La fiaba nel bosco

A passeggiare lungo il viottolo che porta alla pesa, sembra di essere nell’isola di Brobdingnag: la catasta di tronchi d’albero che costeggia la strada brecciata ci sovrasta come fossimo in una fiaba. Ci accompagna sul sentiero Daniele, che ha 37 anni ed è alto quasi come Gulliver e che tra quei tronchi c’è cresciuto, chissà quante volte immaginando la sua storia fantastica.

La vita vera, però, a Daniele Donadei e alla sua famiglia, non ha regalato niente: ogni mattone messo per costruire il capannone lungo la strada statale 17, nel territorio comunale della sua Pratola, è frutto di un lavoro durissimo, di sacrifici e di sfide al dolore.

“La mia famiglia è partita da zero, anzi da niente – racconta – questa impresa è nata dalla fatica e dal lavoro, quello che stanca”. Usurante si direbbe oggi. “Soprattutto all’inizio, quando si faceva tutto a mano e non c’erano macchine e macchinari”.

Il pioniere fu nonno Gianni, omone di origine salentina che in Abruzzo c’era venuto a fare il militare e c’era rimasto per amore: tagliava gli alberi per conto terzi, ad abbattere pioppi per conto dell’Enel lungo le strade ferrate. Quei tronchi di troppo venivano tagliati e assemblati, per poi essere venduti al dettaglio come legna da ardere. L’azienda, che al tempo, all’inizio degli anni Settanta, era più che altro una “fatica”, cominciò a prendere forma e sostanza negli anni Novanta, quando le redini di Donadei Legnami le prese papà Salvatore.

“Dopo la morte di nonna nel 1984 – racconta la sorella Maria, che di anni ne ha undici in più di Daniele – nonno Gianni tornò in Salento e papà rimase solo. La legna venduta al dettaglio cominciò a lavorarla, realizzando principalmente pallet. Serviva perlopiù le aziende locali: la Foceit, la Sistemi Sospensione, la Fargessi, erano quelle più grosse e poi tanti piccoli produttori locali”.

La prima svolta arriva agli inizi degli anni Duemila, quando Salvatore, che nel frattempo era stato affiancato dal figlio più grande, Gianni, e da Maria, realizza il capannone e soprattutto si assicura una commessa pesante come quella della cartiera Burgo che, proprio in quel periodo, era sbarcata nella Marsica. “Si lavorava tanto – racconta Maria – avevamo una cinquantina di dipendenti e il mercato era in continua espansione”. L’ingresso nella Marsica, d’altronde, oltre alla commessa di Burgo, apre alla Donadei Legnami le porte delle aziende agricole e ortofrutticole che di pallet e non solo ne avevano e ne hanno grande bisogno.

L’offerta merceologica e le lavorazioni si ampliano: la segheria sulla statale 17 si specializza in imballaggi in legno di qualsiasi genere e per qualsiasi trasporto e stoccaggio di merce. Dalla Marsica, i clienti cominciano ad arrivare dal resto dell’Abruzzo, ma anche dal Molise e dalla Puglia.

 L’albero sembrava crescere forte, quando d’improvviso si ammalò: “Nel 2005 si ammalò mio fratello Gianni che era quello più addentro all’azienda insieme a papà – racconta Maria perdendo ancora lacrime dopo venti anni -. Fu un colpo per la nostra famiglia e papà si dedicò a mio fratello con tutto sé stesso, fino alla sua morte nel 2009. Con Gianni si ammalò anche l’azienda, inevitabilmente. Quello fu il periodo più duro, tanto che pensammo di chiudere, di dire basta”.

Nel frattempo, però, il piccolo Daniele era diventato Gulliver e con la forza di un gigante, insieme alla sorella Maria, si rimbocca le maniche e riparte.

“La seconda svolta è arrivata poco più di dieci anni fa – ricorda Daniele – un cliente pugliese che lavorava nell’ortofrutticolo ci disse che era costretto ad acquistare dei particolari contenitori per imballare e stoccare le patate, chiamati bins, dall’estero: dall’Olanda e dalla Francia in particolare. Mi chiesi come mai bisognava ricorrere al mercato estero per acquistare un imballaggio e decisi di andare a vedere. Mi recai in Puglia e studiai nei dettagli i bins: sono contenitori particolari, che devono rispondere a determinate caratteristiche tecniche, di resistenza e di forma. Pensai che era un prodotto che era nelle nostre corde, che avremmo potuto produrre anche noi. E così ci mettemmo a realizzare questi contenitori”.

