E’ più rabbia che delusione quella che traspare dalle parole di Antonietta La Porta, la consigliera regionale di maggioranza che ieri ha visto ancora una volta in commissione ergere un muro ostile davanti al suo progetto di legge per l’istituzione del Mir a Sulmona, un museo italiano del realismo unico nel suo genere in Italia e tra i pochi in Europa.
Soprattutto perché il fuoco, seppur “nemico”, è arrivato dal territorio e da chi dovrebbe farne gli interessi: la consigliera di opposizione Marianna Scoccia, sindaca di Prezza e consigliera regionale passata all’opposizione, che ieri in commissione ha guidato la “rivolta” contro il disegno di legge, già passato sotto le Forche Caudine nel luglio scorso, quando proprio la Scoccia e il resto della minoranza, presentarono oltre quattromila emendamenti alla legge (molti pretestuosi e terminologici) costringendola a tornare in commissione.
“Ho trovato tra le economie di bilancio 300mila euro da destinare al progetto – racconta La Porta – e ho accolto gli emendamenti non ostruzionistici presentati lo scorso anno dalle opposizioni: dai compiti della Fondazione, al suo Statuto, dalla presenza di consiglieri nel Cda, alla regolamentazione sugli aiuti di Stato. Tutto questo si scontra però con una visione ottusa e personalistica di alcuni colleghi in consiglio regionale che, in commissione, non hanno nemmeno permesso di porre le basi per una discussione sul merito. Una ostilità immotivata, perpetrata da chi, a parole, si erge a difensore dell’arte e della cultura ma che nel concreto boccia una iniziativa di grande spessore. Mi addolora, umanamente e politicamente, che proprio i consiglieri più vicini al territorio sulmonese e aquilano in generale, abbiano accolto con freddezza e indifferenza il contenuto di questo progetto”.
A spalleggiare la Scoccia anche il consigliere Pierpaolo Pietrucci, quello che ieri ha rivendicato la realizzazione della bretella per bypassare Sulmona dalla ferrovia Pescara-L’Aquila, entrambi, a detta di La Porta, hanno anche ironizzato sul fatto che il disegno di legge, essendo passato già per il consiglio, ora dovrà ricominciare da capo. Con la prevedibile possibilità che, quando sarà, un altro muro da migliaia di emendamenti sarà costruito davanti alla sede prescelta di Palazzo Sardi in via Angeloni (tra l’altro appena restaurata).
Un rammarico doppio per la proponente e per Sulmona, visto che del Museo si è fatto carico e sponsor in tempi non sospetti Vittorio Sgarbi, oggi anche sottosegretario alla Cultura.
Come se non bastassero le difficoltà e le ostilità, palesi e recondite, che il territorio sta subendo a livello regionale: l’altro giorno, ad esempio, l’assessore D’Amario, invitato al teatro Caniglia per presenziare al convegno su Sulmona Capitale della Cultura e del turismo ferroviario, non ha speso neanche un credito nei confronti della candidatura della città. Seppur richiesto. Chissà se per l’imbarazzo di non dover scontentare Pescina o per quello di dover riconoscere a Sulmona quello che il capoluogo non è riuscito ad ottenere. Sia mai.
Non ci sono parole….non si sa più chi è il fuoco amico e chi è il fuoco nemico tutti contro tutti a prescindere.
… molti nomi e soprattutto alcuni sodalizi politici, bisogna tenerli bene in mente ogni volta che si viene chiamati al voto… ma questi contano sul voto ideologico, dell’appoggio degli “ infiltrati” ben ricompensati con posti e prebende varie… e soprattutto dal fatto che gli italiani, e quindi i Peligni, hanno la memoria corta…
E vi fregano ogni volta… ad ogni giro di giostra… “disintossicatevi” dalle ideologie, non recatevi più a votare… non dategli questa soddisfazione… non diventate vostro malgrado “ loro” complici…
Quel giorno andatevene al mare, in montagna, o dove più vi piace…
ma non recatevi dove piace a “ loro”…
Le do ragione sui sodalizi e infiltrati, ma non sul non votare che non è una risposta al problema. Votare, anche l’ultimo della lista anzi perché no, ma votare per scardinare il sistema blindato.
Anche per le ideologie (quelle vere) non mi trovo d’accordo, non avrebbe nessun scopo se non facilitarli; anzi bisognerebbe tornare a pensare ideologicamente in modo serio e non faceto.
Volete scommettere che il museo del realismo lo realizzeranno a L’Aquila?
