La scommessa persa della fusione di Comuni

Il fallimento, dicono Antonello De Luca e Giovanni Natale, dell’associazione Ripensiamo il territorio, è evidente nello scorrere le liste delle amministrative del prossimo 20 e 21 settembre: nomi spesso buttati nella mischia, senza una competizione vera, liste d’appoggio per evitare di dover rispettare il quorum, candidati che non sanno neanche perché lo sono.

I piccolo Comuni non hanno, insomma, ragione di esistere a volte, non dal punto di vista amministrativo; eppure la sfida della fusione dei Comuni è stata in Abruzzo un vero e proprio flop, con qualche tentativo sporadico rimasto più delle volte sospeso.

(Giovanni Natale)

“Elezioni amministrative condominiali” le definisce Ripensiamo il territorio: “Siamo qui a sottolineare le responsabilità accumulate con ritardi tragici per le condizioni della nostra area, e a stimolare la riflessione sui danni che stiamo accumulando, compromettendo il futuro dei nostri giovani e anziani, e su quanti milioni stiamo sottraendo all’economia, e alla possibilità di ridurre le tasse, migliorare servizi e allestire Progetti di rilancio, disperdendosi dietro ai mille rivoli soliti e clientelari, piuttosto che strategici. Dovremmo riflettere e rispondere al ‘popolo’ – spiegano Natale e De Luca – su come mai si rinuncia a tanti milioni disponibili del perché tanta incuria. Quanti vantaggi sottratti ai cittadini, tipo la riduzione delle tasse, il miglioramento dei servizi su cui boccheggiamo, e quanti Progetti finanziabili abbiamo perso, continuando a chiacchierare sull’aria fritta di promesse non onorabili a priori, senza alcuna innovazione. E tutto questo per mantenere in vita architetture amministrative obsolete e poltrone e poltroncine tra l’altro con costi esagerati ed inefficienze conseguenti”.

Una scommessa che dopo otto anni di impegno continuo dell’associazione, sembra oggettivamente persa, con i Comuni che per orgoglio e identità, non vogliono rinunciare alla struttura amministrativa del singolo, in favore di un apparato più ampio e probabilmente più efficiente. Le riforme qui in Abruzzo non hanno smosso neanche una fascia tricolore.

1 Commento su "La scommessa persa della fusione di Comuni"

  1. Il fallimento delle fusione, in special modo nella Valle Peligna, ha un solo motivo: salvare le poltroncine dei notabili politici locali i quali se ne fregano altamente di procurare vantaggi economici e di servizi ai cittadini. Essi, i notabili politici, meritano semplicemente di andare all’inferno( eufemismo) e se la ridono di chi si agita affannandosi per convincere la comunità a reagire. Si dovrebbe realizzare il non voto totale come è successo in un paesino della Puglia. Così fanno arrivare il commissario ed i politici locali se la prendono in quel posto( altro eufemismo)

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