Qualche giorno fa la maestra Anna mi ha detto che la scuola è una missione. Lì per lì non c’ho dato molto peso, mi sembrava una cosa detta tanto per dire, una delle cose che si dicono a scuola, ma lei non parlava a sproposito, sapeva bene a cosa si riferiva e si trattava del futuro di noi tutti, ma io ancora non me ne ero reso conto.
Ieri mattina prima di entrare a scuola leggevo su Jacobin un articolo di Anita Fallani “L’età dell’ansia”. Parla delle difficoltà delle nuove generazioni che subiscono più di tutte gli effetti delle misure per contenere la pandemia Covid: del diffondersi di stati d’ansia, attacchi di panico, di pensieri autolesionistici, dell’auto isolamento sociale. Quando ho aperto le porte di scuola e ho visto poi entrare gli studenti ho pensato che forse non era il caso loro, che loro almeno vivono in una città a misura d’uomo, dove le relazioni umane sono ancora possibili, nei limiti delle normative insomma.
Quello che è venuto dopo è invece cronaca: ho accompagnato un bambino prima in palestra e poi in cortile per riprendere un giubbino che a detta sua aveva lasciato una professoressa e quando non trovandolo ho chiesto al ragazzo di rientrare a scuola, sulla porta d’ingresso mentre gli davo le spalle mi ha dato una coltellata. Ho sentito un pizzico fra le scapole, sulla schiena. All’istante ho pensato ad una puntura d’insetto, quando poi ho visto il sangue ho capito che era stato altro e quando ho visto il coltello sono rimasto senza parole.
La fortuna, il caso, il destino o non so cosa ha voluto che fosse una ferita superficiale, medicata in fretta con un punto di sutura – il primo della mia vita, per sempre il più assurdo della mia vita. Quello che è rimasto è l’amarezza per l’incomprensione di un gesto davvero senza senso, immotivato. Fare del male, uccidere o cosa? Non ho risposte, solo tante domande che mi frullano per la testa, ma come sempre faccio provo a vedere il bicchiere mezzo pieno: meno male che sia capitato a me e che sia stato tutto molto lieve, invece che ad un bambino, ad una ragazza o ad una collaboratrice.
Cosa sia passato nella testa del ragazzo non so dirlo, non ho gli strumenti per capirlo, io nella vita ho studiato tutt’altro. Spero soltanto che potremo disinnescare oggi un disagio celato che in futuro sarebbe potuto esplodere chissà come. Non mi sento neanche di condannare “le nuove generazioni”, “i genitori”, “la società” come se fossero dei monoliti inscalfibili. Dentro ognuna di queste parole ci sono migliaia di sfumature, criticità, situazioni personali, disagi, difficoltà che riassumere con una parola e problematizzarla mi pare più che altro una operazione artificiale da salotto televisivo della domenica pomeriggio. Io credo piuttosto che ci sia del disagio, in tutti, provati da ormai due anni di pandemia e non solo.
Ci sono però delle direttrici che possiamo provare a seguire per reagire a fatti come quello di ieri. Una di queste è sicuramente la “missione” cosi come la chiama la maestra Anna. La scuola è una missione, l’essere genitori è una missione, l’essere cittadini è una missione, per realizzare un altro mondo possibile e non può che essere portata avanti in maniera collettiva, in ogni momento e in ogni luogo: a scuola, nelle case, in piazza. Per questo quello che è successo ieri è una sconfitta per tutte e tutti, me per primo, per tutte le volte che abbiamo rinunciato a spendere una parola o a compiere un gesto per costruire un mondo migliore, libero anche dalla violenza.
Come dice la mia collega Angela, la scuola è un posto bello perché è un ambiente “sano, innocente” e non sarà certo quello che è accaduto ieri ad annullare questa convinzione. Anzi, semmai mostra semplicemente il lato fragile di questo luogo e il bisogno di cura di cui tutte e tutti necessitiamo a cominciare dai più giovani. Un disagio spesso celato come i carboni sotto la cenere, pronti ad attizzarsi alla prima improvvisa folata di vento.
Ho deciso di tornare a vivere in questa Valle perché credo nel valore e nella dignità di questa scelta e la scuola mi ha dato un’occasione in più per restare e per provare a cambiare le cose che non vanno. Un’esperienza arricchente sotto tanti punti di vista soprattutto quello umano del quale mi sono reso conto soltanto oggi quando in fretta ho dovuto salutare i bambini delle elementari – e mi si è stretto il cuore.
Credo che davanti a fatti inspiegabili come quello di ieri possiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare tanto, tanto e ancora tanto con le nuove generazioni, perché è di noi che hanno bisogno, come noi ne abbiamo di loro.
Savino Monterisi
Questa testata è molto di più di una redazione. Bravi
Ecco le giuste parole ….. complimenti
Bravo ….analisi profonda di un fatto che cela un disagio generazionale molto complicato!
Parole necessarie, di responsabilità e grandissimo senso civico. Inusuali, in questi strani tempi che viviamo, ancor di più perché arrivano dalla persona ferita. Ringrazio sinceramente il Sig. Monterisi per la sua riflessione, e alla sua scuola auguro di riavere presto questo prezioso collaboratore
Riflessioni.profonde che ci fanno riflettere, ottimo giornalista Savino, uno dei pochi che pesano e riflettono sulle parole prima di scrivere.
