Non sono bastate tre settimane per avere un semplice permesso di chiusura temporanea di via D’Eramo e, con molta probabilità, anche domani il proprietario della Iannagreen 2.0 dovrà rinunciare a lavorare.
E’ una burocrazia che continua a non rispondere, a non agire, quella di palazzo San Francesco, una burocrazia che blocca e offende chi in questa città ha ancora la forza di investire e sopravvivere.
Così a domanda protocollata il 22 febbraio scorso per la chiusura di quattro ore (dalle 14 alle 18) di via D’Eramo, al fine di piazzare una piattaforma e procedere in sicurezza al taglio di tre alberi nel cortile di palazzo Mazara, Alessandro Iannarelli, proprietario della ditta incaricata, non ha ricevuto ancora risposta.
Tra funzionari in ferie e corsi di formazione, infatti, nessuno ha avuto l’accortezza e il tempo di visionare questo semplicissimo permesso, roba che in un Comune normale si licenzia in poche ore.
“Dopo tre rinvii consecutivi – racconta l’imprenditore artigiano – mi avevano assicurato che entro ieri mi avrebbero chiamato, ma nessuno si è fatto sentire. Parlare con un responsabile d’altronde è impossibile e tutto quello che sono riusciti a dirmi è di ‘intanto cominciare’. Ovviamente non lo farò – continua Iannarelli – perché io non sono un bandito, sono uno che lavora nella legalità, se il Comune mi permettesse di lavorare”.
Gli alberi e il lavoro possono aspettare.
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