata nella porta accanto a trovare il figlio, trovando al suo rientro la casa a soqquadro e oro e gioielli spariti. L’altra in via Cappuccini dove i ladri sono entrati nel tardo pomeriggio, anche qui alla ricerca di oro e gioielli. In entrambi i casi il metodo utilizzato è stato lo stesso: la porta d’ingresso forzata con un piede di porco e il bottino di preziosi. Anche se qualcuno preferisce i cani da tartufo.

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