La denuncia dell’ANPI: “Quando il Pratola venne sciolto per antifascismo”

E’ l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani “Valle Peligna” a rispolverare la storia sportiva, e non solo, del calcio pratolano. Un intervento che l’ANPI ha ritenuto necessario, dopo le critiche per la grafica per la presentazione delle t-shirt dei tifosi, che ricorda un manifesto del Ventennio. Come ricorda l’ANPI, la squadra di calcio nacque a Pratola Peligna nel 1919, come Circolo Sportivo “Sagittario”. I colori sociali della società sportiva erano pantaloncini neri e maglia bianca. In mezzo una striscia rossa, orizzontale. Colori che rimandano alla bandiera della Lega Proletaria.

Dietro ogni colore della divisa si celava un significata. Il nero, simbolo del lutto delle classi proletarie. Il rosso di riscossa e rivolta per la libertà nell’uguaglianza. E, in fine, il bianco della pace nella giustizia sociale.

Squadra che ebbe vita breve, in quanto composta da elementi antifascisti. Nel 1925 le autorità di pubblica sicurezza costrinsero ad appendere gli scarpini al chiodo. Troppi ex esponenti della Lega Proletaria tra quei dirigenti di opposizione al regime. Ma il pallone non si sgonfiò, e pochi mesi dopo vide la luce una nuova società: “Gruppo Sportivo Calciatori Pratolani”. La divisa si tinge di verde inizialmente, ma nella stagione 1925/1926, nel campionato di Seconda Divisione vinto dai pratolani, brilla la stella bianca sulla casacca nera.

Non basta la conquista del titolo per sopravvivere in tempi di regime. Il 30 novembre 1926 le autorità tornano in campo per sequestrare il pallone. Troppi elementi antinazionali e antifascisti calcano il terreno di gioco.

L’“erede” del Gruppo Sportivo Calciatori Pratolani fu in qualche modo la Società Sportiva Pro-Italia, nata nell’agosto 1925 dalla fusione di due squadre minori del circondario: C.S. Morrone e U.S. Pro-Pratola. I colori sociali si invertono: la maglia diventa bianca e la stella diventa nera. Un cambiamento cromatico che dura fino alla fondazione della U.S. Pro-Pratola, nel 1932.

Il Circolo Sportivo “Sagittario” torna a “palleggiare” solo dopo il 25 aprile 1945. La società rinasce con il nome Società Sportiva “Sagittario”, e il pallone torna a rotolare fuori dal buio.

27 Commenti su "La denuncia dell’ANPI: “Quando il Pratola venne sciolto per antifascismo”"

  1. L'Avanguardista | 31 Agosto 2024 at 18:06 | Rispondi

    Dopo cent’anni avete rotto i c……i co’ ste’ storie. Adesso pure il Pratola calcio.

    • Chissà perché | 31 Agosto 2024 at 18:47 | Rispondi

      ” Io parlerei del 2024 se non ci fosse un imbecille che evoca la Decima Mas.
      Parlerei di pensioni, di salari, di sanità, ma parlo di queìste cose se c’è ogni due minuti un cretino che inneggia al nazifascismo ”
      (Carlo Calenda).
      In questo caso: Bravo Carletto!

  2. La data di fondazione del Pratola calcio è al quanto fantasiosa

  3. Insegnare ai ragazzi raccontando quello che è stato quel periodo storico nel nostro paese è fondamentale, io ai miei figli tramando i racconti che mi facevano i miei nonni dell’ inizio Novecento a Pratola. A detta loro non si viveva bene, quindi revocare anche se solo con una maglia qualcosa che è stato causa di morte, distruzione, povertà, ecc.ecc. non è certamente una cosa piacevole, almeno per i normodotati, se poi c’è gente che nega ancora la Shoah e crede che le cose funzionassero molto meglio questa è una questione di studi, letture.

    • Avete rotto le scatole voi che l anpi e solo una maglia di una squadra di calcio

    • Poi arrivarono i bravi a salvarci e fecero 100 vittime civili alla stazione di Sulmona. Ecco, gli eventi storici riportiamoli tutti.

      • Vincent cogesar | 31 Agosto 2024 at 23:22 | Rispondi

        Eehh!.. ma loro sono bravi!
        Pensa tu che cosa hanno potuto combinare in tutta l’ Italia da liberare.