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Mamma me 😔
Apprendo con stupore le dichiarazioni della collega la porta ed il titolo che è stato dato a questo articolo. “ La Scoccia affossa il museo del realismo”
Dichiarazioni che non corrispondono al vero e che omettono quanto accaduto ieri in quinta commissione.
Vorrei ricordare alla collega che l’iter amministrativo non dipende da scelte della mia persona, ma da un regolamento.
Mi preme quindi ricostruire quanto accaduto: il progetto di legge per l’istituzione del Mir a Sulmona era stato inserito lo scorso anno in Consiglio Regionale senza parere, questo ha fatto si che venisse nuovamente rinviato in commissione, iniziando l’iter da capo, al fine di ottenerne uno come previsto dal Regolamento interno per i Pdl rimandati in commissione. Mi meraviglia che la Consigliera La Porta, dopo 4 anni di esperienza nel Consiglio Regionale, non conosca il Regolamento dei lavori del Consiglio e cerchi un capro espiatorio ritenendomi, insieme alla testata ilGerme, così influente da poter bloccare un Pdl nonostante io sia un Consigliere d’opposizione. Di questo li ringrazio. La verità è un’altra, La Porta non viene sostenuta dalla sua stessa maggioranza che, se volesse, avrebbe i numeri per approvare il Progetto aldilà dei voti contrari. Mi preme infatti sottolineare come i Progetti di Legge presentati dalla collega si imbattano costantemente nei no del suo centrodestra e ne è testimonianza il Pdl sul riordino del sistema culturale che è stata costretta a ritirare ed in seguito ripresentato dall’Assessore D’Amario. Mi sembra chiaro che non sia io il nemico nel Palazzo dell’Emiciclo. Io non sono assolutamente contro il museo del realismo e la collega dovrebbe,invece di incolpare me, prendersela con la sua maggioranza sempre più impegnata alla spartizione di poltrone che a risolvere i problemi dei cittadini. Se La Porta ha bisogno del mio aiuto in commissione sono pronta a sostenerla, rivedendo il Progetto e ascoltando tutti gli attori presenti sul territorio. Tuttavia pongo una condizione, ovvero che il lavoro in sinergia non sia circoscritto a questo unico progetto di legge, ma che si lavori per tutti i problemi del nostro territorio quali la sanità, il punto nascita, il tribunale, palazzo portoghesi e che non accada, come avvenuto più volte in questi 4 anni, che la “collega di territorio” abbandoni l’aula per ordini di partito non votando una risoluzione a favore del punto nascita.
Marianna Scoccia
Il cancro del nostro territorio è sempre lo stesso: L’Aquila ed i suoi spalleggiatori. Se non c’è la togliamo dalle palle una volta per tutte non andremo mai da nessuna parte. Siete riusciti a capire quale sarebbe la ragione che ostacolerebbe la realizzazione del museo?
Ostruzionismo allo stato puro..
Che io sappia essere di “minoranza o di minoranza” (non è uno sbaglio) sempre uno conta e da quanto viene riportato resta la sostanza di non aver comunque “sostenuto” il territorio nemmeno per la faccia di un risultato comunque scontato per la “maggioranza”!
Le motivazioni… le solite!
Caro temp non sai proprio di cosa stai parlando.
Leggo si di regolamenti e chi li nega, di maggioranze mancate e appoggi negati e chi li nega, di scontri di interessi interni e chi li nega, e credo che non leggiamo nulla di nuovo e anzi e’ pane comune e quotidiano della politica; e lo si legge chiaramente dove si passa dal bastone alla carota con gli aiuti possibili “condizionati” a “larghe intese” e qui anche se fuori dagli schieramenti, termine che certamente conosce nel profondo del significato, una non stranezza tutta politica negata da una parte, ma possibilista dall’altra, ma non applicabile, sembra nei giorni dispari (il 15) per qualche “precetto” insormontabile sulle ataviche problematiche che sono il “pane preconfezionato di marca gattopardiano” di ogni campagna elettorale e legislatura regionale che non trovano mai soluzione per questa landa desolata e abbandonata dagli stessi paladini erranti da una realtà all’altra della maggioranza e della minoranza a prescindere dal “dovere” dovuto.
Lei che ha capito altro parli.
concordo con TEMP. si possono avere tutti i motivi che si vogliono, ma resta il fatto di aver votato contro il territorio o comunque meglio di non averlo sostenuto con la giusta veemenza. da cittadino sono molto rammaricato e deluso.