La paranza

Qualche anno fa, correva l’era Casini, il menu prevedeva branzino: diversi i commensali e diverso il ristorante. Da Gianni a Raiano a Franco al porto turistico di Pescara: il salto di qualità è innegabile. Il menu a base di frittura di paranza, questa volta, non cambia però l’appetito: dieta da sopravvivenza, politica si intende.

Non c’è più Bruno Di Masci e non ci sono più i gerosolimiani, o meglio quasi. Perché al tavolo del sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, giovedì scorso, vista mare, c’erano seduti oltre ai due consiglieri di maggioranza, Claudio Febbo e Mimmo Di Benedetto (Pd e satelliti), anche Salvatore Zavarella (civico convertito a Fratelli d’Italia) e Vittorio Masci che Di Piero lo aveva sfidato come sindaco per il centrodestra.

Cena in amicizia istituzionale, per due componenti dell’assise civica che in realtà negli ultimi tempi hanno già mostrato una certa intesa.

Masci e Zavarella, forse non a caso, da tempo ormai non firmano comunicati e azioni politiche con il resto dell’opposizione e certo la loro battaglia dietro i banchi non è esattamente la scarpa di Nikita Kruscev.

Dai corridoi adriatici, anzi, spirano venti di grande intesa istituzionale, che in altri tempi sarebbe stata chiamata inciucio, che prospettano addirittura un rimescolamento di carte e ruoli, chissà con il sogno dipierano di Masci sulla poltrona del presidente del consiglio. Lì dove è partito il disfacimento di Liberamente Sulmona.

I risultati, d’altronde, il Di Piero uno e bis, finora, non ne ha portati molti a casa e il cambio di assessori e giunte non è poi così diverso da quello dei tempi del branzino. Con un clima che a palazzo San Francesco, nell’esecutivo, non è proprio rose e fiori.

Certo, è possibile anche che si tratti di un grande equivoco, che questa foto e questa cena vada letta in altro modo: una mangiata di pesce tra avvocato e commercialista, professionisti e clienti, chissà forse anche tra amici di vecchia data, anche se di generazioni distanti.

La domanda, però, la facciamo pubblicamente a loro: cosa ci faceva destra e sinistra intorno al tavolo della paranza.

Domandare è lecito, rispondere buona creanza.

16 Commenti su "La paranza"

  1. “La paranza e’ una danza
    Che si balla nella latitanza
    Con prudenza
    Ed eleganza
    E con un lento movimento de panza…
    Ci sono regole precise in latitanza
    E per resistere c’é la paranza

    Dimmi che mi ami che mi ami
    E quando ti allontani
    Per prima cosa mi richiami
    In ogni caso é molto meglio se rimani
    ….
    Latitiamo da anni
    Coi soliti inganni
    Ma non latiti tanto quando capiti a pranzo
    Siamo uomini liberi liberi
    Stiamo comodi comodi…”
    “La paranza” di Daniele Silvestri

  2. Il fustigatore | 30 Giugno 2024 at 09:00 | Rispondi

    Che ci facevano……inciuci, appunto, nel solco di quella vecchia politica che a Sulmona è sempre di estrema attualità. La domanda vera, però, è: ma è il PD questo rappresentato da cotanto capogruppo in Consiglio comunale??

    • O magari era una semplice cena tra persone che si conoscono e si rispettano persone che tra le altre erano (tranne una) a festeggiare insieme la sconfitta del civico Gerosolimo con cui invece qualcun altra va d’amore e d’accordo essendo diventati compagni di opposizione con tanto di prese di posizione e comunicati stampa a firme congiunte. Ma su questo nessuno grida all’inciucio nessuno aizza il venticello dell’allusione.

  3. Le quattro paranze:Aquila bianca, Aquila nera, Sulmona e Castel di Sangro. Nessuno sa più che cosa sono, mentre a vedere questi poverelli che si affannato in politica si comprende che non hanno più nulla da pesare se non il fallimento è la fame.

  4. Le quattro paranze:Aquila bianca, Aquila nera, Sulmona e Castel di Sangro. Nessuno sa più che cosa sono, mentre a vedere questi poverelli che si affannano in politica si comprende che non hanno più nulla da pesare se non il fallimento e la fame.
    I FALLITI DI FONTAMARA. L’Abruzzo interno è un luogo fallito descritto da Silone con una economia fallita dalla caduta della transumanza a metà del 1800. Questa è la realtà perché la economia si svolge altrove rimanendo l’Abruzzo una società secondaria di deboli ed emarginati . Scusate se lo ho riscritto

  5. Sulmo spy story | 30 Giugno 2024 at 10:11 | Rispondi

    Guardando la foto il dubbio viene…
    Esistono dei detectives adibiti alla specifica funzione?

  6. Sulmonesi e non | 30 Giugno 2024 at 10:55 | Rispondi

    Allora questo depone per la buona fede dei commensali…

  7. Ma è vero che c’è uno di questi a cui non piace la ntacca?

  8. Sabato prossimo rustell!!!

    Le migliori strategie governative si generano a tavola

  9. Gente tra loro legata solamente da una cosa: e si è visto in “campagna elettorale”.
    Se ne va una legislatura, in attesa della prossima campagna elettorale: convinti che sarà la migliore campagna elettorale… Giusto per riadattare una citazione di Max Pezzali in una sua famosa canzone

  10. Ma non era arrivato il CAMBIAMENTO?

  11. Ma quindi che faccio ora se incontro il sindaco per strada? Gli dico buongiorno o alzo la mano destra?

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