Per il momento sembra proprio che dovrà continuare a servirsi dei volontari di Puliamo il mondo, l’evento di Legambiente che oggi ha visto anche il Cogesa ripulire i giardini della villa comunale. Perché di assunzioni, delle assunzioni annunciate qualche giorno fa, sembra proprio che la società pubblica non potrà farne. Questo almeno secondo la dirigente del settore Bilancio del Comune di Sulmona che ha messo nero su bianco un parere durissimo sull’ipotesi di allargare le fila dei dipendenti e soprattutto degli stipendi della società in house.
Trentadue posti tra funzionari, ingegneri e operai, il cui bando dovrebbe essere pubblicato (a quanto detto da Cogesa) entro metà ottobre e che suonano la carica alla campagna elettorale alle porte e il campanello d’allarme sulla tenuta dei conti pubblici.
La dirigente Filomena Sorrentino ne fa una questione giuridica, economica e di opportunità, tanto da declinare “sin da ora ogni responsabilità di tipo amministrativo, giuridico e contabile che potesse derivarne”.
Le questione sollevate sono d’altronde di forma e di sostanza: “Un aumento dell’attività svolta e del fatturato – scrive la Sorrentino – non è una condizione di per sé sufficiente a giustificare un incremento del personale”, anche e soprattutto perché, ad oggi, il Cogesa è tutto tranne che in una posizione solida. In particolare la Sorrentino cita la sentenza del Consiglio di Stato con cui l’affidamento del servizio da parte del Comune di Sulmona è stato ritenuto illegittimo e ancora la vicenda dell’ingresso della Asm, la società partecipata del Comune dell’Aquila di cui, però, il consiglio comunale dell’Aquila non ne sapeva niente. “L’ingresso della Asm non sana il suddetto vizio di legittimità (quello cioè della prevalenza che ha portato i giudici amministrativi a bocciare l’affidamento fatto da Sulmona, ndr) in quanto non preventivamente autorizzato, né ratificato, dal competente consiglio comunale – si legge nel parere – per cui se venisse meno il conferimento dell’Aquila, al fine di rientrare nella soglia minima dell’80% legittimante l’affidamento in house, il Cogesa, verosimilmente, si vedrebbe costretto a ridurre la propria attività”. Un aumento di personale, insomma, “incoerente e antieconomico e che verrebbe a gravare la società e di fatto i cittadini – aggiunge la Sorrentino – di costi fissi non giustificati dall’aumento del fatturato e della connessa attività”.
Non solo: la Sorrentino chiarisce un altro aspetto fondamentale nei metodi di gestione della società pubblica, ribadendo come il piano assunzioni non può essere deciso dalla dirigenza della società, ma deve passare prima per l’approvazione di ogni singolo consiglio comunale socio. Un po’ come nella variazione di Statuto che oggi il presidente Cogesa Vincenzo Margiotta è tornato ad invocare a gran voce e su cui, però, nessuno dei sessantadue Comuni soci ha finora neanche aperto la discussione.
Per la multiutility e per l’infornata di assunzioni, insomma, si dovrà aspettare, probabilmente ben oltre il 10 febbraio. Tanto più che la commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Sulmona presieduta da Maurizio Balassone ha chiesto nei giorni scorsi un rapporto dettagliato ai dirigenti dei settori interessati (servizi e bilancio).
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