Cogesa e Saca cercano una nuova casa: con un bando pubblico di manifestazione d’interesse, infatti, le due società partecipate che si occupano rispettivamente del servizio rifiuti e del ciclo integrato delle acque, si sono messe alla ricerca di una nuova sede che possa contenerle entrambe.
Se per la Saca la scelta è dettata da motivi anche e soprattutto economici, essendo ormai in affitto da otto anni con un canone mensile di circa 5,5 mila euro (quasi mezzo milione di euro già spesi), per Cogesa, che ha già una palazzina di proprietà all’interno di Noce Mattei, la necessità arriverebbe dall’accresciuta attività della società e dalla volontà di trovare un ufficio più accogliente per il front office e anche per i dipendenti e i dirigenti non addetti all’impianto che, insomma, non hanno necessità di lavorare tra i rifiuti. E che diamine.
D’altronde anche i mastelli da distribuire per raccolta porta a porta, hanno trovato una collocazione più comoda, con la locazione (senza bando però) di un capannone nella zona industriale alla modica cifra di 15mila euro per tre mesi. Questione finita in una interrogazione in consiglio comunale.
In tutto sarebbero un centinaio i dipendenti da sistemare, anche se nel bando ne sono indicati trecento: una settantina della Saca e una trentina del Cogesa (che in tutto ha quasi 150 dipendenti), mentre nell’attuale palazzina di Noce Mattei resterebbero gli uffici degli addetti agli impianti e gli spogliatoi per gli operai.
Le due società partecipate condividerebbero così gli spazi sia della rimessa mezzi, sia gli uffici, sia le linee telefoniche e la guardiania. “Cerchiamo di ottimizzare, di creare una sinergia – spiega il presidente Saca, Luigi Di Loreto – certo gli spazi che cerchiamo sono molto ampi, ma se non dovessero trovarsi, comunque come Saca procederemo autonomamente ad individuare un altro spazio”.
Le domande per la manifestazione di interesse per la grande famiglia delle partecipate si dovranno presentare entro il 15 dicembre: tra i 1000 e i 1500 metri quadrati di superficie coperta, tra i 1000 e i 2000 per rimessa e officina, un piazzale per ospitare le auto di 300 dipendenti e 100 mezzi, una razionale distribuzione dei locali, ascensori e collegamenti interni, accessi indipendenti e areazione locali, sono le caratteristiche base richieste per un immobile che dovrà essere ubicato nel comune di Sulmona o comunque all’interno del Nucleo industriale. Che poi viste le dimensioni dovrà per forza essere un capannone, per buona pace di chi vorrebbe far tronare i servizi in centro storico dove si trovavano quando il centro storico era ancora vivo.
“A noi però serve l’immediata operatività – continua Di Loreto – perché non possiamo interrompere il servizio”. Al bando, in fondo, potrebbe rispondere lo stesso Rubeo, proprietario dell’ex Finmek dove si trova oggi la Saca e che ha altri due capannoni a disposizione quasi da pronta consegna.
bene ,non e’ difficile da comprendere….il gruppo marsicano impone” le scelte “dall’ospedale,via parcheggi e fino ai rifiuti,hotel emigranti inclusi e ‘ tutto un contratto di affitto….amici,amici degli amici,ovvia l’urgenza…per evitare la gara,altro che benefici ai Cittadini,o no?