La serenità violata di Margiotta. Blitz dell’opposizione al Cogesa

“Vorrei solo un po’ di serenità”: l’amministratore unico di Cogesa Vincenzo Margiotta così chiude la conversazione con i consiglieri comunali di opposizione (Maurizio Balassone, Elisabetta Bianchi e Mauro Tirabassi) che questa mattina si sono presentati negli uffici della società partecipata “per svolgere il compito di controllo che prevede la nostra funzione”.

Una chiacchierata prima nell’ufficio e poi una visita all’impianto, durante la quale i consiglieri hanno chiesto a Margiotta spiegazioni sulla gestione della società: dall’appalto per i mezzi, ai bandi di concorso, alle prospettive, soprattutto, di affidamento del servizio da parte dei due soci più grandi ovvero il Comune di Sulmona la cui posizione è sospesa dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo l’affidamento in corso e quella dell’Asm dell’Aquila il cui ingresso nel Cogesa non è stato approvato dal consiglio comunale del capoluogo come richiede la legge sul controllo analogo. Due questioni su cui, in realtà, il Cogesa non può fare molto (perchè di competenza dei rispettivi Comuni), ma che pesano sul futuro della società pubblica in modo vitale, perchè è da questi due Comuni che proviene la gran parte del servizio erogato.

Tornando alla serenità di Margiotta, l’amministratore unico ha detto di non aver denunciato nessuno per quella diffida nella quale i sei sindaci firmatari dell’atto definiscono “non corrispondente al vero” il verbale agli atti e che la sua decisione di andare in procura “è stata motivata più dalla necessità di evitare un sequestro da parte degli inquirenti. Se mi si dice che c’è un verbale falso – ha detto Margiotta – io come custode del verbale lo consegno alle autorità prima che vengano a prenderselo”. Una posizione che aveva già spiegato ai sindaci in risposta ad una richiesta di chiarimenti fatta dal primo cittadino di Pescocostanzo e nella quale, ribadisce Margiotta, “procederò eventualmente contro chi ha definito falso quel verbale”, riferendosi ai giornali, perchè si sa che la colpa è sempre della stampa. Margiotta fa riferimento soprattutto a quanto scritto dal Germe, tanto da aver allegato gli articoli relativi all’esposto presentato in procura. Per questo con serenità aspetteremo che la procura o il tribunale ci convochino, semmai decidessero di intraprendere una disquisizione semantica sul “non corrisponde al vero” e il termine “falso” (tra l’altro messo sempre tra virgolette).

Per uno che vuole serenità e che annuncia di essere pronto alla “guerriglia politica” niente male come coerenza, d’altronde le priorità sono queste, quelle di denunciare la stampa, mentre il deposito mezzi del Cogesa va a fuoco.

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