La resilienza implica la capacità delle persone di affrontare eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita di fronte alle difficoltà.
Alla base di questo concetto intervengono diversi fattori che interagiscono tra loro: esperienze personali, vissuti, caratteristiche individuali, risorse interne ed esterne, tipo di evento e contesto in cui si verifica.
Nello specifico, la virtù della resilienza riguarda da vicino la donna, che in misura maggiore durante la pandemia ha continuato a lottare nonostante le difficoltà e le continue sfide che si è trovata ad affrontare nel contesto familiare, sociale e lavorativo, conciliando i differenti ruoli.
La donna, infatti, ha messo in campo le proprie energie guardando al futuro con speranza, cercando strade alternative, reinventando se stessa così da affrontare in maniera adattiva e costruttiva i cambiamenti, attraverso l’affermazione di sé.
Andando ad analizzare le risorse interne della persona, le Life Skills ricoprono un ruolo fondamentale e sono necessarie per il benessere e la salute psicofisica.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 1992, definisce le Life Skills delle competenze necessarie per entrare in relazione con gli altri, gestire la quotidianità e affrontare problemi e stress legati a essa.
Tra le competenze cognitive è presente la capacità di prendere decisioni, di fare scelte, valutare differenti possibilità e relative conseguenze, di risolvere problemi di vita quotidiana e crearsi una propria idea e un proprio punto di vista.
Per quanto riguarda l’aspetto comunicativo/relazionale, è importante riuscire a comunicare i propri bisogni, pensieri e opinioni, entrando in relazione con gli altri ed in contatto con emozioni e stati d’animo altrui.
La sfera emotiva comprende invece il riconoscimento e l’espressione delle proprie emozioni, oltre alla capacità di individuare possibili fonti di stress in modo da sviluppare strategie per farvi fronte.
Insieme alle Life Skills, ciò che rappresenta una risorsa interna importante è il coping; esso consiste nell’insieme di strategie per fronteggiare eventi di vita stressanti, in modo da gestire ed affrontare in maniera adattiva ciò che si presenta.
Tra le risorse esterne è fondamentale l’aspetto che riguarda il supporto sociale e la rete sociale di riferimento; le relazioni interpersonali costituiscono un fattore protettivo su cui farsi forza e sono alla base delle differenti modalità di coping. È possibile quindi individuare come risorse interne ed esterne si influenzino reciprocamente.
Altri fattori che intervengono e determinano il modo del tutto soggettivo in cui si reagisce di fronte eventi scatenanti sono l’autostima, l’autoefficacia e il senso di padronanza; elementi legati alla percezione di sé e delle proprie capacità in situazioni che richiedono un riadattamento e il ritorno alla vita.
La resilienza quindi è il motore del cambiamento e consente di mantenere un atteggiamento positivo e flessibile durante tale processo, così da considerare la crisi come opportunità di crescita ed evoluzione, favorendo una visione ampia della realtà e una maggiore tolleranza alle frustrazioni, in modo da uscire da rigidi schemi che impediscono di accogliere e accettare ciò che è nuovo e diverso dal solito.
È importante infatti giungere alla consapevolezza che non è possibile evitare che determinati eventi accadano e creino tensioni, ciò che fa la differenza però è il modo in cui si interpreta quello che si presenta davanti a noi e come si risponde a questo.
Per un approfondimento sull’argomento, invitiamo alla lettura di questo articolo che contiene testimonianze da parte di alcune donne durante la pandemia, pubblicato su AD Communications.
Marianna Colella – Psicologa
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