La notte di San Lorenzo

La notte del 10 agosto è notte di stelle cadenti, di desideri esauditi, di speranze e buoni propositi. Di sogni infranti. Che freddo così un San Lorenzo, dopo quest’afa di giorni piovosi, non se lo aspettava il sindaco, ancora una volta dimissionario, Annamaria Casini. Neanche la consolazione di stare sdraiata su un prato in montagna, avvolta dal buio a stringere la mano al suo Pigmalione e sperare in una coda di luce nel cielo della costellazione nel firmamento della sua coalizione.

La statua animata e fatta politico, se la prende ora con i giovani inesperti, con chi non ha “avuto il coraggio, né la giusta maturità per affrontare in modo deciso i problemi”, a chi ha remato contro “per indebolire la maggioranza facendo venir meno anche in aula presenza e dibattito”. Beghe politiche, le chiama, come se amministrare fosse esente dalla politica e dalle sue beghe.
Dimentica però, il sindaco, sotto questo cielo che non è più stellato, i no ovvero i silenzi che ha consegnato a quei giovani consiglieri che chiedevano verifiche e confronto. Una litania inascoltata andata avanti negli ultimi otto mesi, trattata dal sindaco con sufficienza, convinta che con la mano salda al suo Pigmalione tutto si sarebbe risolto. L’ordine di scuderia avrebbe fatto rientrare le pecore al pascolo, i voti in maggioranza. Come sempre era stato.
Ma che l’effetto Gerosolimo fosse finito, per debolezza o per volontà dello stesso Gerosolimo, lo si era capito già da un po’, e ieri mattina un ruggente, come mai lo era stato in questi due anni, Bruno Di Masci già annunciava ad inizio seduta dell’assise la caduta della stella civica. Questione di ore, di giorni, “ma forse non l’avete capito che un altro consiglio non ci sarà”. Quel “devi dimetterti” urlato dai banchi, mentre la Casini abbandonava la nave e il confronto per l’ennesima volta, era qualcosa in più di un invito, qualcosa meno di una premonizione.

Che poi le beghe e gli accordi sottobanco, le vittime sacrificali sull’altare delle prossime elezioni regionali, si sarebbero potute anche superare ed evitare, se solo si avesse avuto in mano la forza dei risultati.
E invece, la verità, è che in due anni l’amministrazione Casini, che così si chiama perché avrebbe dovuto essere lei a tirarne le fila e manovrarne il timone, ha fatto poco e niente, spesso male.
E fa sorridere che nell’elenco fatto nella sua lettera d’addio, abbia la sfrontatezza di citare battaglie e temi, sui quali, pure, è stata assente se non controproducente: la Snam con quelle dimissioni prenatalizie non condivise con nessuno, la sanità dove si è prima prona al diktat della Regione amica per poi rimangiarsi la strategia, la protezione civile con il disastro del Morrone dove ha gettato benzina sul fuoco, l’edilizia scolastica per la quale ha finito con l’aggravare la logistica e non è riuscita a far partire un solo cantiere già finanziato, l’ufficio sisma potenziato ma immobilizzato per quasi un anno con lo smantellamento delle cooperative, persino vantandosi della riorganizzazione degli uffici comunali che proprio lei ha bloccato, silurando l’assessore La Civita che da oltre un anno aveva presentato la sua proposta e facendo così precipitare palazzo San Francesco in un caos dal quale sarà difficile ricomporre i pezzi. E che, alla fine, è l’origine di molti mali.

Dispiace umanamente e anche civicamente che un sindaco sia costretto a dimettersi, che debba ammettere il fallimento suo e del “suo” progetto. Dispiace vedere una città che da oltre quindici anni non riesce a trovare coesione e convinzione, e soprattutto un progetto che sia politico, al di là degli eserciti di ignari candidati che affollano, troppo, le liste elettorali sminuendo e frantumando la politica. Dispiace che presto, probabilmente, arriverà un altro commissario e che la città sarà chiamata ancora una volta al voto. Anche perché ad oggi non sembrano intravedersi grandi alternative. Ma da qualche parte bisognava pure partire, ripartire. E anche questa volta si riparte da una sconfitta.
Nella notte di San Lorenzo, una notte fredda, quando le stelle cadono e i desideri non sempre si avverano.

1 Commento su "La notte di San Lorenzo"

  1. le ritirerà!

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