E’ Gagliano Aterno la terza tappa de “La Corriera dei nonni lettori”, progetto laboratoriale di lettura ad alta voce rivolto agli anziani di sei paesi dell’entroterra aquilano. Quello gaglianese è il terzo appuntamento per stimolare curiosità, ricordi e riflessioni, dopo le tappe di Navelli e San Benedetto in Perillis. Il capolavoro di Ignazio Silone, Fontamara, è stato letto dal gruppo di nonne e nonni, guidato da Valeria Pica. Ad immortalare i momenti è stato l’obiettivo fotografico di Fabio Massimo Fioravanti, che curerà un libro fotografico di racconti dell’itinerario.
“La Corriera dei Nonni Lettori mi fa pensare a quei film anni ’80 dove il protagonista cominciava a camminare, solo o quasi, per compiere una missione ritenuta folle dai più, e piano piano, strada dopo strada, altre persone si univano al suo cammino, facevano propria la sua missione, e alla fine i buoni vincevano sempre – dice Paolo Fiorucci, al secolo Libraio di Notte, promotore del progetto -. “Eravamo in tanti martedì a Gagliano Aterno, ed è bello accorgersi di quanto a ogni incontro, a ogni tappa, il numero aumenti e qualcuno salga a bordo, come capita con le corriere e le fermate”.
Le prossime tre tappe saranno i paesi di Tione degli Abruzzi, Fontecchio e Fagnano Alto. Verranno letti racconti brevi, storie di vita, leggende e fiabe dell’Abruzzo montano con brani tratti dalle opere di Antonio De Nino, Gennaro Finamore, Giovanni Pansa che, attraverso i corpi e le voci dei partecipanti, saranno restituiti al pubblico in delle letture corali in programma a giugno all’Aquila, al Palazzetto dei Nobili, a La dimora dei nonni felici e presso la Comunità 24 Luglio. Ogni incontro ha la durata di novanta minuti e fornisce le basi metodologiche per la lettura ad alta voce.
I Comuni che saranno attraversati dalla Corriera dei Nonni Lettori patrocinano l’evento, assieme al Comune dell’Aquila e al Parco del Sirente-Velino.
Il progetto, al quale collaborano l’attrice Francesca Cammila D’Amico, Valeria Pica e l’associazione Heritage Art Research Project (Harp), si propone di restituire agli anziani la funzione di narratori e depositari della conoscenza tradizionale, interpretando simbolicamente la loro presenza come spina dorsale delle comunità, così come l’Appennino è la spina dorsale dell’Italia.
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