Gli effetti annunciati e a lungo dribblati sul Cogesa cominciano a farsi sentire nelle tasche dei sulmonesi. La Tari per il 2023, infatti, aumenta nel capoluogo peligno del 9,7% di media, con una voce in bilancio che vale nel 2023 ben 4 milioni 237.710 euro, quasi 400mila euro in più rispetto ai 3 milioni 862.370 euro dello scorso anno. Effetto dell’approvazione del Pef che l’amministrazione Casini non aveva fatto e che ha dovuto fare l’attuale giunta.
In realtà è solo l’inizio di un aumento che nei prossimi anni, probabilmente già dal 2025, è destinato a far sentire tutto il peso della gestione della partecipata dei rifiuti che, prima o poi, dovrà approvare le nuove tariffe per il 2023 e che, a prescindere da chi guiderà la società, non potranno esimersi da un consistente ulteriore aumento.
Nello specifico l’aumento per i sulmonesi sarà, già nel conguaglio della terza rata a dicembre, del 9% per le utenze domestiche e di poco più del 10% per le utenze non domestiche.
Un aumento che potrebbe pesare in modo eccessivo sui bilanci di famiglie e aziende, già travolte dall’inflazione e dall’aumento generalizzato dei prezzi dovuto all’impennata dei costi energetici. Tant’è che il Comune di Sulmona, nel nuovo regolamento, che domani sarà vagliato dalla commissione Bilancio, ha previsto un piano di rateizzazioni che si aggiunge alle tre rate canoniche del pagamento della Tari.
La rateizzazione prevista varierà a seconda dell’importo che si sarà chiamati a pagare e accumulato nell’ultimo biennio: dalle tre rate per bollette tra i 100 e i 500 euro, fino, in modo progressivo, alle trentasei rate mensili per chi ha un conto da pagare superiore ai 6mila euro.
Chi richiederà una dilazione di oltre 24 rate (ovvero dai 4mila euro da pagare in su) dovrà però versare subito il 20% dell’importo dovuto e per chi ha un debito superiore ai 10mila euro la dilazione di pagamento sarà subordinata ad una polizza fideiussoria.
Resta valida la formulazione della tariffa che si basa su una quota fissa e da una variabile che dipende cioè dalla superficie dell’immobile e dagli occupanti, con la previsione di esenzioni e detrazioni per alcune categorie e incrementi per altri (come nel caso dei B&B che dovranno versare la maggiorazione di 1/3 dei posti letto autorizzati).
Comunque vada il 4 dicembre, data di scadenza della terza rata a conguaglio, bisognerà pensare a mettere in conto che una parte della tredicesima sarà “regalata” alla monnezza.
Ospedale e Co.Ge.Sa., carota e bastone.
Sarà un caso!?
Vediamo come i politici commenteranno questa ultima novità!
È una grande schifezza. Gli intrallazzi della malapolitica le paghiamo noi.
Cambiate i mastelli condominiali rotti, con la scusa dell’aumento, almeno a qualcosa servira’…
Cambiare, si. Il sindaco. Mandateli a casa
… Il Cogesa, come tutte le altre aziende del settore, i rifiuti in entrata li pesa e li controlla per tipologia per poi emettere la relativa Fattura a carico del Comune o società di provenienza degli stessi… qualcuno mi può spiegare perché un cittadino, una famiglia o un’attività devono essere trattati diversamente?
Non vedo per quale motivo non si facciano pagare i rifiuti prodotti e conferiti dagli UTENTI a “peso”invece di queste anacronistiche tabelle di metri quadri e componenti familiari… a prescindere da quanto se ne è effettivamente prodotto.
Se le Amministrazioni Comunali o le società ( in house e non ) di raccolta non sono in grado di farlo è solo per la loro cronica incapacità di gestione… o forse perché ci sono sempre i soliti fessi, obbligatoriamente per LEGGE, chiamati sempre e comunque a pagare e ripianare – a consuntivo – Gestioni fallimentari.
Siamo una massa di pecoroni con occhi e “ ‘recchie” abbassate… e coda ben stretta fra le gambe… ormai avvezzi a subire ogni tipo di imposizione anche se palesemente sbagliata.
E lorsignori l’hanno capito… eccome se l’hanno capita e ben sgambata la faccenda.
Andate a riprendere le dichiarazioni dell’allora assessore (non ricordo il nome e il referente) che ci prometteva riduzioni delle tariffe con la differenziata
È possibile sapere quanto paga una famiglia aquilana e una sulmonese a parità di metratura? Quale grande responsabile può dare questa risposta? E il profumo che respiriamo noi si può dedurre dalla somma totale? Grazie a chi può darmi una risposta.
Archivio tributi Locali Dipartimento Finanze MEF.
https://www.finanze.gov.it/it/fiscalita-regionale-e-locale/Tassa-sui-rifiuti-TARI/
Non è difficile
Più alta L’Aquila nel 2022
Si ma la discarica l’abbiamo noi
Ill.ma Sig.ra Nannarone puo’ per favore chiedere agli Amministratori Cogesa quali assunzioni “particolari” sono state autorizzate negli ultimi mesi? Dimenticavo. ….da CHI?
Meno male che questa amministrazione sistemava tutto!! Si vedono bene i risultati…
La soluzione è lasciare COGESA e andare a gara come già fa Pratola.
Quanto pagano a Pratola?
Allora, visto che con la differenziata si paga di più scioperiamo e non ci impazziamo più ad essere cosi precisi a differenziate! Tutte bugie e prese in giro dei cittadini !!
Prima di aumentare la tari ai cittadini, sono stati pagati gli insoluti dell’Aquila? Sono stati richiesti gli aumenti e le multe per chi sversa nella discarica di Sulmona i suo Azzo di rifiuti senza differenziarli? O si è trovata solo la soluzione più semplice? Obbligare il semplice cittadino a pagare? Vergognatevi!In primis chi che, guarda caso per andare a votare questa merda si è riscoperta pure coscienziosa verso il suo dovere istituzionale, non si può non votare per semplice antipatia, voglio bene alla mia città e quindi corro a votare l’aumento non sia mai dovessero venire a battere cassa a noi. Pagate cittadini pagate che io vi voglio tanto bene.
Prime due rate 2022 sono state di 87 euro ciascuna. Per il 2023 sono 100 e 101. Aumento del 15,5% non del 9%.