La nuova legge regionale sull’urbanistica prende forma, e ad apportare le opportune correzioni al testo sarà Salvatore Di Bacco, Responsabile dell’Area Edilizia e Urbanistica del Comune di Raiano ed esperto del settore urbanistico. Di Bacco sarà sentito in audizione il prossimo martedì 16 maggio dalla commissione legislativa, per cercare di migliorare un testo che l’Abruzzo attende da quarant’anni.
Tra i capisaldi della nuova norma c’è il riuso. Infatti, il riferimento legislativo poggia sulla conservazione della volumetria all’interno dei perimetri urbani. In pratica niente più edifici in periferia. Meglio “riciclare” (anzi, riutilizzare) quelle strutture dismesse, regalandogli nuova vita. Un paletto con cui si scontreranno le diverse amministrazioni locali. Un esempio arriva da Pratola Peligna, virtuosa in parte per quanto riguarda il recupero del dismesso, con il progetto “Case a un euro”. Dall’altro, però, c’è la futura lottizzazione del quartiere Valle Madonna.
Un’azione necessaria per evitare lo spopolamento, come spiega la sindaca di Pratola Peligna, Antonella Di Nino: “Conosco coppie che non vogliono vivere nel centro storico – sottolinea le sindaca -, e che hanno preferito comprare casa in altri Comuni. Questo accade perché non ci sono alternative abitative, e noi dobbiamo crearle. Valle Madonna è stata trasformata da agricola in edificabile e può essere una soluzione”.
Un progetto che stride con il riuso che potrebbe investire i 241 edifici pratolani (su 700) che non rientrano in alcun aggregato sismico, riportati nello studio condotto nel 2018 dall’architetto Sergio Pietraforte. “Abbiamo venduto 15 casa nel progetto Case a un euro – prosegue la Di Nino -. È un progetto che abbiamo iniziato da tempo, e che rientra proprio nello studio dell’architetto Pietraforte”.
Proprio questo studio è stato oggetto di contesa. Il trentenne pratolano, Marco Alberico, ne aveva richiesto le carte lo scorso settembre 2022 tramite un primo accesso civico via mail, non evaso. Così come non è stato evaso il secondo, sempre via mail ad aprile. La risposta è arrivata solamente alla terza richiesta, via PEC, di alcuni giorni fa che nasce da un ricorso al difensore civico.
Un ritardo nelle risposte al cittadino che sarebbe dovuto, come ha spiegato la sindaca Di Nino, al fatto che le prime mail sarebbero state inoltrate a un indirizzo dismesso del segretario comunale. Secondo il Responsabile della trasparenza, invece, la richiesta non sarebbe stata protocollata (anche se la legge prevede la corretta trasmissione dell’istanza per via telematica qualora la mail abbia oggetto dati, informazioni o documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria).
Insomma, la legge non è ancora nata e le Amministrazioni già devono fare i conti con norme, cavilli e accessi civici.
Vorrei ricordare alla Sindaca che i Clan dell’edilizia pratolana, di cui lei è parte, hanno devastato il nostro territorio con mostri di 20 metri, una miriade di case abusive di campagna, uso dei terreni per il selvaggio affarismo edilizio.
Vorrei anche ricordare che il nostro paese è pieno zeppo di case vuote nelle zone nuove sulle quali i cittadini pagano una montagna di tasse.
Solo l’avanguardismo civico ha avuto il coraggio di denunciare rimettendoci le piume. Grazie…!!!
È evidente che un sindaco che dichiara “Conosco coppie che non vogliono vivere nel centro storico […] Questo accade perché non ci sono alternative abitative, e noi dobbiamo crearle. Valle Madonna è fisiologicamente trasformabile da agricola in edificabile e può essere una soluzione” lavora non nell’interesse della collettività ma nell’interesse suo personale, degna rappresentante di quel clan degli edili che hanno devastato Pratola Peligna e il territorio Peligno. BASTA CONSUMO DI SUOLO.
ANTONELLA DI NINO vattene!
L’apparato mafioso coinvolge una molteplicità di persone affiliate e schiavizzate, per favori ricevuti, come in un feudalesimo medievale che spazia da destra a sinistra senza distinzione di colore. Comunque si vota loro ci sono sempre…!!!
A lu sbeuch ciricill a lucagias a lu piet fra mo craip
Traduca in italiano così comprendiamo tutti.
L’Amministrazione di Pratola Peligna, sul tema della trasparenza, non è la prima volta che non rispetta le disposizioni del D.lgs. 33/2013.
Ehi! Criticoni,attenti a non schiattare.
Nessuno ti piace più una Pratola Bellissima o Trasparentissima?
Io preferirei uno strumento urbanistico che incentivi il recupero dei centri storici, che consenta con i dovuti accorgimenti la possibilità di efficientamento energetico e magari anche un incentivo economico prevedendo esenzione di qualche tassa comunale per chi rientri effettivamente nel centro. Abbiamo bisogno di rivitalizzare i nostri borghi evitando l’ulteriore costruzione a margine degli stessi comportando uno spopolamento. Tornare a vivere l’aria del paese dove ci si incontra magari seduti davanti le porte come i nostri nonni. Io ci sono rientrato vendendo una villetta singola in campagna e ne sono felicissimo della scelta.
D’accordissimo con Carlo