Un Abruzzo tutto da scoprire. Un Abruzzo da restare senza fiato, quello tra natura, tradizione e storia, ancora capace di conservare il suo lato incontaminato, “wild”, e di sorprenderti con panorami mozzafiato. Una regione a lungo defilata che scopre quasi la stagione di una seconda giovinezza, quella dell’attestazione, dell’interesse turistico nazionale e internazionale dei visitatori, celebrata dai grandi network come meta imperdibile, un territorio che, per dirla da abruzzesi forti e gentili, a suggestione, “non ha niente da invidiare a nessuno”
A catturare quel patrimonio di scorci, luoghi e affacci, ricchi di tradizione, folkore e mistero, in una terra che vanta vette vista mare, borghi di fascino, set di pellicole (per citarne alcuni: Ladyhawke, Il Nome della Rosa, La strada, Parenti Serpenti, Fontamara, Pane e tulipani, The American ) sono stati cinque fotografi scelti per un volume dallo sguardo senza tempo, edito da De Siena, che ha deciso di raccontare l’Abruzzo, tra immagini e poesia, in un volume recentemente illustrato in un articolo di Repubblica.
Tra i professionisti chiamati a immortalarne l’avvenenza, attraverso 83 scatti d’autore, c’è il sulmonese Luca Del Monaco, che come gli altri colleghi, Giancarlo Malandra,Maurizio Anselmi, Alessandro Petrini e Mauro Vitale, ha raccontato la sua parte di regione, quella di provenienza. Il suo Abruzzo è quello più aquilano, dell’entroterra, un racconto fatto di scatti accompagnati dai versi di Sandro Galantini giornalista, storico e saggista. Un itinerario di immagini, tra maestose cime fino a paesi di poche anime, “un viaggio dalla seduzione senza tempo” , da Rocca Calascio ai trabocchi, “un Grand tour virtuale” spiega Simone Gambacorta nella sua prefazione, “83 immagini (più la foto di copertina) firmate da cinque “dipintori dell’anima di una terra” .
Nell’obiettivo di Luca Del Monaco non poteva mancare Sulmona, Piazza XX Settembre dell’Ovidio pensoso e sotto la sua lente anche il fascino di borghi come Pacentro, Anversa, Pescasseroli, ma ancora passi nel Sirente, Campo Imperatore, gli altipiani visti dalla Transiberiana dei record tra Campo di Giove e Cansano e poi il lupo, l’orso, il capriolo, simboli e figli di questo territorio.
Non nuovo a lavori importanti, per enti, parchi, riviste di settore, programmi, quotidiani, Del Monaco quest’Abruzzo lo ha girato in lungo e largo, ma spiega, “c’è sempre qualcosa da scoprire, ti sorprende “.
Lui naturalista, botanico, ha seguito la sua passione per la fotografia, in giro per l’Italia o per il mondo, i suoi piedi però restano ben saldi nella regione verde d’Europa, una terra fiera, sicura e accogliente, “perché qui c’è tanto, non manca nulla in termini di paesaggi, bellezza, fauna. Basta guardarsi attorno, ogni provincia ha i suoi elementi”, la sua fetta di fascino. L’attenzione ultimamente è maggiore, ma, spiega, tocca fare un salto di qualità. “Questo territorio deve ripartire da alcuni punti fondamentali: potenzialità, professionismo, promozione. Per far partire quest’Abruzzo insomma ci vuole una visione ben curata d’insieme, “basta improvvisazione ma puntare seriamente alla forte vocazione turistica, per un rilancio economico, sociale”, affidarsi dunque a professionisti, a chi può guidare una linea di valorizzazione e comunicazione efficace di ciò che realmente è questa terra. Insomma, puntare alla qualità, alla programmazione, investire le giuste risorse per l’Abruzzo di natura e bellezza, sarebbe questa la strada giusta da imbroccare per uscire così dall’eterno confltitto che dà spesso, di questa regione, l’immagine di un alunno molto dotato e capace, ma poco volentoroso..
Anna Spinosa
Grande Luca passione pura. Fiero di essere un tuo amico. Pasquale.