I termini e i toni sono quelli usati dal sindaco Annamaria Casini in apertura dell’ultimo consiglio comunale, quello sull’incendio del Morrone, toni e termini che furono duramente criticati e non solo dall’opposizione. Ma tant’è la maggioranza ci pensa e ci ripensa e oggi, con un comunicato sottoscritto da tutti i capigruppo (Santilli, Salvati, Pingue e Tirabassi), attacca a testa bassa quanti hanno osato criticare l’amministrazione comunale durante l’emergenza incendi.
“Sciacalli – sentenziano i quattro – che puntano a riemergere dal dimenticatoio in cui sono caduti. Un disegno precostituito a tavolino che punta dritto allo scranno di palazzo San Francesco. Personaggi che nella scorsa campagna elettorale erano in cerca di un autore in grado di scritturarli per un posto da primo cittadino, ma così non è stato e per fortuna”.
Con chi ce l’abbiano in questo particolare passaggio, dal tono diffamatorio, non è chiaro, o meglio non è chiaramente detto. Perché poi, in questo clima, le querele sono dietro l’angolo. Specie se ci sono di mezzo degli avvocati.
Né dicono, i quattro, quali siano state queste speculazioni, questo addossare responsabilità dell’incendio: se si riferiscano cioè all’assenza del sindaco in vacanza nei primi giorni, o al divieto ai volontari di dare una mano, o alle ordinanze ristrettive di accesso ai monti o quelle, un po’ comiche, di divieto di accensione di barbecue e di creazioni di discariche abusive.
I nomi, però, la maggioranza li fa dopo e nel mirino finiscono l’ex assessore provinciale Teresa Nannarone “che si ricorda solamente per l’imbarazzante inconsistenza della sua azione politica”, la senatrice Paola Pelino “che in un mese non ha sentito l’esigenza di fare visita al Com” ed Elisabetta Bianchi protagonista di “un macabro accordo al ballottaggio con il Pd”, che detto da due, ad esempio, come Tirabassi (ex An) e Salvati (attuale presidente del Pd cittadino), suona alquanto stonato.
Ce n’è anche per i sindaci del comprensorio (e come non pensare alla pratolana Antonella Di Nino) “forse solo più scaltri a mettere in evidenza le proprie azioni, indossando un abbigliamento a tema e pubblicando foto emozionali, o a promuovere sterili polemiche sui social, attraverso i propri parenti ed affini, contraddicendo l’alto senso istituzionale che tanto ostentano”. Così, giusto per togliere ogni dubbio sulla possibilità di essere un territorio unito.
Ma è nella seconda parte del comunicato che ai termini e ai toni già sperimentati, si aggiunge tutto il frasario antico, quello che ricorda la giunta Federico di cui, in fondo, questa amministrazione è parente stretta.
E dai con “i nemici della città”, con chi “predica una finta collaborazione e in realtà semina il seme della discordia”, con chi “scredita il nome della nostra amata città”.
Con un’inquietante aggiunta, quella del principio di “normalizzazione”: “Abbiamo la necessità di normalizzare un clima divenuto irrespirabile, saturo, che danneggia solamente la nostra Città”.
Normalizzare, appunto, non riconciliare.
Zittire: perché chi non è con me, è contro di me.
bene, sono al capolinea,tra poco si scende,questi/e signori/e forse, potrebbero amministrare un condominio,di pochissime famiglie,sotto gli occhi di tutti i risultati,pessimi ,zero assoluto,poi a proclami,annunci,dichiarazioni,spot pubblicitari,hanno salvato il mondo, ultima illusione:
l’esperto di appalti, meglio l’avvocato che con i suoi corsi di formazione chiarisce,fa intendere l’applicazione del nuovo codice appalti 50/2016…i danni ,di questi incapaci sono insanabili..alto senso istituzionale, di che?quali le competenze,le distinzioni,le eccellenze,le capacita’,i meriti per i risultati ottenuti…cosa,dove,come,quando?
Inefficienti,incocludenti,inabili nelle mansioni,poi a chiacchiere…e’ tutto fatto,quasi,con riserva sulla data,che sara’comunicata,appena possibile, con un annuncio,lo stesso sara’dichiarato nelle sedi opportune dai dirigenti delle aziende che risulteranno vincitrici delle gare/ appalti,il tutto dopo ed in seguito ai controlli, verifiche e nulla osta delle autorita’competenti,incendi e nemici permettendo….qualche pedata e’ d’obbligo,o no?
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Quindi la strategia corretta da adottare mi sembra di capire che sia la seguente che si può riassumere in due brevi passaggi: 1) indossare borsetta, jeans e maglietta da scampagnata del 1 maggio oppure giacchetta appoggiata sulle spalle come ai matrimoni nei momenti in cui si esce a fumare la sigaretta tra una portata e l’altra; 2) accaparrarsi meriti di azioni non svolte ai microfoni delle tv nazionali. Bhè mi sembra una strategia giusta e soprattutto utile per “normalizzare” il clima acceso. Complimenti, sempre peggio queste dichiarazioni, che sono palesemente figlie di immaturità nella gestione dei ruoli. Mai come questa amministrazione ricordo di così tante lettere aperte e comunicati da parte di consiglieri che hanno così tanto da dire. Pirandello diceva che dalla comicità dei fatti realmente accaduti è davvero facile passare alla disperazione, personalmente ho colmato anche questa misura, sono già nella fase della speranza di un celere cambiamento di questa amministrazione.
Io mi sono permesso di scrivere durante l’incendio del Morrone, da amante della montagna ,quale sono e dai tanti ricordi che il Morrone evoca in me,senza un tantino di malinconia per gli anni in fuga. Che pena vedere l’immane incendio che ha ridotto in cenere le lussureggianti colline e cime della montagna. Ora dando uno sguardo a il Germe on line,leggo che si parla di una variegata fauna,che non appartiene o apparteneva ai boschi andati in fumo:sciacalli,giaguari,avvoltoi e quanto di altro. Qui cari signori che decidete le sorti del nostro hinterland, non si tratta di animali vari dal doppio significato, ci sono le testimonianze che parlano ed a parlare di visu è tutto il Morrone bruciato, in ogni meandro ed anfratto,compresi i tanti boschi,formatisi nel tempo. Nessuno di voi ha pensato che dopo tanta siccità, tanti incendi che imperversavano in Italia dalle Alpi al Lilibeo,prima o poi sarebbe toccato al Morrone? Nessuno ha pensato di allertare alcunché, di ordinare ai forestali di stare vigili ed attenti ad eventuali focolai di incendio? Tutto normale, tutto filava liscio come l’olio,senonché un giorno..l’immane rogo, generato da un fuocherello trascurato che poi sono diventati tanti di qua e di là. Sonni di Aligi nel paese delle meraviglie, sine cura totale. Ed ora … quando la fritatta è fatta si grida allo sciacallo, al giaguaro ed all’avvoltoio e come prevedevo ci si batte sempre il petto dirigendo il pugno sul petto degli altri, invece di mirare al proprio con un guanto di ferro, come quello di Petrus Bonecamp. Cercate di rinsavire e di mettere gente preparata al posto giusto e non a calci nel cxlo con targa politica. Questo è il vero sciacallaggio; meditate gente ,meditate.