Neanche la soddisfazione di provare il nuovo impianto audio, né di provare l’ebrezza delle nuove poltrone assegnate in Aula: con i dimasciani di maggioranza che restano tra i banchi della minoranza, ma scendono di un gradino. La coalizione di salute pubblica non si presenta in Aula (guarda video -Consiglio deserto- nella sezione “de visu”) per il consiglio comunale e al Comune di Sulmona l’aria di crisi non sembra essere passata. Con la minoranza che incalza e il sindaco, unica presente insieme a Luigi Santilli, che chiede alla sua stessa maggioranza e ai suoi consiglieri di assumersi la responsabilità dell’assenza.
Cosa stia accadendo a palazzo San Francesco non è chiaro: le voci si rincorrono, chi parla di rottura tra l’apparato burocratico sostenuto dal sindaco e il resto della coalizione per come si stanno gestendo le assunzioni a Palazzo, chi di una prova di muscoli tutta interna, chi ancora di un preavviso di “licenziamento” per andare ad elezioni a maggio.
L’opposizione assiste sbigottita a questo teatrino che si consuma fuori dalle sedi istituzionali, tra bar e telefonate notturne, e chiede chiarezza al sindaco Casini.
“Dal 31 agosto dello scorso anno, quando il sindaco ha dichiarato il fallimento politico della coalizione – commenta Maurizio Balassone di Sbic – non è cambiato nulla. Ma soprattutto nulla è cambiato in una città dove i cittadini non si sentono più parte di una comunità”. “Un sindaco sotto ricatto – aggiunge Francesco Perrotta di Italia Viva – che tiene in ostaggio la città che certo non può continuare a stare in queste condizioni. Ci dicano cosa vogliono fare e lo dicano subito”. “C’è un braccio di ferro con la struttura e l’assenza di oggi è un chiaro segnale politico – fa eco Fabio Pingue – all’ordine del giorno c’era una variazione tecnica al bilancio, una mozione sulla discarica e la cittadinanza alla Segre. Nulla di politicamente divisorio, insomma: è evidente che il malessere è altrove e risiede nei centri di potere che imbrigliano la città”. “Se la crisi politica non passa per l’Aula mi chiedo cosa stiamo a fare qui – aggiunge Mauro Trabassi – oggi la maggioranza ha voluto lanciare un segnale al sindaco perché si dimetta”. “Un sindaco debole, volutamente debole – conclude Elisabetta Bianchi – con una città che attende di essere amministrata: da questa estate si è tenuto solo un consiglio comunale e una sola commissione. Attendiamo risposte su Cogesa, scuole, sulla gestione del personale. Domani incalzeremo la maggioranza perché ci sia data una risposta su quanto sta accadendo ormai da troppo tempo”.
Dal canto suo il sindaco Casini alza le spalle, non si spiega le assenze o forse non vuole spiegarle. La coalizione del governo di salute pubblica ha la febbre alta, chissà se per domani, in seconda convocazione, sarà guarita.
Il frutto e maturo o quasi per cadere dall’albero.