La cultura, come arma contro l’omofobia

L’omofobia è un nemico subdolo, soprattutto a scuola, dove ci si aspetta una maggiore apertura visto che si ha a che fare con i giovani. Invece il bullismo omofobico è sempre latente fra banchi e cattedre. Per tale motivo i ragazzi e le ragazze del Collettivo studentesco Sulmona hanno organizzato una conferenza pubblica sul tema, invitando l’associazione pescarese Jonathan – Diritti in movimento, che si occupa del mondo Lgbt+.

“Abbiamo organizzato questo incontro – spiega Cecilia del collettivo – perché è un tema molto importante per noi. Ogni giorno, a scuola, combattiamo l’omofobia con l’arma della cultura per questo riteniamo fondamentale continuare ad informare a riguardo”. Ad intervenire poi è stato Renato Di Nicola che ha raccontato della lunga esperienza dell’associazione Jonathan attiva nel cercare di rompere i tabù legati all’omosessualità, nel fare informazione sulle malattie infettive e sulla prevenzione, che sostiene gli omosessuali nelle loro scelte di vita, che aiuta i genitori degli omosessuali che spesso chiedono come ci si comporta “una reazione umana, nessuno nasce imparato”.

Vorrebbe una società lontana dal gossip Renato e più attenta ai sentimenti, racconta ai ragazzi: “Ci chiedono sempre come facciamo l’amore, se sono attivo o passivo, se sono mai stato con una donna, se mi capita di andare anche con persone che non sono omosessuali. Mai nessuno mi chiede cosa provo, come mi sento, se amo”.
Ad intervenire poi Manuela Di Nardo sempre dell’associazione Jonathan: “L’omofobia non è solo dire frocio a qualcuno. L’omofobia è anche dire “no ma io ho tanti amici gay”, oppure “i gay sono così sensibili”, oppure ancora “i gay si vestono sempre così bene”. L’omofobia contenuta in queste frasi è molto sottile, è una forma evoluta, ma anche molto più violenta del dire frocio”.

La discussione ha infine lasciato spazio alle domande e agli interventi del pubblico, fra cui una ragazza sulmonese, che anni fa proprio grazie all’associazione Jonathan prese coscienza della sua sessualità e oggi vive la sua vita felicemente con un’altra donna ed ha una bambina di due anni.

Savino Monterisi

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