La “fatica” del Certamen, l’Ordine degli avvocati delibera un premio in denaro

Quell’Ovidio dalla voce soffocata, in totale solitudine, forse forse riuscirà ad avere un piccolo margine di parola perché qualcuno, ancora sensibile ai fatti di cultura (quella vera), pare che in Città ci sia ancora. In questo caso le vesti di “salvatore”, per quanto possibile, sono quelle indossate dall’Ordine degli avvocati di Sulmona che non hanno fatto orecchie da mercante al grido disperato degli organizzatori del Certamen Oviduanum Sulmonense, ma ne hanno raccolto i malumori e pensato al da farsi sollevando in parte la manifestazione da così tanta fatica.

Oggi l’Ordine annuncia, così, la costituzione di un premio in denaro (già deliberato) “da assegnare al vincitore di uno dei settori della manifestazione”. “In particolare – si spiega nella nota -, l’adesione all’invito nasce dalla considerazione che, come riferiscono gli storici della materia, il nostro Ovidio si avviò agli studi giuridici e dalla ulteriore considerazione che la sua personale vicenda, culminata nel decreto imperiale di ‘relegatio’ a Tomi sul Mar Nero, rappresenta uno dei più significativi casi di ingerenza del potere politico – al di fuori di ogni tutela e protezione da parte del potere giudiziario – nella vita dell’individuo”.

Un atto di vicinanza, insomma, alle esigenze di una manifestazione che si è ritagliata nel tempo un certo prestigio in fatto di eventi culturali e per la quale è ancora difficile, per le istituzioni, captarne l’importanza e la risonanza che potrebbe avere sulla città di Ovidio.

Simona Pace

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