E’ una querelle senza fine quella che vede protagonista la politica sulmonese sul tema della crisi comunale che ha portato alle dimissioni del sindaco Gianfranco Di Piero. Gli attori in scena in quest’ultimo atto sono il capogruppo Pd, Mimmo Di Benedetto, la fuoriuscita Teresa Nannarone e, fuori da Palazzo San Francesco, la senatrice pentastellata, Gabriella Di Girolamo. Proprio le parole della rappresentante sulmonese a Palazzo Madama potrebbero essere la stella cometa da seguire per uscire dalla crisi.
Variano gli attori, ma il canovaccio non cambia. Accuse, risposte e qualche tentativo di mediazione. Nannarone etichetta come “irresponsabile” il rappresentante dei dem, che in mattinata ha ammonito il sindaco dimissionario, dicendo di “cercare le ragioni della crisi nel gruppo consiliare Sulmona Libera e Forte”. Ovvero la compagine composta dalla stessa Nannarone, oltre che dai coniugi Proietti, che hanno fatto spola dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione.
“La tentazione di puntare il dito contro gli altri, il Sindaco, Italia Viva, Fabio Pingue, i Consiglieri Proietti e Di Rienzo e, ovviamente, la sottoscritta, ha avuto di nuovo la meglio – commenta Teresa Nannarone -. Non credo tuttavia così facendo riesca a nascondere la trasformazione di un’esperienza di partito caratterizzata dapprima da idee, programmi e condivisione, in rincorsa al potere. E nemmeno a coprire l’incidenza negativa delle condotte del Pd nell’ambito della coalizione, come ormai tutto l’Abruzzo sa e commenta”.
“Per questo è superfluo che io puntualizzi i fatti per come sono andati e in particolare quelli che hanno causato alcune mie scelte: la verità è chiara a tutti – conclude -. Credo sia invece arrivato il momento, in cui il Pd, anche quello ai livelli ‘alti’, informi la Città circa la reale volontà di continuare a distruggere un’esperienza, oppure di rispettare finalmente le indicazioni dei cittadini e del Sindaco, abbandonando posizioni puerili e poco credibili, e lavorando alla individuazione delle priorità di Sulmona”.
Chiede un momento di riflessione e un profondo esame di coscienza, la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo. Il monito lanciato dalla grillina è quello di superare la crisi e rimanere uniti in nome di un progetto politico nato per il bene di Sulmona. Motivazioni che la Di Girolamo chiede di ritrovare all’interno dello spirito di “Liberamente Sulmona” che ha contraddistinto l’ultima tornata elettorale sulmonese.
“Penso alle tante cose da fare: la questione Cogesa, l’avvio di una Comunità energetica con l’inverno alle porte e con molte famiglie in difficoltà economiche, i prossimi bandi Pnrr e del sociale, l’esternalizzazione dei trasporti che porterebbe grandi benefici per la città sia in termini economici che funzionali. Sono temi che richiamano tutti alla responsabilità, nell’interesse della comunità locale e di un intero territorio a cui Sulmona fa capo”
L’esponente pentastellata non nasconde amarezza per la situazione ma insiste sulla necessità di ritrovarsi delle forze che hanno sostenuto la giunta Di Piero.
“Siamo ad una svolta, non è più il momento di tentennamenti dettati da personalismi e piccole vendette personali che poco interessano alla popolazione e ancor meno hanno a che vedere con quello che realmente serve alla città di Sulmona. In poche parole, bisogna decidere da che parte stare”
“A nessuno è richiesto un passo indietro – conclude la senatrice – ma al contempo a tutti si chiede di guardare al futuro. Perché in fin dei conti di questo stiamo parlando, del futuro di Sulmona. E che vogliamo fare, consegnarla al passato? No di certo, almeno non per noi del Movimento 5 Stelle, che stiamo facendo e faremo il possibile per arrivare a una composizione della crisi. Responsabilità, questo serve. E credo ne siano convinte tutte le forze politiche coinvolte, come si evince dai vari comunicati e da tutte le interviste rilasciate in questi giorni. Bene. È arrivato il momento di dimostrarlo, perché se alle belle parole non lasciamo seguire le giuste azioni significa che sì, siamo di nuovo al passato. I cittadini di Sulmona non meritano questo e non ci hanno votati per questo”.
