“La politica abbia l’umiltà di accogliere le competenze specialistiche”. E’ questo uno dei passaggi chiave con cui il presidente della Regione Marco Marsilio risponde alla lettera inviata dalla sindaca di Sulmona Annamaria Casini e sottoscritta da una parte del consiglio comunale (eccetto Lega e Fratelli d’Italia), oltre che dalla consigliera regionale Marianna Scoccia e dalla senatrice Gabriella Di Girolamo. Un’altra “sberla” in pratica a quello che lo stesso Marsilio aveva definito come “fobia e allarmismo ingiustificati”. “Le decisioni sinora assunte da questa Presidenza – continua Marsilio – hanno alla base valutazioni compiute dalle Autorità in materia sanitaria, tenendo conto dei dati di cui essa dispone. Pertanto, non è intenzione dello scrivente delegittimare l’operato dell’Azienda sanitaria, soprattutto in una fase tanto delicata dell’emergenza”.
Una prima risposta, chiara, a quella che era stata la causa della zona rossa sostenuta dalla sindaca (fino a spingersi ad interpretazioni sgangherate dei numeri) e negata dal presidente.
Poi la chiarezza sui percorsi che avevano portato la sindaca a convocare una conferenza dei capigruppo urgente dopo che alcuni pazienti della San Raffaele erano stati dirottati sull’ospedale Annunziata per accertamenti diagnostici.
“I pazienti della Casa di cura San Raffaele, al pari degli altri pazienti con sospetto di contagio – aggiunge Marsilio -, vengono valutati in un’area appositamente dedicata e nettamente distinta dal plesso ospedaliero, prima di essere eventualmente trasferiti nel centro Covid di L’Aquila ovvero presso altra struttura. La costante collaborazione con la citata Casa di cura sta ottimizzando ulteriormente il percorso del paziente, anche con trasferimento diretto presso le strutture assistenziali, attraverso accordi tra i sanitari, in presenza di accertamenti strumentali recenti”.
Dopo le sberle, quindi la ramanzina: “Non bisogna dimenticare che il presidio ospedaliero di Sulmona è inserito nella rete dell’emergenza-urgenza ed è, quindi, tenuto ad accogliere ogni tipologia di paziente per un primo inquadramento diagnostico ed assistenziale”. Un ospedale, insomma, anche se no Covid, deve fare l’ospedale.
Marsilio,presidente della regione Abruzzo ma che Abruzzese non è…probabilmente a Sulmona non ci è quasi mai venuto. Non difendo la casini,ma decretare una zona che sia rossa ha i suoi pro e i suoi contro.
I pro sono una marea di benefici fiscali ed economici che adesso non ci toccano anche essendo difatto nella stessa situazione di qualsiasi comune del nord cioè quarantena e blocco delle imprese!
A mio avviso avere questi benefici sarebbe ottimo.
I contro secondo me è uno solo neanche tanto grave vista la situazione è che la gente accosti a sulmona a zona rossa, niente di grave.
Ma poi uno che vive a Roma non so fino a che punto importi un territorio che non conosce neanche.
Informatevi!