“La donna è zoccola”, la consigliera comunale Roberta Salvati non bada ai termini e al contesto istituzionale e anzi sceglie proprio il contesto istituzionale per lanciare una durissima reprimenda al collega Bruno Di Masci. Uno sfogo comprensibile e condivisibile nella sostanza, ma non nella forma e nel luogo, che non era certo quello, oggi, deputato: l’esponente Dem prende la parola, la prima dei consiglieri di maggioranza, ma anziché parlare del punto all’ordine del giorno e cioè della crisi politica di palazzo San Francesco si lancia con rabbia in un intervento che aveva preparato e scritto e tutto indirizzato al suo ex compagno di partito Bruno Di Masci.
“Spregevole padre padrone – dice la consigliera – il professore e preside Bruno Di Masci che in un video mi dà della zoccola”. Lui che appena ieri, ricorda la Salvati, ha incassato una transazione di 500 euro poi devoluta in beneficienza, da un cittadino che lo aveva offeso su Facebook e che sottolineava a commento l’importanza della continenza nella critica politica che non deve sfociare in offesa personale.
L’intervento si dilunga (guarda video -Lo show della Salvati- nella sezione “de visu”), nonostante i richiami della presidente del consiglio Katia Di Marzio e quelli del vice Fabio Ranalli che ricorda che non sono ammessi in aula dibattiti su questioni personali. Ma la Salvati è furiosa, prende l’iPad e si dirige verso il pubblico e la stampa per mostrare quei pochi secondi di registrazione, non si sa come divulgati, nei quali Bruno Di Masci, dentro un negozio di un amico, durante una conversazione privata al telefono, offende pesantemente la consigliera reduce dal viaggio istituzionale in Repubblica Ceca, per poi concludere con lo slogan preferito “Dio ci salvi dalla Salvati”.
E’ troppo per un’istituzione, dice la presidente del consiglio che invita le forze dell’ordine ad allontanare la consigliera. La polizia municipale interviene e accompagna fuori la Salvati che dice di voler fare una conferenza stampa (che poi non farà). In aula non rientrerà più dietro i banchi, sedendosi tra il pubblico visibilmente scossa.
Di Masci poco dopo fa il pesce in barile, e annuncia che procederà nelle sedi opportune contro quelle offese.
Un siparietto indegno della politica cittadina, in realtà, che non aiuta a rasserenare gli animi e dare fiducia nella classe dirigente della città.
Perché la Salvati avrà pure sbagliato a usare l’aula consiliare come palcoscenico del suo show, ma l’appellativo con cui è stata definita da Di Masci, seppur in un contesto privato, seppur con una risata goliardica, è un modo sessita e indegno di condurre un confronto politico, per quanto esso possa essere duro.
“E’ vero che ho usato quel termine – spiega Di Masci – ma l’ho fatto non perché inteso nel suo senso letterale e poi perchè non ho fatto altro che ripetere quanto mi era stato detto al telefono dal mio interlocutore, che tra l’altro era un consigliere di maggioranza”.
brava la Salvati, che ha avuto il coraggio di affrontare la dura realtà a testa alta. le offese personali, mosse da chi farebbe bene a farsi da parte visto che ormai ha visuto la politica da una vita, sono intollerabili. Le donne non dovrebbero mai esser offese in modo così meschino e becero. la cavalleria è sinonimo di rispetto per gli altri e per i più deboli.
“Un siparietto indegno della politica cittadina”… Io invece direi che è proprio degno di chi è seduto a Palazzo S. Francesco a cominciare dalle parole di Di Masci riguardo la Salvati. A Pingue che fa opposizione alla sua maggioranza, al sindaco non pervenuto, all’opposizione che si oppone anche quando non c’è nulla a cui opporsi… aspettando il nuovo commissario. Che tristezza
Ma quando ci libereremo di un personaggio così spregevole in Consiglio comunale?
Ma non è reato riprendere una discussione privata e divulgarla?
bene,sceneggiata,piazzata,farsa,messinscena da teatrino di periferia…uno spettacolo non previsto ed in violazione delle disposizione di Legge, l’assemblea pubbblica rappresentativa,
il Consiglio comunale e’ l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo del Comune
(non privato)quindi indirizza,programma,indica gli obiettivi,propone,delibera per il
raggiungimento degli stessi,naturalmente nella visione generale e per l’Interesse pubblico,
quali i servizi in generale,opere pubbliche,piano urbanistico,di sviluppo,commercio,industria,
artiginato,convenzioni in generale,ecc,ecc, nel rigore delle priorita’ ,esigenze interessi degli azionisti,i Cittadini,ovvio per quanto il bilancio economico,conto consuntivo,piu’che “zoccola” donna di corte,o no?
WARNING – il commento è stato rimosso perchè diffamatorio
MA QUANDO CI LIBEREMO DI MASCI?