Sessantotto anni dopo la tragedia di Marcinelle “ancora oggi le morti sul lavoro sono generate prevalentemente dalle stesse cause di allora: scarsa manutenzione degli impianti, mancata prevenzione, scarsità dei controlli, sanzioni inefficaci”.
Ad affermarlo Carmine Ranieri, segretario generale della CGIL Abruzzo Molise, in occasione della commemorazione di uno dei più gravi incidenti sul lavoro in Europa dal dopoguerra, tragico evento ricordato in questi giorni in Belgio dove è presenta anche una delegazione sindacale. Per visitare quei luoghi dove “si possono toccare con mano la fatica e le condizioni disumane del lavoro in miniera” continua Ranieri ricordando le baracche dove i minatori erano alloggiati e i cartelloni che “invitavano gli italiani ad emigrare in Belgio promettendo un futuro migliore”. Come quello che speravano di costruire le 262 vittime della tragedia di Marcinelle, di cui 136 italiani, 60 abruzzesi e sette molisani.
Una tragedia il cui monito oggi è rivolto anche all’Italia, nazione che pur avendo vissuto la sofferenza dei suoi emigranti, “oggi assiste allo sfruttamento di tanti migranti, persone invisibili che vivono nelle baraccopoli costrette a lavorare in condizioni massacranti”. Come Satnam Singh l’indiano che, ricorda il segretario generale Carmine Ranieri “ha perso il braccio mentre lavorava e il padrone lo ha abbandonato per strada causandone la morte”. Storie di caporalato non così lontane da quelle dei minatori di Marcinelle, simbolo di una nazione che “avanzava economicamente a scapito di chi veniva sfruttato”, storie il cui ricordo oggi, conclude Ranieri, “devono spronare la società ad un impegno sempre maggiore per prevenire gli indicenti sul lavoro ed evitare il massacro dei lavoratori che ogni anno perdono la vita”.
Presenti in Belgio per la commemorazione Mirco D’Ignazio coordinatore regionale Patronato Inca, Cgil, Pancrazio Cordone segretario generale della Cgil Teramo, Sabrina Del Pozzo segretaria Cgil Molise, Vincenzo Quaranta segretario generale Filcams Teramo, Secondo Di Pietro della segreteria Fiom di Teramo e Lara Ghione della segreteria Cgil Nazionale.
Un’occasione di approfondimento sul tema del lavoro che vedrà la partecipazione di delegazioni sindacali provenienti da tutta Europa oltre al contributo di Esther Lynch segretaria generale della CES, confederazione europea dei sindacati.
Due giorni di commemorazione che si concluderanno nella miniera del Bois du Cazier per ricordare le 262 vittime del lavoro morte a causa delle condizioni cui erano costrette nella miniera di Marcinelle, poco meno di 70 anni fa.
“Ricordiamo quello che è accaduto perché non accada più – il commento di Mirco D’Ignazio – e chiediamo all’Europa che si garantisca un lavoro più sicuro e dignitoso. Un futuro fatto di giustizia sociale”.
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