Oggi i bins rappresentano il prodotto più richiesto e venduto dell’azienda, con clienti da tutta Italia. “Tutti gli imballaggi che produciamo sono certificati – spiega Maria – prodotti nel rispetto della normativa green e sostenibile, ovvero provenienti da tagli rinnovabili e autorizzati per i viaggi all’estero”.

Il bollino per passare oltreconfine è garantito da un trattamento di sterilizzazione HT che avviene in celle con caldaie ad acqua riscaldata a 56 gradi realizzate in azienda, uno dei tanti investimenti che Daniele e Maria, dopo la morte del padre avvenuta tragicamente nel 2022 mentre, ironia della sorte, tagliava un albero per farsi la legna a casa, hanno fatto e stanno facendo.

“Tre anni fa abbiamo installato un impianto fotovoltaico da 100 Kw – spiega Daniele -: la nostra è un’azienda energivora e con il fotovoltaico riusciamo a coprire il 40% del fabbisogno. L’anno scorso abbiamo comprato un macchinario multilama per il taglio e nuovi muletti, mentre il sistema produttivo è tutto interconnesso per cui ci classifichiamo come azienda 4.0. Abbiamo anche usufruito con la Zes del credito di imposta del 35% sugli investimenti e ci apprestiamo, entro il 2026, a farne uno molto grande, che però è modulabile, da diversi milioni di euro: si tratta di un macchinario per la chiodatura che è automatico e molto più performante e che ci permetterà di aumentare la produzione, anche in vista dell’ampliamento della platea di clienti”.

Oggi la Donadei Legnami, con 2 milioni di euro di fatturato, ha 10 dipendenti assunti a tempo indeterminato, tra cui l’altra sorella Fabiana, il nipote Salvatore, oltre ai due soci Daniele (che è l’amministratore) e Maria (che si occupa perlopiù della parte amministrativa). A questi se ne aggiungono dai 5 ai 10 stagionali che vengono chiamati di solito da maggio ad ottobre per coprire le commesse più grandi.

Nei 7mila metri quadrati di capannone e i 60mila delle pertinenze esterne, si riescono a produrre fino a 2500 pallet al giorno per una media di 90mila l’anno. Lo scorso anno i bins prodotti e venduti sono stati 20mila, ma alle produzioni degli imballaggi si aggiunge anche la voce del “primo amore”, quello cioè della legna da ardere e dei pellets. “Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina – raccontano i due fratelli – c’è stata un’impennata impressionante di richiesta e quindi del prezzo del pellets e noi ci siamo fatti trovare pronti. Oggi il mercato si è ridimensionato per questo prodotto, mentre quello della legna da ardere resta sempre vivace. Produciamo e consegniamo partite di legna di diverso genere a singole famiglie e ad aziende”. Consegne a domicilio che vengono fatte grazie ai quattro mezzi della flotta, tra cui un grosso Tir utilizzato per le consegne più grandi.

I dazi e la crisi internazionale per il momento non li preoccupano molto: “Noi abbiamo un po’ il termometro perché forniamo materiale che serve per lavorare – dicono – e questo, in realtà, è un buon momento. Abbiamo intenzione di ampliarci e stiamo cercando anche personale che, purtroppo, è sempre più difficile da trovare formato e specializzato. Oltre al lavoro sul legno, facciamo la progettazione degli imballaggi: ogni cliente ha esigenze diverse e noi siamo in grado di studiare la soluzione migliore per ognuno”.

La fiaba lungo il viottolo della pesa continua…

4 Commenti su "La fiaba nel bosco"

  1. Complimenti…oggi un po’ di ottimismo per la Valle Peligna ci conforta…buon lavoro e..ad maiora..

  2. beatrice ricottilli | 11 Aprile 2025 at 09:48 | Rispondi

    Le fiabe, i sogni servono a costruire la realtà. E quella della famiglia Donadei è una fiaba che si tocca con mano. Lunga vita ai Donadei e a tutti i componenti dell’azienda.Complimenti a “Il Germe” che sceglie,con articoli bellissimi, di documentare la realtà dei fatti per farci sognare!

  3. Dai xò l’acqua ai dipendenti non costa nulla…

  4. questi “milioni di alberi tagliati” come lo fate capire ai finti ambientalisti no snam???… che poi è un solo processo del tutto ambientale che esiste da sempre con l uomo che si è alzato su due gambe???

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