Le ferie se le sono prese uno dopo l’altro: una settimana ciascuno a rotazione e così per altre tre settimane la commissione che doveva verificare il progetto per la sede del liceo classico Ovidio di piazza XX settembre non si è mai riunita. E i lavori, ovviamente, non sono partiti, né possono partire. Neanche essere affidati in realtà. Perché dopo la verifica ci vuole la validazione da parte della giunta, e quindi l’affidamento, i lavori, i collaudi e il trasloco.
Ci vorrà tempo, intanto il Comune ha prolungato l’altro giorno l’incarico al coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione: si è “portato avanti”, per dirla con tutta l’ironia che può esserci dietro questa vicenda amara.
Alla fine, di questo passo, la promessa di riaprire per il Dies Natalis del poeta a cui è intitolata la scuola forse sarà “rispettata”, ma posticipata di un anno. Perché altro che marzo, settembre, Natale 2024: per far tornare gli studenti del classico nella loro sede probabilmente bisognerà aspettare primavera prossima.
Quindici anni non sono bastati e neanche i 6 milioni e mezzo di euro stanziati, in cassa da tempo immemore.
Dopo il complesso iter che ha portato all’adeguamento sismico della scuola, bisognava funzionalizzarla con i 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia. Il consiglio comunale urgente fatto ad ottobre scorso per la necessaria variazione di bilancio, però, non è servito ad accorciare i tempi: una lentezza imbarazzante, inspiegabile, irritante.
Nove mesi e non si è arrivati neanche ad ultimare l’iter burocratico, nonostante la ditta sia solo in attesa di un cenno per partire, tanto più che sul posto ha montato impalcature e cantiere in attesa del via libera.
Una sede scolastica che non è solo una scuola, ma un presidio di vita in un centro storico che fuori dalle vetrine del turismo, cerca un’identità, una linfa che un tempo, pure, faceva della città antica il luogo eletto per la vita della comunità.
Storie di ordinaria sulmonesita’.
Non ne azzeccano una, manco per sbaglio……
Forse questo commento andrebbe esteso agli uffici comunali non solo buttarla nella polemica politica
Bravo, si uffici comunali e giunta tutti a casa , subito. Purtroppo ci credo poco. La speranza è l ultima a morire
Non difendiamo l ‘Indifendibile!!!
Che squallore…………….
Senza parole.
Mi piacerebbe conoscere il giudizio degli Enti presso i quali prestavano la loro preziosa collaborazione tutti coloro che oggi si sono assisi segli scranni comunali senza nulla realizzare;sono anni che distruggono la Citta’ :questo un titolo di merito che nessuno puo,’ disconoscere.