      • Se puoi scrivere ste steonzate è grazie a quelli bravi che hannno rischiato la propria vita per liberarci da una dittatura mentre tu comodamente seduto cellulare in mano ridicolozzi la liberazione .
        Invece di pensare a quello che hanno potuto combinare in Italia per liberarci, non roba da fighette del web, studia cosa gli amici tuoi hanno combinato in Italia uccidendo centinaia di migliaia di persone perché non la pensavano come loro. A vedere la faciloneria con cui certi analfabeti commentano quelle vicende forse liberarci è stato inutile perché parte della nostra popolazione sudditi erano e sudditi rimangono

        • 100 civili, ripeto 100 civili innocenti quindi non tutti sono puri e casti

          • Analfabeta | 2 Settembre 2024 at 07:27 |

            Milioni di morti ripeto milioni di morti. E ci sta differenza tra morti durante una operazione militare per liberare il paese da una dittatura nazi fascista e persone uccise per come la pensavano, non capire questo accredita il suo pseudonimo che si fossilizza su 100 morti, che ovviamente meritano rispetto, come se fossero paragonabili ai milioni di morti fatti dal fascismo di cui evidentemente è un nostalgico

  4. Pratola ha una storia anti fascista esemplare.
    Purtroppo gli imbecilli abbondano e le istituzioni non condannano

    • Esattamente, l’errore è tutto nel richiamo e abbinamento ad un manifesto “storico’ che non andava fatto e nulla sarebbe successo.

  5. Cosa ne pensa invece lei, della variante del tiro al piattello che i nazisti, alleati di Mussolini, introdussero nei campi di concentramento: lanciare in aria bambini per poi colpirli con i fucili, e questo accadeva non in un’ azione di guerra, ma in relax, per puro “divertimento”.
    Le sembra sufficiente il livello di orrore raggiunto per desiderare una “liberazione “?

  6. Quando c’è un governo di dx al potere, ritorna puntuale il fascismo in Italia. Tranquilli, appena tornerà a vincere la sx, speriamo questa volta grazie ad un democratico mandato popolare, vedrete che il fascismo tornerà nell’oblio per poi essere riesumato alla prossima rielezione di un governo di dx.
    Fate pace col cervello…

    • Tutti i governi hanno governato sulla base di un democratico mandato popolare se si conosce si capisce come funziona il nostro sistema. Ma purtroppo certa gente ama ripetere nozioni che non sa e non capisce solo perché le legge sui social. Fai pace con il cervello tu e magari fai anche pace con il diritto costituzionale e la costituzione così eviti di scrivere amenità. Ps di fascismo si torna a parlare perché ci sono fenomeni da baraccone che ne parlano ne ricordano e ne rinvangano le gesta gente che fa saluti romani gente che inneggia a Mussolini gente che picchia quelli che non la,pensano come loro e gente che fa un manifesto sfacciatamente fascista e poi come sempre capita con i fascisti scappano quando sono scoperti gridando al complotto.

      • Sciocchezze, egregio Tristume. il vero problema non è il fascismo
        che come lei immagino saprà è finito ormai da ottant’anni, ma l’ottusita’; quella pero’,purtroppo per noi tutti, ce la dovremo tenere.

        • Il fascismo è finito come dittatura, almeno per ora, ma non come cultura e mentalità e infatti ci sono molti anzi troppi rigurgiti fascisti, e solo in Italia si ha nostalgia per un regime che ha fatto milioni di morti e ha trascinato il paese nel 20 anni più bui della,propria storia. A proposito di ottusità

          • Tristume non sia triste. Vedrà che quando tornerà a vincere la sx spariranno d’incanto tutti i rigurgiti fascisti, i 60 milioni di italiani seguaci del duce saranno convertiti, le violenze, le intolleranze e le ingiustizie saranno un lontano ricordo; l’Italia non sarà più distinta in classi sociali, saremo tutti uguali e benestanti e
            anche il sole tornerà a sorgere.
            Abbi fede..

