Il nostro collaboratore Savino Monterisi, attualmente prestato alla letteratura, lo definirebbe, come dal titolo del suo secondo libro (in uscita tra qualche giorno) un “Infinito restare”: qualcosa che va oltre la “Restanza” del suo primo lavoro insomma e che trasforma il ritorno nei paesi abbandonati e spopolati in un verbo di azione e non di stasi, come potrebbe sembrare.
L’infinito restare lo esercita chi, oltre e dopo il ritorno, fa in modo che il suo viaggio continui: promuovendo azioni, ricercando un senso di comunità e appartenenza.
Non sappiamo se il sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, abbia letto in anteprima l’ultima fatica di Monterisi, ma di certo di quest’infinito restare, lui e la sua comunità si stanno rendendo protagonisti e pionieri in Abruzzo.
Prima le comunità energetiche (la prima in fase di avvio, la seconda in fase di realizzazione – è stato affidato l’appalto -), poi la rigenerazione urbana che ha messo in moto nei giorni scorsi gli studenti delle scuole di Castelvecchio Subequo, colorando e restaurando gli angoli grigi del paese, ora una radio per dare voce alla comunità e per proteggerla nel caso di necessità.
Il progetto è a buon punto e probabilmente già questa estate vedrà la luce, anzi farà sentire la sua voce: Radio Antiche Rue nasce in realtà da un esperimento già compiuto ai tempi di “Vinicantina” da Costantino Tuccori che, ora, ha ripreso quel logo, quel sito e acquistato una regia attrezzata.
La radio di comunità troverà ospitalità nell’ex asilo e, appena sarà conclusa, nella più prestigiosa e funzionale Casa di comunità che il Comune ha progettato e sta realizzando con l’aiuto del Politecnico di Torino. Gomito a gomito con il centro operativo comunale e la protezione civile, perché la struttura diventerà punto di riferimento del paese, per il quotidiano e per le emergenze.
A dare fiato e forza alla radio sarà un gruppo di trentenni-quarantenni che, da queste parti dove sono rimasti perlopiù anziani, sono giovanissimi o “diversamente giovani”, come li definisce il sindaco. Trasmetterà via web, in streaming sul sito e tramite app, pronta tuttavia a passare sulle frequenze dell’etere come radio di protezione civile in caso di emergenza (licenza che i Comuni possono richiedere).
Diventerà allo stesso tempo la colonna sonora lungo strade, piazze e vicoli, specie durante gli eventi, “e ci stiamo attrezzando – racconta Tuccori – anche per raggiungere con dei trasmettitori le persone più anziane che magari non hanno dimestichezza con internet”.
Qui, raccontano gli ideatori, troveranno spazio le voci del paese: tutte, perché sarà una radio di comunità, alla comunità dedicata e per la comunità pensata.
Insieme anziani, giovani e diversamente giovani, per non restare soli, per sentirsi parte di qualcosa e per promuovere il territorio. “Collaboreranno al progetto anche quelli di Montagna in Movimento – continua Tuccori – perché la radio sarà motore e ruota di un sistema di relazioni molto più articolato e ampio”.
“La partecipazione attiva dei cittadini – spiega il sindaco Luca Santilli, lui giovane senza il diversamente – è fondamentale per la riuscita di qualsiasi progetto in comunità così piccole: da quello sul consumo energetico, al volontariato per il decoro urbano, alla radio”.
Una grande montagna, partorita da un “topolino” di appena 250 abitanti.
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