Dello stesso tenore le indicazioni di Gianluca Castaldi, già sottosegretario nel governo Conte I ed esponente del Movimento 5 Stelle: “Quale Coordinatore Regionale non posso che supportare il consigliere Angelo D’Aloisio, il nostro assessore e il sindaco. Da parte nostra, come sempre, massimo supporto a chi, senza personalismi, vuole dare una mano alla collettività, esattamente come sta accadendo a Sulmona. IL M5S è a disposizione per una veloce soluzione della crisi”.
Pensate quello che vi pare ma alla fine a Sulmona i migliori sono staiti proprio i 5 stelle .
Complimenti ad Attilio d’ Andrea e a questo punto anche Gabriella Di Girolamo che lo ha sempre appoggiato ….persone serie ed oneste!
“motivazioni…all’interno” degli SPIRITI “di Liberamente Sulmona”.
SPIRITI LIBERI, appunto di questo sì è trattato, in un contesto istituzionale dove hanno liberamente edificato il tempio del proprio ego.
Ed ecco, allora, levarsi dalle ortiche dell’inselvatichito sentiero percorso da una lacerata congrega, l’urlo sterile dell’oca del campidoglio:
“Tutti in Aula”, ognuno col suo raglio ma tutti intonando l’inno di Mameli.
Il 10 marzo che verrà, conoscerete il vergato giudizio degli elettori che lì vi aspettano, al varco delle regionali.
Senza se e senza ma !!
Una coalizione di piroettanti rivendicazionisti, “partiti” uniti ed arrivati anticipatamente alla fine ognuno con la propria tenda e il sacco a pelo.
La vostra, infatti, è stata l’esperienza di un bivacco, intenti a frinire come grilli(ni) in cerca di visibilità fuori stagione politica.
Ma il tempo, quello sprecato, quello sottratto ai veri bisogni della città di Sulmona, quello lo sconterete fino in fondo.
Coalizzati contro un cognome, che peraltro io stesso non ho votato, ma vincenti solo per questa grazia ricevuta.
Non avevate è non avete nulla che possa sembrare e chiamarsi coalizione.
Un pasticcio di liste, un groviglio di promiscuità, una mescolanza di anime diverse e senza stoffa.
Liberamente barbari dediti a procrastinare il riscatto di cui la città ha da tempo bisogno.
Non provateci nemmeno a riunirvi, anzi disperdetevi in fretta, così da evitare la lunga gogna collettiva.
Buona fortuna, un augurio compassionevolmente elargito ad erranti avventurieri.
“Che brutta razza…” (citazione popolare)
A me i 5⭐️ mi fanno tenerezza 🥰🥰🥰. Cuccioli
Saresti in grado di argomentare con dei fatti la tua posizione?
… Reddito di cittadinanza … elargito immediatamente a chi ne avesse fatto domanda, senza effettuare un minimo riscontro preventivo, necessario a incrociare i dati dichiarati sulla Autocertificazione ( abbiamo anche Serpico… ma non sia mai ad utilizzarlo)… e sì, bastava una semplice autocertificazione e poi potevi essere Pluto, Topolino, Tex Willer… e persino Diabolik, che ti veniva consegnata la tesserina gialla di Poste Italiane ( abbiamo abolito la povertà, dissero affacciati ad un balcone).