Sono un cittadino di Alba Adriatica della provincia di Teramo. Andiamo al dunque, perchè accadono queste cose, stiamo vivendo gli ultimi giorni di questo sistema di cose. Governato dall’uomo e si vede l’incapacità di govefnare,L’apostolo Paolo predisse che negli ultimi giorni ci sarebbero stati tempi difficilli, in 2 Timoteo 3 : 1 – 5 ) Elenca come sarebbero stati gli uomini. Dio ha decretato che spazzera via tutto il male sulla faccia della terra, rimarranno sole le persone simili a pecore, le persone mansueti che erediteranno la terra. Tutto il mondo oggi viene governato da Satana il Diavolo, che spinge anche i ragazzi alla violenza. La colpa dei vidio giochi pieni di violenza che i ragazzi guardano sin da piccoli. Bisogna insegnare ad amare il prossimo come noi stessi, se non amiamo Dio che ha un nome e si chiama Geova, che il clero lo ha tolto dalle Sacre Scritture. Chi ha l’autorità di governare dovrebbe leggere la Parola di Dio e metterla in pratica, no che stanno ha litigare per le poltrone, devono essere persone che diano l’esempio sia con le parole che con i fatti. Faccio tanti auguri ha quel giovane che lavora nel campo della scuola, che continua ha dare il suo meglio per aiutare i ragazzi ha comportarsi bene ovunque si trovano, sia ha casa ho ha scuola. Per saperne di più visitate il sito JW.ORG dove troverete come vivere per sempre senza più malattie morte di vecchia ho di covid 19, nessuno dirà sono malato questo è il mondo che aguro ad ognuno di voi, cercate Geova e vivrete per sempre.
Caro Antonio, la scuola è sempre aperta. Si faccia coraggio, ci entri anche lei.
Cari e cordiali saluti
😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂quante stupidaggini!di un ignorante sotto l’effetto: quel che pubblico la JW org, è verità assoluta!😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
Antonio Esposito, rispondo a lei per parlare a chi la legge. In rete è pieno di persone che si sono liberate dai danni al cervello provocati dalla setta dei Testimoni di Geova. Cercate aiuto,non siete soli, non sarete mai soli. Non cedete alle minacce ed ai ricatti che queste vittime di altre vittime fanno a persone che solo il giorno prima chiamavano “fratelli” e “sorelle”. Cercate aiuto, il mondo è anche pieno d amore e ci sono tante persone libere che non aspettano altro che darvi una mano per non essere altre vittime dell ostracismo di questi carnefici violenti.
Antonio caro, a lei auguro tanta fortuna, perche ne avra bisogno.
Antonio, posa il fiasco
Complimenti Savino, parole profondamente umane, da persona che riflette su ciò che succede e guarda oltre. Per quarant’anni ho fatto la maestra e penso che la vita mi abbia regalato il privilegio di fare/avere questa “missione” come dice la maestra Anna, di stare con la parte più sana della società, di veder fiorire le intelligenze, di ascoltare le riflessioni a volte molto profonde dei bambini, loro mi hanno insegnato a mettermi in ascolto empatico, nonostante la fatica di stare a scuola. Grazie Savino
Savino, quella missione, forse inconsapevole, era giá viva nella tua mente e in quella di molti ragazzi che per anni hanno contribuito a dare il loro apporto ad un lavoro difficile ma entusiasmante al Centro giovani. Piccola goccia di un mare burrascoso ma di fondamentale importanza. Importanti e sagge le tue parole di uomo maturo ed equilibrato. Grazie
Sig.Antonio!!!!…ma vada a fare in c**o!…la prego….ci faccia questo miracolo…
Per quali motivi tutta questa “ violenza “ verbale contro Antonio…
Si d’accordo, confonde verbi e congiunzioni, ma cos’è una colpa credere in Dio e seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo?
Come Testimone di Geova crede nel Regno di Dio che sostituirà i governi umani e realizzerà il proposito di Dio per la terra, e nel Regno di Dio non c’è posto per il male e le sofferenze.
Merita rispetto e ascolto e non derisione…
Trasformate le scuole in laboratori..vivi..ricchi di attività belle da praticare ..interessi da coltivare sin dalla più tenera età…i libri, i telefonini e le chiacchiere non sono più sufficienti a catalizzare le tante energie positive insite in ciascun bambino e ragazzo..specialmente oggi fermi ai banchi con le museruole!..le famiglie poi sicuramente hanno la loro grande parte di responsabilità perché dovrebbero essere le prime a capire i disagi dei propri figli.
Ottima analisi…complimenti
Bellissime parole che mi sento di sottoscrivere in quanto docente che ogni giorno si confronta e cerca di “ascoltare” questa generazione complicata e pronta ad “esplodere” anche, e spesso, per un nonnulla. Ad Antonio esprimo tutta la mia stima.
Volevo scrivere *Savino mi scuso per l’errore involontario. Esprimo a Savino tutta la mia stima e vicinanza per quanto accaduto. Auguri di cuore.
Sig. Giuseppe Esposito, quando il regno di Geova del Sig. Antonio sostituira’ i “governi umani”, spero non venga fatta una legge contro la donazione di sangue! con relativa morte non tanto di adulti Testimoni di Geova ( liberissimi di fare le loro scelte), ma dei loro figli su cui si arrogano il diritto di vita e di morte. Detto questo sono d’accordo che non è giusto insultare una persona di poca cultura che, comunque, esprime le sue idee e solidarietà, ma la religione del Sig.Antonio Esposito, con queste idee e con le pressioni su chi la abbandona, non mi pare che mostri molto rispetto e amore per il prossimo. Guido
C’è un problema e va risolto per il bene di tutti. far finta di niente si fa solo del male al ragazzo, al bidello ed alla scuola.