Non solo Mano con sfera riflettente, Metamorfosi e Giorno e Notte ma anche il capolavoro Castrovalva, l’opera che Maurits Cornelis Escher realizzò nel 1930 in occasione di una delle sue visite in Abruzzo.
È dedicata al grafico olandese e alle sue fantasmagoriche opere la conferenza di giovedì 7 marzo alle ore 18 organizzata dall’Archeoclub sede di Sulmona nella sala conferenze del Palazzo della Regia Tesoreria in via Mazara a Sulmona dal titolo “La matematica nelle opere di Escher”. A fare da relatore il professore Bruno Iannamorelli, già docente di matematica e fisica presso il liceo Fermi di Sulmona e docente a contratto di “Didattica della matematica” nel corso di laurea in scienze della formazione dell’università degli studi dell’Aquila in un incontro preparatorio alla visita della mostra antologica allestita nelle sale di Palazzo Bonaparte a Roma organizzata dall’Archeoclub per sabato 9 marzo.
Per riscoprire un artista che il nostro territorio ha conosciuto e approfondire uno dei temi più affascinanti della storia dell’arte dei primi del novecento. Come un artista i cui studi non erano andati oltre la scuola superiore abbia potuto dar vita ad opere rappresentative di importanti principi della matematica e della geometria. Di certo influenzate dal fermento intellettuale dell’epoca, le opere di Escher risentono delle scoperte scientifiche e dei movimenti culturali che da Heisenberg a Einstein, dal Surrealismo al Cubismo diffusero l’idea di una scienza e di un’arte capaci non solo di aprire nuovi orizzonti ma anche di trasmettere per dirla con le parole dello stesso Escher “sensi di vuoto”. Inquietudini che grazie ad effetti ottici prendono vita negli “illusionistici paesaggi, nelle prospettive invertite e nelle costruzioni geometriche frutto della inesauribile fantasia dell’artista le cui opere ancora oggi incantano e sconcertano”.
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