E poi c’è stata la “ Grande abbuffata” per lo sperpero di denari pubblici, (caricati a debito sulle spalle di tutti gli Italiani, soprattutto della classe media), con il famosissimo 110%… tu spendivi 100 mila euro e… pantalone ne rimborsava 110 mila… cosa si strillava in tutte le piazze italiane: potete ristrutturare casa gratis, e veniva più e più volte scandito: Si avete capito bene GRA-TUI-TA-MEN-TE…
Risultato: tutti prezzi dei materiali per l’edilizia raddoppiati… e il debito pubblico è salito di altri 200 miliardi di euro, che sommati a quelli utilizzati per il contrasto della pandemia, si avvicinano ai 500 miliardi di Euro.
Debito pubblico in miliardi di Euro:
– fine anno 2017 € 2.263;
– fine anno 2022 € 2.760.
Siamo una Nazione sull’orlo del fallimento, e si pretende di continuare a spendere e spandere… tutti con il piattino in mano a chiedere soldi per champagne e bella vita.
Ecco, forse per questo che fanno tenerezza… come i bambini, quando sono piccoli cuccioli, per tenerezza, te li mangeresti di baci e abbracci… una volta cresciuti ti fanno rimpiangere di non averteli “ magnati” per davvero.
Perfetto, puoi argomentare allo stesso quello che è stato fatto nei precedenti governi dei precedenti 50 anni?
Strade, autostrade, linee alta velocità per i treni, industrializzazione del paese e della Valle Peligna, posti di lavoro… e uscivamo dalla distruzione di una guerra.
Poi sono arrivate le brigate rosse, quelle nere, quelle arcobaleno… i compromessi storici, gli scioperi, (ed ogni pretesto era buono per farlo), il lassismo, e infine la politica cialtronesca e menefreghista, a tutti i livelli di rappresentanza, con l’assalto e il dissesto delle finanze pubbliche.
Comici i rimasugli del Pd, dichiarano di voler continuare ad appoggiare il Sindaco ma nei fatti continuano a minare il terreno, dopo aver causato la fuoriuscita della sinistra italiana dalla coalizione, dei coniugi Proietti e della Nannarone oggi attaccano anche Italia Viva che sta ancora in maggioranza e ha lavorato per portare con sé un consigliere di minoranza, continuano ad accusare gli altri ma stanno sempre più loro dimostrando di essere il vero problema di questa amministrazione distruggendola sistematicamente e suicidandosi politicamente.
Se veramente ci tengono a mandare avanti questa esperienza l’intelligenza vorrebbe la moderazione come stella cometa e invece cercano di rompere quel po’ che rimane colpendo non a caso l’ala politica vicina al Sindaco da cui oggi mi aspetto una presa di posizione pubblica che in questo caso si lasci a casa un po’ di moderazione e metta il Pd di fronte alle sue tante responsabilità aprendo ad una giunta di salute pubblica che possa possibilmente anche non comprendere il partito democratico che si è dimostrato così tanto deleterio e che sicuramente non cambierà registro.
Per il Partito che sento ancora come il mio partito mi auguro una vera nuova stagione di rilancio che non può che passare attraverso un repulirsi di un intera classe dirigente inadeguata e incapace in piena sintonia con le critiche del governatore De Luca.
Certo che se si chiede moderazione forse là si dovrebbe anche attuare.
Qua sfugge a molti di voi che per i cittadini siete tutti responsabili di questa situazione e scaricare a turno la responsabilità sui “compagni” di coalizione non cambia l’opinione dell’elettorato e certo non aiuta la ricomposizione del quadro politico.
Fate una parola di meno e qualche fatto in più. La giunta di salute pubblica non serve a sto punto venga il commissario. La gente vi ha votato assumetevi le vostre responsabilità. Ps il Pd voleva fare appoggio esterno e lo avete criticato ora va bene.
