“La resistenza umanitaria”, spaccati di solidarietà all’Archivio di Stato

Che cosa non vi dobbiamo, cara gente d’Abruzzo? Ci cedevate i vostri letti migliori, le vesti, gratis, se non avevamo denaro” scriveva Alba De Céspedes, nascosta a Torricella Peligna. “La resistenza umanitaria”, sarà questo il tema del convegno organizzato dall’associazione Freedom Trail-Il sentiero della libertà” per sabato 17 marzo, alle ore 9, presso l’Archivio di Stato di Sulmona. Resistenza umanitaria come concetto legato all’aiuto offerto ai prigionieri dalle popolazioni locali. Scriveva William Simpson, nella prefazione al libro “L’alleanza inattesa” di Roger Absalom: “L’eccezionalità della partecipazione popolare all’assistenza agli ex prigionieri di guerra alleati a Sulmona fu temporale più che spaziale. Ciò che successe in quel di Sulmona fu solo un tassello del mosaico dell’assistenza agli ex prigionieri che interessò tutta l’Italia centro-settentrionale”. Tra le province di Chieti, Pescara e l’Aquila si parla di decine di migliaia di persone coinvolte in quest’altra forma di “resistenza”, umanitaria perché fondata sulla solidarietà ed il rispetto della dignità della persona umana.

Se ne parla in modo ampio nel libro “E si divisero il pane che non c’era”, venuto fuori dalla collaborazione di studenti ed insegnanti, in cui si racconta la storia di Sulmona dal settembre 1943 al giugno 1944: il bombardamento della stazione, l’apertura e la fuga dei prigionieri dal campo 78, l’arresto di molti sulmonesi, la fucilazione di Michele Del Greco, l’arrivo della Brigata Maiella. Una memoria da ripercorrere ed esplorare, da esporre per ricordare anche attraverso la marcia internazionale del Sentiero della Libertà, che quest’anno ripercorrerà il viaggio verso la linea Gustav il 27-28-29 aprile 2018.

In “Terra di Libertà, uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale”, curato da Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta, si rintracciano le testimonianze di numerosi ex prigionieri in Abruzzo, la loro “epopea” nascosti nel buio di grotte, cantine, travestiti da donne, fatti passare per sordomuti e storie di ex prigionieri che sposarono le figlie dei loro benefattori. C’è ancora una medaglia d’oro da assegnare, l’ha proposta il partigiano Carlo Troilo, quella al popolo abruzzese “protagonista in Italia di una Resistenza così coraggiosa e così corale”.

In attesa della diciottesima marcia, intanto, sabato la “resistenza umanitaria” torna protagonista a Sulmona alla presenza di Maria Rosaria La Morgia, presidente dell’associazione; Carlo Fonzi, presidente Istituto abruzzese per la Storia della resistenza e dell’Italia contemporanea; interverranno il professore Ruggero Ranieri su “Reti di fuga di prigionieri alleati fra Marche e Abruzzo, fra organizzazione e spontaneismo”; lo storico Enzo Fimiani su “Resistenza: facciamo un po’ di chiarezza”. A chiudere la cerimonia di premiazione del “Premio Roberto Cicerone”.

Simona Pace

 

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