La Festa dei Serpari candidata a patrimonio dell’Unesco come esempio per tornare a dare visibilità ai piccoli comuni dell’Appennino. Sabato 28 aprile, alle ore 10.00, presso la sala consiliare del Comune di Cocullo si svolgerà un convegno con i piccoli comuni di Abruzzo, Lazio, Umbria, Marche e Molise per avviare un confronto tra amministratori, associazioni e realtà locali sulle tematiche del rilancio delle aree interne.
All’iniziativa ha collaborato l’Anci che parteciperà all’incontro con il presidente per i piccoli comuni Massimo Castelli ed il responsabile della sezione culturale Vincenzo Santoro, oltre alla direzione regionale con il presidente Luciano La Penna. Lo scopo è una “Carta d’intenti” da sottoporre all’attenzione delle Istituzioni governative nazionali e regionali.
Interverranno antropologi che negli anni si sono misurati con questa problematica, come Lia Giancristofaro, Valentina Lapiccirella Zingari, Pietro Clemente e Vito Teti, autore di recente del volume “Quel che resta”, dedicato proprio al destino di tanti paesi della Calabria e non solo, oltre che delle preziosissime tradizioni culturali che essi custodiscono.
In questo contesto la Festa dei Serpari vuole, quindi, creare le condizioni per il rilancio non solo sul suo comune. E’ nota l’associazione temporanea di scopo nata proprio intorno alla candidatura Unesco raccoglie 13 comuni tutti legati dalla comune devozione a San Domenico Abate; nonché la festa è sostenuta da associazioni culturali, imprenditori, istituzioni e cittadini.
Una primo esempio di rete per il rilancio che nel prossimo incontro troverà margine di discussione.
S.P.
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