Ultime cartucce da sparare. Alle regionali spariranno come neve al sole
La Nannarone parla parla, ma alla fine, comunque la si voglia mettere la storia, è lei insieme ai coniugi Proietti che passando all’opposizione ha tolto i numeri a questa maggioranza. O no? Non capisco dunque perché se la prende tanto con il pd che ha sempre dato il supporto alla maggioranza e al sindaco, rinunciando persino ad un posto in Giunta. Cosa dovrebbe fare di più?
Mettersi a disposizione della comunità non è semplice soprattutto quando il proprio ego supera anche il proprio interesse. Sulmona resta una città ingovernabile, abbiamo sempre avuto il/i Bertinotti di turno pronti a far crollare tutto. Alla fine dei conti si trattava di mettere a posto qualche marciapiede, raccogliere correttamente i rifiuti, curare i nostri malati, assistere i nostri vecchi, avere scuole aperte e sicure. Difficile? Certo, direi impossibile se crediamo di essere Winston Churchill.
Poltrone da occupare, vendette da eseguire, rancori personali … Che figura di …..
Eppure non è difficile capire che in questi strani tempi la forma vale quanto la sostanza, forse ancor di più. Perché anche dall’altra parte ci sono malcontenti, opinioni divergenti, lotte, rivendicazioni, guerre di posizione, ma poi stare al potere diventa il collante potente che tutto appiana è tutto sistema. E ci si riunisce in gran segreto, si inviano ordini, si serrano i ranghi, per poi ripetere a favore di telecamere che tutto va bene, che non ci sono problemi, che si è uniti e compatti e anche se non è vero, la gente ci crede. Perché ormai ciò che appare è più importante di ciò che realmente è. In altre parole si potrebbe dire che presentare una finta rappresentazione dei fatti, conviene, non so quanto sia onesto ma sicuramente è conveniente. Del resto non è neppure difficile comprendere che in questi tempi che disorientano si ha bisogno di un messaggio che rassicuri: unità, coesione, armonia, sono messaggi più chiari e attrattivi rispetto a divisione, confusione, disaccordo. Lo vediamo, si possono fare mille promesse e poi non mantenerle, poi continuare a ripetere come un mantra, che tutto va bene, che quando non va bene è colpa degli altri, dei nemici, dei poteri forti, che si pensa ai poveri italiani e non ai ricchi e potenti italiani, che i risultati sono mirabolanti… e anche di fronte all’evidenza dei numeri che dicono tutt’altro in tanti ci credono… Lo hanno capito benissimo e si regolano di conseguenza: per scoprire se un alunno è bravo devono essere i professori ad interrogarlo, liberi di poter fare domande anche un po’ più difficili. Se quell’ alunno continua a ripetere continuamente la lezioncina a piacere, alunno particolarmente furbo che ha anche ben compreso che è importante non solo quel che si dice ma anche come lo si dice, apparirà sempre bravissimo. Il leader di un paese democratico dovrebbe sempre rendere conto del suo operato ai cittadini, sono loro che pagano i rappresentanti politici attraverso le tasse (perlomeno quelli che le tasse le pagano, anche se poi si privilegiano quelli che non le pagano), un leader appunto, dovrebbe rispondere del proprio operato anche rispondendo a domande un po’ più difficili, quelle fatte da professori severi, cioè giornalisti e trasmissioni che magari quel leader non gradisce, perché è giusto che sia valutato anche con domande di quel tipo e non solo con la lezioncina a piacere. Perlomeno questo in precedenza è sempre avvenuto nel nostro paese e mi auguro che in un paese democratico, questo tipo di valutazione continui ad essere possibile. Al momento non mi sembra.
Tutto corretto e veritiero, eccetto che sull’ordine temporale.
Non è tecnica di “questi tempi” l’apparire e l’imbonire…. il nascondere, il far credere, è nell’indole dell’uomo, ieri come oggi e nel futuro sarà così.
