Se ne va in giro da un po’ di giorni per Sulmona e dintorni, quasi incurante di tutta l’umanità che le ruota attorno e senza averne timore alcuno, si tratta di una lupa che più volte è stata vista, fotografata ed addirittura ripresa dai passanti. Lei ed il suo compagno di avventura, un pastore abruzzese maschio. Il fatto che poi si aggiri fuori i confini del Parco Nazionale della Majella non permette, almeno per il momento, la sua cattura se non dopo rilascio di tutte le opportune autorizzazioni, dalla Regione e dal ministero, ma qualcosa in questo senso la si sta già facendo. Non fosse altro per evitare un eventuale accoppiamento con la razza canina e dare seguito, quindi, ad una cucciolata di quelli che vengono comunemente definiti “ibridi”. Una ipotesi da evitare per limitare quanto più possibile una commistione tra le due razze, che poi non è escluso che la stessa lupa sia già un ibrido, particolare ancora tutto da valutare.
Insomma, il personale del Parco è in attesa di poter intervenire nella cattura dell’esemplare e procedere poi, in accordo con l’Ispra, a valutare quale strada percorrere per la tutela dell’animale stesso. Sicuramente c’è da intervenire sulla zampetta fratturata anche se sembra non darle poi così fastidio, una analisi genetica e decidere poi come proseguire.
“Certo la cattura non è cosa facile- spiega dal Parco Majella, Simone Angelucci, veterinario- perché diversamente dai lupi che siamo abituati a trattare in montagna, in un sistema ben identificato, questi assumono comportamenti diversi perché interagiscono con elementi diversi dai quali vengono stimolati”. Non è un caso isolato la lupa di Sulmona, altri esemplari sono sotto osservazione a Fara San Martino, ad esempio, e non troppo tempo fa se ne aggirava un altro nei pressi di Caramanico. “Si tratta di lupi giovani che si allontanano dal branco- aggiunge Angelucci- forse perché non c’è abbastanza spazio per tutti quelli che si sono formati”.
Nel frattempo la lupa di Sulmona se ne va in giro fianco a fianco al suo eletto compagno, un po’ in periferia, un po’ verso le zone abitate, un po’ a riposo sotto le pensiline delle fermate autobus, in via Togliatti (dove è stata fotografata) ululando alla luna e per la sua libertà. L’animale, tuttavia, non è in alcun modo pericoloso per le persone. D’altronde non è la prima volta che la fauna selvatica, in qualche modo, si lascia intravedere tra le vie dei diversi borghi abruzzesi. Proprio ieri qualche cervo girava indisturbato per le strade di Barrea, e chi dimentica gli orsi in giro per Scanno, particolari che fanno dell’Abruzzo quella terra selvaggia che in tanti ammirano.
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