          • Caro chess’è essere contro il fascismo come ideologia e come comportamento non necessariamente implica essere comunista. Io condanno tutti i regimi anche quelli comunisti sono altri quelli che “il duce ha fatto anche cose buone”. Dopodiché urge ricordare una sottile differenza in Italia abbiamo avuto il regime fascista in tutta la sua vigliaccheria e violenza ma non il regime comunista, in Italia i partiti comunista presto è diventato filo occidentale mollando la Russia (che paradossalmente adesso è un mito a destra, chissà perché) invece sono i partiti di destra ad avere un palese sentimento nostalgico con saluti romani divise naziste e busti di mussolini. La destra ha vinto le elezioni legittimamente e deve governare se ogni tanto si ricordasse che la nostra democrazia nasce nel post fascismo che la nostra costituzione è anti fascista e magari evita o condanna carnevalate e rigurgiti invece di garantirgli copertura sarebbe meglio. Poi sul,ritorno del fascismo sarebbe da augurarselo per tutti quei minchioni che lo evocano senza conoscere cosa abbia rappresentato magari farsi olio di ricino al posto dello spritz e prendere legnate per ogni minchiata scritta sui social li aiuterebbe a capire

        • Sempre meglio documentarsi | 2 Settembre 2024 at 10:05 | Rispondi

          “Se aveste vinto voi io sarei in prigione, siccome abbiamo vinto noi, tu sei senatore”
          Il partigiano senatore Vittorio Foa al senatore fascista Giorgio Pisano.
          Il fascismo in Italia, purtroppo non è affatto finito 80 anni fa, c’è stata la lunga storia del neofascismo, della “strategia della tensione”, delle stragi di stato che hanno attraversato l’Italia per decenni…
          Prima di offendere così facilmente quelli che non la pensano come lei, le consiglio, se vuole, di leggere qualcosa in proposito.

          • Non accolliamo tutte le varie strategie della tensione solo al neofascismo che va ripudiato senza se e senza ma, sia ben chiaro. Di strateghi della tensione, egregio Sempre meglio documentarsi, in Italia ne abbiamo avuti una vasta gamma e non collocati sempre e soltanto da una sola parte. Legga anche lei qualcosa in proposito. Provi per es. a cercare le formazioni terroristiche di sinistra in auge nei cosiddetti anni di piombo. Ne uscirà fuori un elenco molto nutrito, purtroppo e
            si accorgerà che i crimini politici sono equamente ripartiti. Io mi sforzo di essere equidistante, lo faccia anche lei, non le sarà difficile.

  7. Non era questa la domanda,ma ormai sappiamo come funziona con gli argomenti sgraditi : cambiare argomento, non rispondere, fare le vittime, cercare nemici, non partecipare al ricordo di stragi neofasciste, negare la storia…un classico ormai …

  8. Anche mussolini era socialista…dunque? La tradizione iper fascista di Pratola nel ventennio, come d’altronde quella di Sulmona, è cosa nota. Evidentemente, a Pratola, come a Sulmona, come altrove, ci sono ancora nostalgici.

  9. La domanda rimane sempre la stessa…

  10. Scusate, qual era la domanda?

  11. Sempre meglio documentarsi | 2 Settembre 2024 at 11:33 | Rispondi

    Egregio Chesse’, anche io cerco di essere equidistante, proprio per questo, ultimamente, mi riesce difficile non notare certi atteggiamenti e certe prese di posizione o la mancanza delle stesse, che qualche domanda me la fanno porre.
    Riguardo l’argomento in questione, le consiglio di leggere le parole del rappresentante delle vittime della strage di Bologna, 2 Agosto 1980, pronunciate
    nella commemorazione di quest’ anno Agosto 2024.
    Sempre se vuole ovviamente.

  12. Mi creda, anche “taluni atteggiamenti” e “certe prese di posizione” (gradirei che a tal proposito chiarisse meglio) come li chiama lei, sono equamente distribuiti tra le varie formazioni politiche tanto da rendere ovvio, a mio parere, che la categorizzazione delle stesse in buone e cattive, non mi sembra ragionevole, intelligente, né sostenibile proprio dal punto di vista logico/deduttivo.
    Massimo rispetto poi per le parole del rappresentante delle vittime della strage di Bologna per il dolore che quel tragico episodio ha provocato nei parenti e per l’orrore che ha suscitato nell’opinione pubblica, ci mancherebbe altro, ma non ci dimentichiamo neanche del dolore provocato dagli orrendi, noti crimini delle varie organizzazioni combattentistiche del terrorismo rosso.
    L’egoismo,la spietatezza, in generale i sentimenti più bassi dell’animo umano non sono né di sinistra né di destra, ma sono purtroppo comuni, in misura variabile, a tutti gli esseri umani in quanto tali, fino a prova contraria.

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