La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il comma 7 dell’art. 38 del Decreto legge 133 – lo Sblocca Italia – contro cui avevano fatto ricorso diverse regioni italiane fra cui l’Abruzzo. Il comma in questione prevedeva dei nuovi principi per la concessione dei titoli minerari che, di fatto, arrogavano al Ministero la facoltà esclusiva esautorando le regioni interessate.
L’Alta Corte ha però stabilito che essendo la politica energetica materia concorrente fra Stato e Regioni, non spettasse solo allo Stato emanare il disciplinare tipo per il rilascio e l’esercizio dei titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale contenuto nel Decreto del Ministero per lo Sviluppo Economico del 7 dicembre 2016.
Hanno scritto nella sentenza i giudici “l’articolo 38, comma 7, del d.l. n. 133 del 2014 è costituzionalmente illegittimo, nella parte in cui non prevede un adeguato coinvolgimento delle Regioni nel procedimento finalizzato all’adozione del decreto del Ministro dello sviluppo economico con cui sono stabilite le modalità di conferimento del titolo concessorio unico, nonché le modalità di esercizio delle relative attività”.
Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale Mario Mazzocca ha dichiarato: “Questa sentenza riapre una partita che il governo considerava chiusa, con un provvedimento che toglieva alle Regioni, e con esse alle comunità locali, ogni possibilità di intervento sulle politiche energetiche. Ora abbiamo l’opportunità di far valere le nostre ragioni in merito a progetti che, in nome di un interesse nazionale, tutto da dimostrare, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini, la salubrità dell’ambiente e la possibilità di programmare lo sviluppo assecondando le vocazioni dei nostri territori.”
Una tematica, quella delle “trivelle”, molto cara al movimento ambientalista del nostro Paese, al punto da convocare un referendum il 17 aprile del 2016, il quale non ha raggiunto il quorum e non è quindi riuscito a modificare i quesiti a cuore del popolo No Triv. Oggi con questa disposizione della Corte Costituzionale però si è in parte ridimensionata l’ampia competenza che si era dato in materia energetica l’ex Governo Renzi con il Decreto Sblocca Italia.
Savino Monterisi
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