“La raccolta differenziata dei rifiuti, questa sconosciuta”. E’ Domenico Capaldo, per Sinistra Italiana, che prova ad accendere il lume sulla questione facendo un brevissimo excursus storico, senza viaggiare troppo lontano nel tempo e fermandosi alla giunta Ranalli che, nel febbraio 2016, aveva comprato i mastelli con un fondi regionale di 490mila euro e che sempre nello stesso anno aveva redatto il piano della differenziata.
“Non si comprende quindi, come mai tra Comune e Cogesa, a distanza di oltre un anno e mezzo non si riesca a far partire la differenziata anche fuori dal centro storico. Eppure ne potremmo trarre grande giovamento tutti, in quanto maggiore è la raccolta differenziata praticata, minore è il costo in discarica con vantaggi per i cittadini che potrebbero vedere ridotte le tariffe applicate oggi- dichiara Capaldo-. Quello che invece constatiamo giornalmente è lo stato di degrado, di incuria e di sporcizia in cui è tenuta la Città. Si potrebbe dire che invece di tenere alla pulizia ed al decoro urbano, che dovrebbe essere l’ordinaria amministrazione, questa giunta e questa amministrazione siano distratti da altro, più dall’apparire che dall’essere e, soprattutto, dal ‘fare’”.
Ma Capaldo non si ferma qui e aggiunge: “Si affannano a ricercare voti e consensi, maggioranze precostituite per far votare ed eleggere nei posti chiave ‘quelli del cerchio magico’, dalla Saca al Cogesa, e non riescono (o non vogliono ?) avviare un piano di raccolta differenziata già pronto”.
L’esponente di Sinistra Italiana chiude chiedendo spiegazioni, mentre è da ricordare che lunedì scorso era stata fissata la firma della convenzione definitiva tra Comune e Cogesa, poi saltata.
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