E’la società attuale che si va sempre più sfaldando, non esiste più l’interesse comune, non è che la gente ci crede, è che se ne frega, ognuno va, chi va per se, chi va dove conviene, va dove non gli crea fastidio e a seguire, e questo ovviamente è valido non solo in ambito politico, ma nel sociale, nei rapporti interpersonali!
Basterebbe ricordarci che la società siamo noi, tutti e non il singolo, l’interesse è di tutti e non del singolo, da tutte le parti coinvolte e agire di conseguenza.
L’egoismo, l’arrivismo, il menefreghismo, il… la stanno vincendo su tutto e tutti, forse è perchè abbiamo troppo e vogliamo sempre di più, calpestando gli altri (come prima e sarà) e calpestando se stessi nell’interiore, nell’ego… che è il peggio!
Va riacquistata una visione reale di chi siamo, di essere comunità, del bene comune, di essere a servizio l’uno per l’altro, di essere più umani e cacciar via la bestia malefica che ci siamo costruiti… questa la speranza a mio modo di vederla.
… E tutto sistema…
Ma converrà con me, che ora i mezzi atti all’imbonimento sono notevolmente più numerosi e potenti.
Si sbaglia, sono stati usati e si stanno usando i mezzi atti all’imbonimento disponibili per l’epoca.
Dalla voce del senato romano (se non i maggiormente convincenti gladi) per non andare troppo indietro ai vocalizzi degli uomini preistorici, agli inflazionati social odierni.
Il raggiungimento del messaggio è funzione del come e del quanto si vuol esserne influenzati, prendendo per verità ogni “parola emessa” lasciando il cervello spento, che è il caso più presente nei nostri giorni o prenderne coscienza e farne la propria analisi, che giusta o sbagliata è sempre vincente in quanto “dell’individuo”.
Ciò che è andato cambiando, in alti e bassi, è il rapporto del sentimento che si instaura fra persone e il coinvolgimento/interessamento al tema, che al giorno d’oggi risultano in decisa picchiata a favore in della noncuranza e dell’impassibilità più acre.
E per finire, la questione non risiede tanto nel mezzo “utilizzato”, ma nella voglia di esserlo!
Quei mezzi potrebbero in realtà favorire anche maggiore consapevolezza. Farsi portatori di un messaggio che potrebbe essere anche educativo e costruttivo. Ma l’utilizzatore di telefonino, lo spettatore di TV, l’ascoltatore della radio, ormai sono considerati quasi esclusivamente come consumatori ed elettori. E considerato che questi mezzi sono in larga parte di proprietà degli stessi che poi hanno partiti politici, banche, giornali, interessi nella sanità privata, nel mondo del calcio e nell’imprenditoria, tutte attività su cui il governo è chiamato poi a legiferare, si intuisce facilmente il perché l’indirizzo debba essere consumistico e propagandistico. E anche i mezzi, pagati dai cittadini per essere servizio pubblico, cioè informazione imparziale, ormai assolvono la stessa funzione.
Perfetto, quindi un uso improprio ed errato, da chi indirizza l’informazione e
dal comportamento marcatamente accondiscendente da parte dell’utente “finale”.
E si capisce anche il perché quei tanti che s’indignano per i soldi del super bonus 110 % o per il reddito di cittadinanza, non si indignino poi allo stesso modo per gli 80 miliardi all’anno che si perdono con l’evasione fiscale, i 180 miliardi l’anno che si perdono con il lavoro nero e come mai se non ci soldi, si elargisca poi cosi generosamente alle aziende farmaceutiche, alle società sportive o ai manager del ponte sullo stretto. O se gli stessi sanno quale canone paga il Twiga e quanto invece incassa…
Mi interessa conoscere la fonte da cui ha estrapolati gli esempi da lei citati.
Articoli di testate varie… Open, il sole 24ore, il Fatto Quotidiano… Basta inserire le parole che richiamano i fatti ed appaiono le varie testate…
Ho provato ma non trovo nulla.
Un link, uno solo che corrisponda a quanto da lei riportato.