Lo sciamare sui sampietrini di corso Ovidio era visibile già nel primo pomeriggio. Complice il caldo marzolino portato dallo scirocco, con la sabbia del Sahara che ingiallisce i cieli del Mezzogiorno. Non smog, né nebbia, ma granelli del deserto che confezionano la valle, dopo aver solcato il Mare nostrum. Anche loro vogliono assistere al ripetersi del rito: la morte del Cristo per la quale ‘l ciel s’aperse.
In giro si vedeva già qualcuno in abito scuro, elegante. Pronto ad essere protagonista della ciclicità del cerimoniale, sfidando i primi accenni di afa. Nessuno ha atteso l’imbrunire, nessuno ha buttato l’occhio sull’orologio. Il richiamo della tradizione è stato magnetico. Dai fuorisede tornati da mezza Italia e non solo, fino ai sulmonesi che la processione trinitaria l’hanno voluta seguire a un metro della Madonna addolorata. Tutti a vegliare dal vivo sul corteo. Lo dicono i numeri, lo fotografa la fiumana di gente che prima ha incorniciato la processione con un silenzio altrettanto religioso, e poi l’ha seguita o si è dispersa nel cardo di romana memoria. Il primo, vero, nugolo di sulmonesi e non dal post-Covid. D’altronde, per la prima volta negli ultimi due anni si è registrato il fenomeno di “turni” per cenare nei ristoranti la notte del venerdì Santo. Qualcuno l’aperitivo l’ha mandato giù tutto d’un sorso, per precipitarsi a capotavola e poi ributtarsi nella folla. Altri il rientro della processione lo hanno visto in differita, questa mattina. Qualcuno la cena l’ha anticipata nella propria dimora. Magari la nonna appollaiata sulla transenna, in attesa del passaggio del nipotino impettito con papillon e guanto nero coperto dal fazzoletto bianco nel reggere il fanale.
Impossibile portare un passo cadenzato. Lo struscio non è stato solo quello dei 120 cantori del coro, di saio rosso vestiti. E’ stato anche quello di chi ha dovuto dribblare i passanti in fazzoletti di leucitite. Di chi ha fatto spola da un bar all’altro. Di chi ha sgomitato per quella manciata di centimetri liberi sulla scalinata della SS. Annunziata, sfondo di album fotografici in bianco e nero e di scatti instagrammabili.
Una processione che traina, accentra e trasporta. Che tira giù dal divano senza bussare sulle porte. Al massimo canta il miserere. Quello di Barcone quest’anno, poiché di cifra pari. Imponente ed elegante. Antico, e non vecchio, di oltre un secolo. Annoverato dall’Unesco come “patrimonio dell’umanità” ed incluso nel catalogo della Siae e dell’Ismez. La colonna sonora che accompagna la statua del Cristo morto, di autore ignoto, coperta da trentatré garofani rossi.
Il magnetismo non sparisce al rientro. Sembra che sotto il pavé sia nascosta una calamita. Nessuno ha voglia di tornare a casa, nonostante sia stato scavallato il giorno. Il letto non richiama. La sveglia del giorno dopo è un problema relativo. Al lavoro ci si andrà con qualche ora di sonno in meno. La città è viva. Pulsa. Si sente dal vociare. Si tocca negli abbracci, nei baci, nelle strette di mano, nelle compagnie. Si vede nei sorrisi, nelle risate, nei gruppi riuniti. Non c’è più il mostro invisibile dietro la mascherina, non c’è più il terrore del contatto. C’è l’orgoglio, inconsapevole e inconscio, che uno spettacolo così spontaneo poche realtà hanno il lusso di goderselo. Non esiste polemica, non c’è piano acustico da far rispettare. C’è la comprensione del momento, dell’attimo di spensieratezza pronto a dissolversi.
Lo sciamare svanisce alle luci dell’alba. Fugge dal sole che fa capolino da dietro la Maiella innevata a chiazze. A riempire il corso resta solo il silenzio. Laico e non religioso.
Valerio Di Fonso
Questo si che è un bell’articolo da leggere !
La Sulmona buona merita serenità e tranquillità ….
http://www.qualevita.it/MADONNA.html?fbclid=IwAR1HgiC_nIi7SuQUQv4q9sclEImYWA8pmDgZ2lFEP_KMNfsucGlTX3EVHT4
Con una Sulmona così, non ce n’è per nessuno.
È splendida, complimenti!
bene,chiacchiere per dare a credere,in rete tutte le classifiche,informazioni,dati statistici,ecc, dei riti,eventi,processioni,ecc, piu’ antichi,unici,originali,esclusivi del Paese intero,l’Italia detiene il primato mondiale delle celebrazioni/culto/manifestazioni/cerimonie/cortei/rievocazioni,ecc, religiose e non del Mondo intero,detto tutto,i problemi rimangono tutti,serena e felice Pasqua a chiacchiere,o no?
Rilassati, almeno il giorno di Pasqua.
Emozionante! Come sempre ! Magnifico il coro di voci maschili. Perfetti ! Il biglietto da visita migliore della nostra città, oltre la toccante manifestazione della Madonna che scappa… un miracolo che riporta la città a vivere. Fosse sempre così …
Dai su, da martedì si ritorna con i piedi per terra. Una rondine non fa primavera. Bisogna essere realisti.
Sulmona unica e splendida. Godiamoci questi momenti.
Sempre bella la processione,voglio ringraziare i sanitari sparsi per tutto il corso e pronti per dare assistenza . Grazie Mille