La Regione Abruzzo si appresta ad entrare nella Rete internazionale Mediterranea denominata “Foreste modello” (Imnf). La Giunta, infatti, ha approvato la settimana scorsa la proposta presentata dal consigliere con delega alle Politiche dello sviluppo Rurale e della Pesca, Dino Pepe, che si accinge ora a sottoscrivere un accordo con la Junta de Castilla (Spain) e l’International Model Forest Network Secretariat. Si tratta di un network internazionale che racchiude 31 paesi del mondo, per 81milioni di ettari di superficie boscate, con capofila il dipartimeno del governo canadese con sede ad Ottawa.
L’adesione al progetto per l’Abruzzo rappresenta un impegno a “gestire una o più aree boschive” con il metodo della “foresta modello”, riconosciuto dalla Fao, attraverso la collaborazione di soggetti pubblici e privati riuniti in forma associativa. Una forma che consentirebbe all’Abruzzo di dirottare sul progetto diversi benefici tra i quali fondi europei, vista l’interconnessione tra diversi stati partners, e la possibilità di entrare a contatto con quelle definite come “soluzioni innovative” per la gestione. A convenzione sottoscritta, quindi, i soggetti coinvolti nella “foresta modello” dovranno provvedere alla redazione di un piano strategico pluriennale sotto l’osservazione della commissione Imnf. L’obiettivo della rete innanzitutto sarebbe quello di azzerare i rischi per il patrimonio boschivo che consistono, ad esempio, negli incendi, l’erosione, l’abbandono dei territori partendo da una analisi strategica per un visione condivisa della gestione futura. Questo il senso. Promuovere la governance locale è un passo verso l’avvio concreto della partnership che prevede come impegno tra le parti il monitorar l’evoluzione del progetto, la formazione, il supporto alla sperimentazione ed innovazione, la disseminazione delle informazioni.
Da un veloce giro sul web pare che l’area individuata per l’applicazione della cosiddetta “foresta modello” sia nell’alta Media Valle dell’Aterno come attesta la brochure promossa dalla cooperativa Ilex nell’ambito, pare, del progetto Mediterranean Mosaics. E’ al suo interno che vengono definite con chiarezza le tappe dell’ingresso abruzzese nella rete internazionale che prevede a convenzione fatta, l’ascolto di tutti i soggetti portatori d’interessi (dai taglialegna ai tartufai, passando per gli operatori turistici, ecc…). La rete, insomma, dovrebbe disciplinare la gestione forestale in base a determinati parametri che dovrebbero accordare un po’ tutti i soggetti coinvolti. Si spera, a questo punto, che non sia l’ennesimo esempio di “sfruttamento” del patrimonio naturalistico.
Simona Pace
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